Cibo di sintesi, no grazie

Non ha dubbi Roberto Weber che su Il Piccolo in edicola il 3 ottobre descrive le prospettive del cibo sintetico, quello ottenuto in laboratorio, che prima o poi arriverà anche sulle nostre tavole.

Molti gli interessi in ballo e gli investimenti hanno toccato un miliardo e mezzo di dollari solo nel 2021, tanto che gli analisti economici stimano che entro il 2030 raggiungeranno i 30 miliardi.

A spingere sulla diffusione di questi alimenti sarà l'aumento della popolazione mondiale e il conseguente bisogno di cibo, le emissioni, l'impatto ambientale e il benessere animale, temi sui quali i cibi sintetici parrebbero avere la meglio rispetto ai prodotti tradizionali.

 

Occorre tuttavia interrogarsi sulle conseguenze che una tale evoluzione avrebbe sulla produzione agricola e sulla vita economica del nostro paese e dell'Europa. Conseguenze che potrebbero essere devastanti.

Il perché lo spiega lo stesso articolo, ricordando che il 25% del prodotto interno lordo italiano ruota attorno al cibo.
Inoltre l'Italia esporta oltre 50 miliardi di euro in prodotti alimentari.
Indebolire questo settore a vantaggio di interessi privati, che sono quelli che si celano dietro al cibo sintetico, rappresenta un serio pericolo per la nostra economia e per quella del'Europa.


Influenza aviaria

L'influenza aviaria sta destando molte preoccupazioni in Europa. Dallo scorso anno ad oggi si sono registrati 2.500 focolai e sono stati abbattuti 47,5 milioni di capi.
L'Italia è il secondo paese per numero di focolai negli allevamenti (317), dopo la Francia (1383).

Si tratta, come scrive Il Giornale del 4 ottobre, della più grande epidemia di influenza aviaria mai vista in Europa secondo l'autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

 

Il rischio di trasmissione all'uomo è classificato a un livello basso, ma la situazione va monitorata con attenzione, come suggerisce Calogero Terreggino, direttore del laboratorio di referenza europeo per l'influenza aviaria dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie.

L'Italia vanta un'efficace organizzazione sanitaria che ha consentito di gestire e risolvere rapidamente i 317 focolai registrati lo scorso anno.

Nonostante ciò il settore avicolo ha subìto ingenti danni, valutati inoltre 100 milioni di euro per i soli abbattimenti.

Lara Sanfrancesco, direttore di Unitalia, ricorda che stanno procedendo le ricerche per valutare la possibilità di vaccinare gli animali.


È allarme per i frantoi

Nei frantoi l'impennata della bolletta energetica ha portato i costi di lavorazione delle olive a livelli stratosferici, complicando oltre modo la fissazione del prezzo da riconoscere ai produttori di olive.

Il problema è emerso con prepotenza in Sicilia, che è la prima regione a iniziare la raccolta, come scrive Micaela Cappellini su Il Sole 24 Ore del 5 ottobre.

In assenza di un prezzo certo gli olivicoltori di molti comuni hanno deciso di sospendere la raccolta.

Un problema che dalla Sicilia potrebbe presto estendersi alle altre regioni, tenuto conto che anche gli agricoltori sono schiacciati dai costi crescenti dell'energia e dei fertilizzanti.

 

Una situazione analoga la si è già registrata per gli agrumi, con il rischio che i frutti restino sugli alberi.

Un allarme raccolto da Fruitimprese Sicilia che per voce del suo presidente Placido Manganaro ricorda che molte industrie di trasformazione stanno chiudendo a causa dell'aumento dei costi. Come conseguenza si avranno minori possibilità di collocare il prodotto di seconda o di terza scelta.

 

Quanta soia ci sarà

Stanno arrivando a maturazione le seconde semine di soia, quelle fatte dopo orzo e frumento, e le previsioni sono buone.

Un campione rappresentativo arriva dalle previsioni sui raccolti nel mantovano, dove si è registrato un sensibile incremento delle superfici destinate a questa coltura.

 

Ne offre un'anticipazione la Gazzetta di Mantova del 6 ottobre, che ha verificato con alcuni produttori l'andamento della produzione.

Mentre nel periodo estivo caldo e siccità ha compromesso in alcuni casi la produzione, il secondo raccolto si presenta con migliori prospettive. Ma bisognerà attendere che siano concluse le operazioni di raccolta sulle quali peseranno gli aumenti dei costi.

 

Reati alimentari

Da cinque anni è ferma nelle aule parlamentari una proposta di legge che avrebbe dovuto far scattare un giro di vite sui reati alimentari, ma la legge non è mai andata in porto.

Lo denuncia Annamaria Capparelli sulle pagine del Quotidiano del Sud del 7 ottobre. E come se non bastasse ora si è deciso di alleggerire la normativa in vigore.

È infatti in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale un decreto legislativo che arriva ad eliminare le sanzioni qualora si rimuovano le condizioni di irregolarità riscontrate.

 

Le conseguenze si sono viste sull'olio di oliva. Mentre, infatti, crescono i listini del raffinato di oliva e del lampante, crolla invece il prezzo dell'extra vergine.

I problemi dell'olio non finiscono qui. Mentre i costi di produzione aumentano, il consumo è calante in quanto le famiglie stanno riducendo gli acquisti a causa della crescita dei prezzi.

Intanto le prime stime sulla campagna olivicola prevedono un calo del 30% della produzione nazionale, tanto che Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano) teme per il futuro del settore e ricorda che gli oli Dop e Igp sono campioni di export, tanto che negli ultimi cinque anni le esportazioni sono cresciute del 55%.


Se l'ortofrutta chiude

Una progressiva perdita di competitività affligge il settore ortofrutticolo che vede allontanarsi il suo primato commerciale nei confronti dei principali concorrenti europei, tanto da rischiare un rischio paralisi.

È l'allarme lanciato da Silvia Marzialetti sulle pagine de Il Sole 24 Ore dell'8 ottobre.

Sono gli effetti della crisi energetica, che ha rallentato il commercio internazionale, tanto che nei primi sei mesi dell'anno l'export segna una perdita del 3,8% in valore e del 6,8% in quantità. Ad essere coinvolti in questa fase negativa sono tutti i segmenti, dalla frutta fresca agli agrumi.

Al contempo sono aumentate le importazioni, con crescite di oltre il 30% per agrumi e legumi-ortaggi.

Inevitabile il peggioramento della bilancia commerciale del settore che dal saldo positivo per 635 milioni del 2021 scende a 115 milioni.

 

Il nostro Pese rischia così di perdere la sua posizione di primato in molti settori di punta, come denuncia Marco Salvi, presidente di Fruitimprese.

Preoccupato per l'andamento della campagna ortofrutticola è anche il presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, Raffaele Dei, a causa dell'impennata dei costi energetici sulla raccolta dei kiwi, appena iniziata, e su quella delle pere e delle patate già conclusa.

Un grido di allarme giunge poi dalla Sicilia per la campagna agrumicola 2022-2023.

Su tutti aleggia infine il timore del giro di vite sull'impiego degli agrofarmaci che Bruxelles si appresta a varare sulla scia della strategia Farm to Fork.

 


Bilancia commerciale in rosso


Il Copa, l'associazione che riunisce le organizzazioni degli agricoltori europei, ha diffuso un documento nel quale si mettono in evidenza le conseguenze che l'impennata dei costi ha nei confronti dell'agricoltura.

Massimiliano Giansanti, vicepresidente del Copa e presidente di Confagricoltura, chiede risorse specifiche a livello europeo per consentire di continuare ad assicurare cibo a prezzi equi per tutti.

Gli fa eco Coldiretti ricordando che in base ai dati Istat gli acquisti di alimentari sono già scesi del 3,2%, ma al contempo è salita la spesa, cresciuta del 4% in valore.

 

È questo il quadro presentato da Andrea Zaghi sulle pagine di Avvenire in edicola il 9 ottobre, dove evidenzia al contempo la crescita nei primi otto mesi dell'anno delle vendite nei discount alimentari.

Unica nota positiva quella che arriva dalle esportazioni che stando alle analisi di Ismea mostra un aumento del 18% rispetto allo scorso anno.

Al contempo sono però aumentate le importazioni e a soffrirne è la bilancia agroalimentare, tornata in area negativa.

 


"Di cosa parlano i giornali quando scrivono di agricoltura?"
Ogni lunedì uno sguardo agli argomenti affrontati da quotidiani e periodici sui temi dell'agroalimentare e dell'agricoltura, letti e commentati nell'Edicola di AgroNotizie.

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