Il 14 maggio 2022 a Lecce, è stato presentato e sottoscritto il protocollo d'intesa tra Distretto Agroalimentare di Qualità Jonico Salentino e Regione Puglia, per l'attuazione del Piano di Rigenerazione Sostenibile dell'Agricoltura nei territori colpiti da Xylella fastidiosa. L'obiettivo del protocollo è quello di avviare azioni sinergiche tra la Regione Puglia e il Dajs per la rigenerazione sostenibile agricola delle province di Lecce, Brindisi e Taranto colpite dalla fitopatia Xylella fastidiosa, la cui diffusione riguarda oggi un'area superiore a 7mila chilometri quadrati e interessa quasi completamente le tre province.

 

Il Piano di Rigenerazione Sostenibile dell'Agricoltura nei territori colpiti da Xylella fastidiosa parte dagli investimenti in progetti pilota di oltre 75 aziende, su terreni gravemente colpiti da Xylella e valgono circa 50 milioni di euro, cofinanziati dal Mipaaf per un contributo in conto capitale pari a oltre 31,5 milioni di euro, come già riportato da AgroNotizie.


Investimenti che puntano alla diversificazione, all'innovazione e alla sostenibilità, legati da un progetto trasversale di ricerca supportato da oltre 50 ricercatori dei più importanti enti pubblici di ricerca pugliesi: Università del Salento, Istituto Agronomico Mediterraneo (Ciheam), Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc), Centro Nazionale Ricerche (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - Cnr), Università degli Studi di Bari e Politecnico di Bari.

 

Alla firma del protocollo hanno partecipato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (in collegamento streaming), l'assessora all'Ambiente, Paesaggio e Urbanistica, Maria Grazia Maraschio l'assessore all'Agricoltura, Donato Pentassuglia (in collegamento streaming), il magnifico rettore dell'Università del Salento, Fabio Pollice e il presidente del Dajs, Pantaleo Piccinno.


"Oggi - ha commentato il presidente Emiliano - stiamo compiendo un pezzo di una strategia complessiva che ha a che fare con il sostegno alla ricerca e con un efficientamento del meccanismo delle eradicazioni delle piante infette, che l'Arif sta compiendo insieme all'Assessorato all'Agricoltura con grande puntualità. Serviva, però, non solo un piano per consentire alle grandi aziende di piantare nuove cultivar resistenti individuate dalla ricerca, ma occorreva anche una visione che noi oggi presentiamo attraverso la firma di questo protocollo, che creasse anche la possibilità per tutta una comunità di iniziare un processo di ricostruzione del paesaggio e dell'olivicoltura salentina".

 

"Il processo sarà lungo - ha aggiunto il presidente Emiliano - siamo consapevoli che non riusciremo a risolvere le questioni che abbiamo di fronte schioccando le dita, ma siamo altrettanto convinti di procedere uniti in questa battaglia, giacché non ci sono più le polemiche di un tempo tra imprenditori e comunità scientifica, e di avere la comune volontà di risolvere questa drammatica vicenda che ci coinvolge da anni".


Il progetto, presentato dal Dajs e condiviso con la Regione, risulta coerente con le finalità del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Questa iniziativa può essere annoverata fra quelle che determinano la cosiddetta "Produzione Sociale del Paesaggio" prevista dalle Norme Tecniche Attuative del Pptr e si esplica con una governance che partendo dall'approvazione di un protocollo d'intesa iniziale, declina poi in un Patto Territoriale Locale.

 

"Questo atto sancisce l'inizio del cammino su quel percorso che attraverso il dialogo ed il confronto abbiamo disegnato insieme a tutte le comunità ed insieme abbiamo stabilito di affrontare - ha dichiarato l'assessora all'Ambiente e al Paesaggio della Regione Puglia Maraschio - con il confronto ed il dialogo siamo riusciti a dare un peso alle idee e porre l'elemento paesaggistico come centrale per la rinascita del Salento. Non ho mai dubitato del fatto che una sfida di questa portata potrà essere vinta solo convogliando nella stessa direzione le energie di tutti: cittadini, associazioni di categoria, comunità scientifica e comunità politica.

 

"La direzione è quella segnata dall'amore verso la nostra terra - ha aggiunto la Maraschio -  che abbiamo il dovere di curare, proteggere dalle malsane idee speculative, far rinascere e saper conservare, imparando dagli eventi del passato. Dobbiamo restituire vita alla terra, diventare attrattivi attraverso la sostenibilità che anche nell'ambito agricolo sarà vettore e volano per l'economia".


"È un'altra importante opportunità per il territorio salentino - ha commentato l'assessore all'Agricoltura Pentassuglia - e un tassello fondamentale della nostra strategia di ripristino del potenziale produttivo e per la rigenerazione di un territorio straordinario ma ancora in sofferenza per i danni causati dalla batteriosi".

 

"Il protocollo mette a sistema azioni e obiettivi coinvolgendo una serie di attori istituzionali, del mondo della ricerca e dell'università, insieme ai protagonisti del mondo agricolo e imprenditoriale. Ed è un valore aggiunto vincente per riuscire a trovare soluzioni, intercettando al meglio le risorse che abbiamo a disposizione, al fine di dare una chance concreta di rinascita alla nostra terra" ha aggiunto Pentassuglia.

 

"Il legame tra ambiente, paesaggio e agricoltura è strettissimo - ha concluso - e azioni sinergiche, soprattutto con l'Assessorato Regionale all'Ambiente, sono indispensabili nella nostra lotta alla Xylella e nell'ambizioso progetto di risarcire luoghi e persone, come un'intera economia agricola, vitale per la nostra Regione".


"La voglia di ripartenza degli agricoltori salentini è immensa - ha commentato il presidente del Dajs, Pantaleo Piccinno -. Li abbiamo chiamati eroi della rigenerazione: guidano aziende agricole che hanno dimostrato la volontà di ripartire dalla tragedia causata da Xylella. Questa volontà va supportata dal contributo della scienza e dalle istituzioni. Abbiamo creato una infrastruttura immateriale chiamando a raccolta le migliori menti della ricerca scientifica per costruire una visione del Salento prossimo futuro bello, verde e sostenibile. Il Piano della Rigenerazione è, in sintesi, uno strumento al servizio della comunità, delle imprese e di tutte le istituzioni".


"Il progetto di rigenerazione sostenibile dell'agricoltura e del paesaggio dei territori colpiti dalla Xylella - ha detto il rettore Fabio Pollice - si fonda su una stretta collaborazione tra le più prestigiose istituzioni scientifiche che operano nel nostro territorio ed ha già visto il coinvolgimento di larga parte delle organizzazioni di settore e delle amministrazioni comunali che si sono dette pronte a contribuire alla sua attuazione. Oggi la firma della convenzione tra il Distretto, che ne è il capofila, e la Regione Puglia costruisce le condizioni per integrare il progetto nella pianificazione regionale e farne un potente strumento di indirizzo, capace di determinare un cambiamento epocale nel nostro territorio, contribuendo ad elevarne la sostenibilità. L'obiettivo, infatti, non è solo quello di ricostruire l'agricoltura per farne un asse strategico dello sviluppo territoriale, ma contribuire fattivamente alla riqualificazione del paesaggio e dell'ambiente. Un'occasione unica per restituire alle future generazioni attraverso un progetto corale un territorio di cui essere orgogliosi".