La tendenza era già stata delineata nel report del 2020 e viene confermata nell'aggiornamento rilanciato a metà dicembre e relativo alle proiezioni dell'Agricultural Outlook pubblicato dalla Commissione Europea sul futuro dell'agricoltura nel 2031.
Ebbene, fra un decennio è molto probabile, secondo gli studi dell'Ue, che le aree forestali continueranno ad aumentare (giocando un ruolo centrale nel sequestro di carbonio e dunque con benefici in chiave ambientale) e supereranno le aree agricole, raggiungendo nel 2031 i 161,4 milioni di ettari, contro i 160,5 milioni di ettari rappresentati dalla Superficie Agricola Utilizzata (Sau) nell'Ue (-0,7% rispetto al dato attuale).
In questa prospettiva in cui si evidenziano anche alcune proiezioni macroeconomiche, con l'economia globale in ripresa nel 2021 e che si dovrebbe stabilizzare a un livello medio annuo di crescita del 2,7% entro il 2031. L'economia dell'Ue dovrebbe tornare ai livelli pre covid-19 entro il 2023.
Dopo diversi anni di bassa inflazione, la forte ripresa dell'attività economica è stata accompagnata - sottolinea il report della Commissione Agricoltura - da un aumento dei prezzi delle materie prime, principalmente dei prezzi dell'energia, che ha portato a un massimo da dieci anni dell'inflazione nell'Eurozona del 4,9% nel novembre 2021. Le prospettive ipotizzano che l'inflazione dell'Ue si stabilizzi all'1,9% all'anno entro il 2025.
La domanda di petrolio dell'Ue si riprenderà nel 2021 e nel 2022 a seguito della crescita economica e diminuirà gradualmente a causa del passaggio alle energie rinnovabili.
La volatilità dei mercati sarà una condizione particolarmente presente e, in un contesto così complesso, anche piuttosto marcata.
Uso del suolo: giù la superficie cerealicola
Come detto, si prevede che la superficie agricola totale dell'Ue diminuirà leggermente, principalmente a causa della riduzione della superficie coltivata a seminativi. La superficie cerealicola totale dell'Unione Europea diminuirà a 51,2 milioni di ettari tra il 2021 e il 2031, trainata da una diminuzione nelle principali aree cerealicole. Si prevede che le rese di grano e orzo diminuiranno leggermente, mentre le rese di mais potrebbero ancora aumentare a causa dei miglioramenti delle rese nei Paesi dell'Est dell'Europa.
Questo si tradurrà in una produzione cerealicola di 276 milioni di tonnellate nel 2031 (-2,5% rispetto al 2021). Si prevede, inoltre, che il consumo domestico diminuirà a 254,8 milioni di tonnellate, principalmente a causa della minore produzione animale e dell'uso di mangimi.
Il potenziale impatto dell'aumento dei prezzi dei fertilizzanti e dell'energia sulle decisioni di semina degli agricoltori nel 2022 rappresenta la principale incertezza a breve termine.
Biologico in crescita
In assenza di misure di sostegno da parte della nuova Pac e iniziative relative al Green Deal Europeo (ancora da implementare), l'area dedicata alla produzione biologica dovrebbe raggiungere il 15% della superficie agricola totale entro il 2031, grazie a una domanda crescente in chiave di prodotti e di consumi. L'ipotesi emersa è che il tasso annuo di conversione dal convenzionale al biologico rimanga forte nel 2022-2031 come nel 2014-2019. In questo contesto, un ulteriore sostegno al settore dell'agricoltura biologica potrebbe tradursi in un'accelerazione del trend.
Semi oleosi
La superficie di semi oleosi dell'Ue dovrebbe attestarsi a 10,7 milioni di ettari, simile ai livelli attuali. Si prevede che i raccolti di semi oleosi aumentino lentamente, in particolare girasole e soia, mentre la colza è più sensibile alle condizioni climatiche sfavorevoli e alla pressione dei parassiti. Combinando le ipotesi di superficie e resa, si prevede che la produzione di semi oleosi in Ue sarà di 31,2 milioni di tonnellate nel 2031, con l'Europa che rimarrà un importatore netto di semi oleosi per tutto il periodo di proiezione con le importazioni in calo verso la fine del periodo, a seguito del calo della domanda.
La forte crescita della produzione di colture proteiche sarà guidata da un aumento dell'area e dai miglioramenti della resa e supererà la domanda dei mangimi e del consumo umano, portando a un minor numero di importazioni.
Riso e zucchero
Un aumento del consumo di riso nell'Ue andrà a vantaggio soprattutto dei Paesi del Sud Est Asiatico, che esportano attraverso il regime "Everything but arms".
La superficie europea destinata alla produzione di zucchero dell'Ue dovrebbe stabilizzarsi a medio termine e la produzione comunitaria aumenterà lentamente a 16,3 milioni di tonnellate entro il 2031, a fronte di un minore consumo umano, in linea con diete alimentari attente a ridurne l'utilizzo.
Mangimi
L'Agricultural Outlook prevede che la domanda di mangimi da seminativi scenderà a causa del calo della popolazione di suini, bovini da carne e da latte. Una tendenza ad incrementare la zootecnia bio (in particolare nel segmento lattiero caseario), la progressiva estensivizzazione e la diversificazione produttiva aumenteranno la quota nella razione alimentare delle proteine provenienti dall'erba. I prezzi dei mangimi, secondo il report, dovrebbero diminuire nei prossimi due anni per poi aumentare fino al 2031.
Biocarburanti
A medio termine, la domanda di biocarburanti diminuirà, in seguito all'andamento dell'uso di carburante per il trasporto su strada, in parte mitigato dall'aumento dei tassi di miscelazione. In flessione le importazioni di olio di palma e la produzione di etanolo, che dovrebbe diminuire leggermente nel medio termine, mentre la produzione di biocarburanti avanzati dovrebbe aumentare, favorita dal doppio conteggio verso i mandati di miscelazione.