Ideato e promosso dal Caab, Centro Agroalimentare di Bologna e dalla Fondazione Fico per l'educazione alimentare e alla sostenibilità, Bologna Award concorre da cinque anni al raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite attraverso l'individuazione di idee e buone pratiche efficaci in direzione della sostenibilità agroalimentare dalla produzione al consumo, dai campi agli allevamenti, alle tavole di tutto il pianeta.
"Con un'attenzione particolare - spiega il presidente Caab Andrea Segrè - ai progetti impegnati per fronteggiare le crescenti povertà, la malnutrizione e le diseguaglianze aggravate dalla crisi pandemica: al momento circa 2.37 miliardi di persone non hanno un accesso adeguato al cibo, e le stime attuali prevedono che nel 2030 ben 660 milioni di persone soffriranno ancora la fame, anche in ragione degli effetti a lungo termine della pandemia covid-19 sulla sicurezza alimentare".
Sarà infatti "Sharing. Condivisione è sostenibilità" il fil rouge dell'edizione 2021; con la consapevolezza che per raggiungere gli Obiettivi dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite sarà necessario un impegno collettivo insieme alla condivisione delle conoscenze, delle competenze, delle esperienze legate ai progetti, alle buone pratiche, agli strumenti utili allo sviluppo sostenibile. Una considerazione tanto più valida per l'agricoltura di ultima generazione, la smart farming alla quale è richiesta alta precisione tecnologica per ottimizzare la produzione di cibo aumentandone l'efficienza, riducendo al minimo gli sprechi e l'impatto ambientale.
La sesta edizione di Bologna Award è promossa con il patrocinio del Comune di Bologna, della Camera di Commercio di Bologna, della Regione Emilia Romagna e della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura).
I vincitori delle precedenti edizioni
Vincitori delle prime cinque edizioni di Bologna Award sono stati:
- nel 2015 lo scienziato genetista italiano Salvatore Ceccarelli, che ha prestato la sua opera e il suo ingegno in Paesi e aree arretrate e in guerra, come il Centro Icarda di Aleppo - Siria oggi distrutto dall'ISIS, ex aequo con l'organizzazione statunitense no profit NAMA, Northwest Atlantic Marine Alliance, fondata da pescatori della costa Nord Est degli Stati Uniti per promuovere il patrimonio marino come bene comune del pianeta;
- nel 2017 il ricercatore e genetista italiano Matteo Dell'Acqua, che ha lavorato assieme agli agricoltori etiopi delle comunità di Melfa e Workaye, con uno straordinario progetto che ha incrociato la più avanzata ricerca genomica agli antichi saperi rurali.
- nel 2018 l'attivista indiana Sunita Narain, che dirige il CSE - Centro Scienza e Ambiente di New Delhi, riconosciuto a livello mondiale come riferimento guida per i paesi in via di sviluppo;
- nel 2019 l'economista Raj Patel, scrittore accademico e attivista, in prima linea sui temi dell'accesso al cibo e dello sviluppo sostenibile e del Green New Deal;
- nel 2020 il ricercatore italiano Giacomo Grassi, operativo presso il Joint Research Centre della Commissione Europea a Ispra: per aver condotto le sue ricerche in un ruolo chiave di interfaccia fra monitoraggio scientifico e attuazione normativa e politica degli obiettivi di sostenibilità. Per aver testimoniato che le foreste svolgono un ruolo chiave nella mitigazione del cambiamento climatico attraverso l'assorbimento di CO2 e per il supporto nella progettazione delle strategie utili al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'accordo di Parigi.
Una menzione speciale è andata all'attivista statunitense Leah Penniman, leader del movimento per la giustizia alimentare.
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Fonte: Bologna Award