Nel biennio 2005-2007, il Covil, Consorzio Vivaisti Lucani, ha intrapreso un programma di recupero, selezione, risanamento, conservazione e moltiplicazione di alcuni ecotipi autoctoni (popolazioni) di diverse specie arboree (limone, arancio, pesco, percoco, pero, melo, ciliegio). Lo stesso programma anche a seguito dei buoni risultati ottenuti è ancora oggi in corso di sviluppo.
Il lavoro è stato realizzato anche grazie alla collaborazione nata tra il Covil e diversi enti quali Comunità Montane della Basilicata (in particolare del Basso Sinni), l'Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa “Pantanello” dell'ALSIA, il Centro Ricerche Metapontum Agrobios, l'Ufficio Fitosanitario della Regione Basilica e l'Università degli Studi della Basilicata.
L'attività di gruppo ha avuto come unico obiettivo lo sviluppo di sinergie di filiera necessarie per ottenere l'alta qualità delle produzioni, partendo da materiale vivaistico d'eccellenza.
L'attività si è suddivisa in diverse fasi di lavoro:

Individuazione delle piante capostipiti
Le migliori piante capostipiti in pieno campo sono state individuate e selezionate in base ai risultati ottenuti da valutazioni di natura fenologica, pomologica, produttiva e commerciale svolte dagli operatori dell'Azienda Sperimentale “Pantanello”. Il laboratorio di diagnostica fitopatologica del Centro Ricerche Metapontum Agrobios ha inoltre eseguito accurati controlli fitosanitari previsti dalla normativa per la produzione di materiale vivaistico di categoria C.A.C.(1) allo scopo di accertare l'assenza di organismi nocivi.

Scarica la tabella relativa alle varietà autoctone recuperate ed ai test diagnostici


Costituzione delle fonti primarie
Dalla pianta capostipite è stato prelevato il materiale per la costituzioni delle fonti primarie. Per ogni varietà autoctona sono state costituite 4 fonti primarie allevate fuori terra in mastelli di 40 litri in ambiente protetto (screen-house). Le condizioni d'isolamento della screen-house sono assicurate con un rivestimento di rete antiafidica (16/10), con un vestibolo a doppia apertura e con un telo pacciamante che ricopre il terreno. Queste condizioni impediscono infestazioni contaminazioni da organismi nocivi che possono compromettere la sanità delle piante e quindi del materiale di propagazione. Alle fonti primarie vengono continuamente assicurati tutti gli interventi agronomici (potatura, irrigazione, fertirrigazione e difesa dai parassiti) necessari per favorire un regolare sviluppo delle piante. Le fonti primarie vengono periodicamente sottoposte a controlli fitosanitari e di corrispondenza varietale.


Produzione di piante in vivai
In base a programmi predefiniti tra il Covil ed i produttori e/o i Consorzi di tutela e valorizzazioni degli ecotipi locali, ogni anno dalle fonti primarie viene prelevato il materiale di propagazione per la produzione di piantine in vivaio da fornire ai coltivatori. Di solito si tratta di astoni a radice nuda per le specie da frutto e piante in vaso per gli agrumi.

All'interno di questo progetto una delle cultivar valutate e su cui è stato fatto un importante lavoro è il

limone di Rocca Imperiale

Si tratta di una mutazione spontanea (o di una particolare espressione fenotipica legata all'ambiente) del diffusissimo Limone "Femminello Comune" meglio conosciuto come limone rifiorente, poiché fiorisce almeno 4 volte all'anno producendo frutti caratteristici per ogni fioritura.
Il limone di Rocca Imperiale si è ormai adattato da oltre un secolo alle particolari condizioni pedoclimatiche del territorio di un piccolo paesino della provincia di Cosenza ubicato a confine tra Calabria e Basilicata.
Rocca Imperiale è un paese di poche migliaia di anime arroccato su una collina di oltre 200 metri (sede di un antichissimo castello federiciano) a pochi km dal mare. In sostanza si tratta di un posto che riproduce le condizioni dei terrazzi della Costiera amalfitana. Si tratta di piccoli altipiani soleggiati e mitigati in inverno dalla vicinanza del mare. Allo stesso tempo, essendo posizionati ad una certa altitudine, queste aree sono sottoposte ad escursioni termiche tra giorno e notte che favoriscono la buona colorazione della buccia e l'esaltazione del profumo degli oli essenziali presenti nella stessa.
Il risultato è un limone eccezionale, per il profumo intenso e la succosità e la facilità con cui si sbuccia. Dalla buccia si ricavano particolari essenze per l'elaborazione di liquori (limoncello) e dolci.
Altre peculiarità del Limone di Rocca Imperiale, che lo rendono pregiato rispetto ad altre cultivar, sono il giusto equilibrio tra sostanze aromatiche e acidità del succo e la totale assenza di semi. La maturazione è piuttosto tardiva, di solito a Rocca Imperiale viene raccolto tra dicembre e marzo.
Il Covil, dopo un lungo lavoro d'individuazione, selezione e risanamento, è oggi detentore di 10 piante madri di tale varietà autoctona, selezionate ed esenti da malattie, custodite in screen-house. Da tali piante viene prelevato il materiale di propagazione (marze e gemme) per la moltiplicazione di piante figlie, per la costituzione di nuovi impianti, prodotte secondo un rigoroso processo di certificazione varietale e fiosanitaria. La cultivar è oggi diffusa nel comune di Rocca Imperiale ed è tutelata e valorizzata dal "Consorzio di Tutela e Valorizzazione del Limone di Rocca Imperiale".

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Articolo realizzato grazie alla collaborazione fra COVIL Consorzio Vivaisti Lucani e lo staff di Plantgest.com

Note:
(1) "Conformitas Agraria Communitatis" ai sensi del D.M. del 14/04/1997