Rumors sul possibile spostamento dell'evento francese dedicato alla meccanica agraria e storicamente fissato negli "anni dispari", avevano animato la Sala Stampa e non solo del Sima 2019. Ma la smentita di Frédéric Martin, presidente del Sima e di Axema - l'organizzazione dei costruttori francesi - durante l'ultima serata del Salone parigino lo scorso 25 febbraio, lasciava abbastanza tranquilli e collocava il prossimo Sima a febbraio 2021.

Ma con un colpo di coda, un comunicato stampa ufficiale diramato lo scorso 5 aprile annuncia: "La prossima edizione di Sima si svolgerà da domenica 8 a giovedì 12 novembre 2020 presso il quartiere espositivo di Paris Nord Villepinte e festeggerà il suo centesimo compleanno da domenica 30 ottobre a giovedì 3 novembre 2022. Organizzato abitualmente nel mese di febbraio degli anni dispari, il salone si posizionerà nel mese di novembre degli anni pari per rispondere meglio alle aspettative espresse dagli espositori e dai visitatori internazionali. Si inserirà così in modo più logico nel ciclo delle decisioni d’affari. Le industrie espositrici disporranno di una vetrina internazionale per presentare la propria gamma al centro del primo mercato europeo delle attrezzature agricole nel periodo cruciale del ciclo d’acquisto. Questo cambiamento assicurerà ai visitatori di Sima la possibilità di scoprire le ultime offerte tecnologiche internazionali e di trovare le soluzioni in grado di rispondere alle loro esigenze".

Un Sima dunque che, spiegano gli organizzatori, "spinto da un'ambizione rinnovata" annuncia nuove date, una nuova identità grafica e una nuova firma - ancora da svelare - e si pone come vetrina europea della terza rivoluzione agricola.  
 

FederUnacoma non ci sta: l'Eima non trema 

Non tarda la risposta di FederUnacoma - organizzatore di Eima international e associazione dei costruttori italiani - che il 5 aprile in un comunicato stampa tuona "Il Sima contro l'Eima: la trovata francese".
Secondo FederUnacoma, la decisione di sovrapporre parzialmente i due eventi, "crea scompiglio nel calendario internazionale degli eventi dedicati alla meccanica agricola" e aggiunge la nota stampa, "è un atto ostile e dannoso"
"Ostile - spiega il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti - perché mira a scalfire la leadership della rassegna di Bologna e dannoso perché crea uno sbilanciamento nel panorama europeo degli eventi di settore, che avrà così una sola manifestazione negli anni dispari, l’Agritechnica di Hannover (in programma dal 10 al 16 novembre 2019), e ben quattro altre rassegne negli anni pari: Eima di Bologna, Fima di Saragozza, Fieragricola di Verona e appunto Sima di Parigi”.

"L’Eima - dichiara ferma FederUnacoma - forte della propria tradizione e dei formidabili risultati ottenuti nelle ultime edizioni - che l’hanno portata a superare in modo netto l’evento francese in termini di espositori, di visitatori, di contenuti tecnici e di prestigio nel panorama internazionale di settore - conferma dunque le date stabilite e avrà luogo dall’11 al 15 novembre 2020 presso il quartiere fieristico di Bologna".
 

Una rivalità che non giova a nessuno

Ma a pagare per la decisione dei cugini d'Oltralpe saranno soprattutto le imprese della meccanica per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica, "costrette - come chiarisce Malavolti - a moltiplicare gli sforzi economici nell’anno pari oppure a rinunciare ad alcune fiere a vantaggio di altre, con danni consistenti in termini di visibilità e di opportunità di business”.

Con buona probabilità le piccole realtà si troveranno a dover scegliere tra Parigi e Bologna, mentre i grandi Gruppi che hanno la possibilità di rivolgersi alle filiali, dovranno mettere in campo uno sforzo economico e organizzativo non da poco. Senza contare che la nuova programmazione prevede due edizioni consecutive (quella da poco conclusa e la neo-programmata nel 2020) della rassegna parigina, generando un raddoppio non proprio utile ai produttori internazionali.

Ci chiediamo quale sia la posizione del Cema - il comitato europeo dei costruttori di cui FederUnacoma e Axema sono membri - che dovrebbe costituire il contesto all'interno del quale una decisione di questo tipo trova la giusta sede di dialogo e mediazione.