Compiuti i 73 anni di attività, l'Apimaia di Parma, l'Associazione provinciale imprese di meccanizzazione agricole, industriali e artigiane, si regala un nuovo nome e una nuova sede. Da novembre, infatti, la nuova Unima Parma ha traslocato nei nuovi uffici di via Emilia Ovest 8/B, dove sono già a regime tutte le attività che hanno reso la struttura un elemento fondamentale del panorama agromeccanico parmense e si è potuto dare il via a un incremento dei servizi per tutti gli associati.
"La decisione di abbandonare la storica sigla Apimaia per assumere quella di Unima Parma, testimoniando anche nel nome la solidità del legame che ci unisce alla struttura nazionale, e quella di spostare la sede dell'associazione, erano già state prese a febbraio – ha dichiarato Pierino Reverberi, presidente di Unima Parma –. Per stare al passo con i tempi occorreva avere una struttura nuova in grado di soddisfare tutti i bisogni presenti e futuri degli associati. Una sede nella quale abbiamo voluto investire in un periodo di profonda crisi generale per mandare a tutti, un forte messaggio: che dalla crisi esce chi ha il coraggio di investire e di proporsi sul mercato con innovazione, qualità e professionalità".
Oltre 400 mq. di uffici, un sistema di rete trasmissione dati certificato in categoria 6 e una capacità di impiego di personale tra le 15 e le 20 unità Questi i numeri della nuova sede. Il vero punto di forza, tuttavia, è nella riorganizzazione e nell'ampliamento del sistema dei servizi offerti che raggiunge una copertura pressoché totale delle potenziali necessità.
Spiega il direttore di Unima Parma, Angelo Corradi: "La nostra struttura offre tutti i tipi di servizi di cui un'impresa ha bisogno per stare sul mercato. Un buon imprenditore deve essere costantemente aggiornato per lo svolgimento della propria attività. La nuova struttura è stata pensata e impostata nell'ottica di semplificare al massimo la vita dell'associato, che potrà rivolgersi a un unico interlocutore per tutti gli adempimenti amministrativi e burocratici, risparmiando così tempo prezioso ed eliminando costi e pratiche ridondanti".
"In un panorama operativo reso kafkiano dalla burocrazia, - ha commentato il presidente di Unima, Aproniano Tassinari – la possibilità per gli agromeccanici di rivolgersi a strutture in grado di supportarli nell'affrontare le mille pratiche necessarie per lavorare non è più da tempo una questione di delegare per comodità, ma una vera e propria conditio sine qua non per sopravvivere sul mercato continuando a svolgere il proprio lavoro sui campi".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Unima - Unione nazionale imprese di meccanizzazione agricola