La Francia, prima potenza agricola del vecchio continente, sostiene gli investimenti nel settore primario con aiuti di Stato per 500 milioni di euro. La misura è stata approvata dalla Commissione Europea e, secondo quanto comunicato da Bruxelles, "contribuirà al raggiungimento degli obiettivi della Politica Agricola Comune favorendo lo sviluppo di un settore agricolo smart, competitivo, resiliente e diversificato, che garantisca la sicurezza alimentare, sostenendo e rafforzando allo stesso tempo la protezione dell'ambiente e promuovendo l'azione per il clima".

 

Parigi ha notificato alla Commissione Ue il proprio Piano di sostegno agli investimenti nelle aziende agricole, in un contesto in cui il settore agricolo si trova ad affrontare due sfide impegnative: mantenere e sviluppare la capacità di produrre cibo in misura sufficiente e rispondere con un adattamento efficace ai cambiamenti climatici.

 

L'obiettivo del Ministero dell'Agricoltura è "promuovere lo sviluppo sostenibile del settore rafforzandone la competitività economica, garantendo al tempo stesso la tutela dell'ambiente e il benessere degli animali".

 

Il Programma, inoltre, si concentrerà sul sostegno ai giovani agricoltori con l'obiettivo di facilitare il ricambio generazionale in agricoltura e avrà una durata fino al 31 dicembre 2029. Diverse le misure a sostegno pianificate, dalle sovvenzioni dirette agli abbuoni di interessi, prestiti a basso tasso di interesse, anticipi rimborsabili, garanzie e vantaggi fiscali.

 

Il regime sarà aperto sia alle aziende agricole di piccole e medie dimensioni che ai grandi incubatoi che effettueranno investimenti volti, in particolare, a migliorare il benessere degli animali, ma anche agli enti locali e regionali impegnati in attività economiche nella produzione agricola primaria. L'aiuto coprirà tra il 65% e il 100% dei costi ammissibili.

 

Via libera dalla Commissione Ue nell'ambito del regime degli aiuti di Stato (le cui maglie applicative si sono allargate in seguito alla pandemia e alla guerra di invasione russo ucraina), con Bruxelles che certifica che l'aiuto avrà un "effetto di incentivazione", dal momento che i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti senza il sostegno pubblico. Gli aiuti, secondo la visione comunitaria, "producono effetti positivi che superano qualsiasi potenziale distorsione della concorrenza e del commercio nell'Ue".

 

Un atteggiamento benedetto anche dal commissario europeo alla Politica di Concorrenza, Didier Reynders, secondo cui "il Piano francese da 500 milioni di euro aumenterà la competitività e la resilienza del settore agricolo. Ciò è importante per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine. Allo stesso tempo, la misura garantirà la tutela dell'ambiente, il benessere degli animali e l'azione per il clima".

 

Gli orientamenti agricoli 2022, secondo la Commissione Ue, "creano un quadro flessibile e adatto allo scopo per aiutare gli Stati membri a fornire il sostegno necessario e a contribuire, tra le altre cose, agli obiettivi della Pac e mirano ad aiutare gli Stati membri a elaborare misure nazionali e a raggiungere gli obiettivi nazionali e dell'Ue al minor costo possibile per i contribuenti e senza indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico".

 

La Francia è uno degli Stati membri dell'Ue che ha saputo meglio intercettare i sostegni a vantaggio degli agricoltori. Nei giorni scorsi, in seguito alle inondazioni nel dipartimento "Pas de Calais", il Governo di Parigi ha varato un intervento straordinario di 80 milioni per le imprese agricole, che andranno ad aggiungersi ai sostegni della Legge sulle Calamità Naturali che ha una dotazione finanziaria annuale di 680 milioni.

 

Piglio decisionista del Governo francese anche in uno dei settori chiave dell'agricoltura transalpina, come quello del vino. Infatti, per la crisi del settore vitivinicolo il Governo francese ha dato seguito a un Piano di intervento pubblico di 260 milioni di euro, prevedendo misure articolate, come la distillazione di crisi per smaltire le giacenze, gli espianti agevolati nell'area del Bordeaux (circa 9mila ettari saranno riconvertiti) e il sostegno alle imprese per l'accesso al credito.

 

È stato anche costituito un Fondo di garanzia sui prestiti concessi dagli istituiti di credito per l'insediamento di giovani agricoltori e per agevolare la transizione ecologica ed energetica delle imprese agricole, grazie a un Fondo da 2 miliardi, dei quali 400 milioni sono stati specificatamente previsti per gli allevamenti.

 

Record di aiuti pubblici

Secondo i dati diffusi lo scorso febbraio dalla Commissione Europea, risulta che su un totale di 672 miliardi di euro di aiuti pubblici fino ad allora notificati, il 53% è stato erogato in Germania e il 24% in Francia, mentre l'Italia si è fermata al 7,65%.

 

Agricoltori insoddisfatti

All'inizio del prossimo anno, Parigi stanzierà 250 milioni di euro per dimezzare, entro il 2030, l'uso di prodotti fitosanitari rispetto ai livelli in essere nel periodo 2015-2017, una misura che ha incontrato pesanti critiche da parte della Fédération Nationale des Syndicats d'Exploitants Agricoles (Fnsea), il principale sindacato degli agricoltori francesi, contrario anche all'astensione della Francia sulla proposta di rinnovo decennale dell'autorizzazione all'uso del glifosate.

 

La Fnsea ha inoltre contestato il voto favorevole espresso dai componenti della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sulla relazione sulla proposta di regolamento che dispone la riduzione dell'uso di fitofarmaci.

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