Il mese di ottobre - statisticamente uno dei più piovosi dell'anno - sembra essere trascorso invano e il Mezzogiorno d'Italia continentale continua a fare i conti con la scarsità di risorse idriche, soprattutto sul versante orientale. Anche perché i bacini dell'Appennino meridionale sono per lo più a gestione pluriennale: impiegheranno molti mesi per riguadagnare quote e volumi confortanti, a patto che piova. La situazione è comunque molto variegata, e va dalla sete di Puglia e Lucania alle condizioni più tranquille della Campania, in un quadro ovviamente suscettibile di ulteriore evoluzione nelle prossime settimane. Sul piatto, come sempre, la possibilità di continuare ad irrigare in sicurezza nella prossima stagione irrigua, e tenendo presente che nelle zone a più spinta specializzazione produttiva, come nella piana del Sele, l'irrigazione deve essere assicurata tutto l'anno.
 

Puglia, è crisi idrica

In provincia di Foggia è crisi idrica secondo Anbi, il bacino di Occhito sul fiume Fortore, gestito dal Consorzio per la bonifica della Capitanata, ieri riusciva a ritenere appena 40 milioni e 188mila e 220 metri cubi d'acqua, solo apparentemente tanti, perché il volume morto del bacino è di 40 milioni di metri cubi, l'acqua utilizzabile, al 3 novembre, fortunatamente a campagna irrigua terminata, è di appena 188mila metri cubi e poco più. Mentre nello scorso anno, sempre il 3 novembre, a siccità autunnale appena iniziata, il valore era attestato a oltre 100 milioni di metri cubi d'acqua, di cui 60 disponibili e comunque a fronte di un volume utile da 250 milioni. Ma non è questa la sola fotografia della sete del Mezzogiorno continentale, che si dibatte tra trombe d'aria, improvvisi rovesci e sostanziale perdurante siccità.
 

Basilicata, Monte Cotugno ai minimi

A Monte Cotugno, in Basilicata, il più grande tra i bacini gestiti dall'Ente per l'irrigazione di Puglia Lucania ed Irpinia segna il 3 novembre 2020 acqua per 78,4 milioni di metri cubi, a fronte dei 110,8 milioni di un anno fa. L'invaso, formato dallo sbarramento del fiume Sinni, è in attesa della conclusione dei lavori di manutenzione, senza i quali la potenzialità di raccolte delle acque resta diminuita. Una volta tornato totalmente funzionante avrà una capacità massima di regolazione da 480,7 milioni di metri cubi.
 

Campania, fiumi senza la piena di fine ottobre

Complessa la situazione della Campania, dove la "piena del giorno dei morti" non si è prodotta e si notano punti di criticità, alternati a valori tutto sommato nella norma. Nel complesso i principali fiumi della regione - secondo il  Bollettino delle acque della Campania, diffuso giusto ieri da Anbi Campania - registrano valori dei livelli idrometrici leggermente inferiori a quelli della settimana precedente. Generalmente, la tendenza segnalata dagli idrometri è quella di una graduale discesa dei livelli, anche in mancanza di piogge recenti.

 Rispetto a quanto registrato negli ultimi quattro anni (2016-2019), il fiume Sele presenta valori idrometrici superiori alla media, tranne che nella stazione di Albanella, dove però il livello registrato si tiene al di sopra di quelli registrati nel biennio siccitoso 2016-2017.

Diversamente il Volturno, eccezion fatta per la stazione di Ponte Annibale a Capua che denota rispetto agli ultimi quattro anni un deficit di livello intorno ai 120 centimetri, in crescita rispetto alla settimana scorsa, presenta le altre stazioni rilevanti non lontane dal valore medio degli ultimi quattro anni.

Infine, il fiume Garigliano risulta avere livelli idrometrici inferiori a quelli medi dell'ultimo quadriennio, ma comunque superiori a quelli delle annate a portata regolare, visto che il 2018 innalza sensibilmente la media del quadriennio di riferimenti considerato, essendo in corso una piena del fiume.
 

Campania, gli invasi su livelli ancora bassi

Per quanto riguarda gli invasi, la diga di Piano della Rocca su fiume Alento - gestita dal Consorzio di bonifica Velia - è attestata a 6,5 milioni di metri cubi e contiene il 26% della sua capacità. L'invaso di Conza della Campania sull'Ofanto - che contribuisce a dissetare la Puglia centrale e la Capitanata e a gestione Eipli - risulta in lieve crescita rispetto alla settimana scorsa, ma presenta un deficit consistente rispetto ad un anno fa, pari ad oltre 4,7 milioni di metri cubi d'acqua.