Next generation EU, gli eurodeputati Comagri chiedono un anticipo dei finanziamenti europei destinati all'agricoltura: 8 miliardi a partire dal primo gennaio 2021 e per due anni. 925 milioni la parte dedicata all'Italia. Priorità in investimenti verdi, nel sociale e nella digitalizzazione dell'agricoltura. Chiesti cofinanziamenti fino al 90% per rilancio attività e 80% per digitale e sostenibilità - 90% nelle regioni svantaggiate.


I dettagli della proposta

Gli eurodeputati chiedono che gli 8 miliardi previsti per il rafforzamento delle misure dello sviluppo rurale a bilancio del piano Next generation EU - così ribattezzato il Recovery fund, e dotato di 750 miliardi divisi tra prestiti (250) e sovvenzioni (500) - siano anticipati a partire dal primo gennaio 2021 invece che essere erogati il primo gennaio 2023.

La proposta è stata approvata a larga maggioranza in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo. Degli 8 miliardi, 925 milioni sono destinati all'Italia. Nel dettaglio, circa il 30% (2,4 miliardi) degli 8,07 miliardi di aiuti dovrebbero diventare disponibili nel 2021, il restante 70%, (5,6 miliardi) sarebbe disponibile poi nel 2022.
 


1 miliardo e 200 milioni per l'Italia

Di questi 8 miliardi di euro, 925 milioni saranno destinati all'Italia. Tenendo conto del fatto che nel 2021 gli agricoltori europei potranno beneficiare anche di ulteriori 2 miliardi e 600 milioni, provenienti da un anticipo dei fondi per lo sviluppo rurale, previsto all'interno del Quadro finanziario pluriennale.

Il tutto, per un pacchetto totale di sostegno alla ripresa delle aziende italiane agricole e aree rurali di circa 1 miliardi e 200 milioni.


Priorità giovani agricoltori e investimenti green

Almeno il 37% dei fondi saranno destinati a misure agroambientali. Per lo meno il 55% dovrà essere destinato a supporto dell'insediamento dei giovani agricoltori ed a investimenti che promuovono lo sviluppo sociale ed economico delle aree rurali. Con questo pacchetto vengono spinti gli investimenti green che comprendono, per esempio, la modernizzazione dei macchinari, sicurezza sul lavoro, energia rinnovabile, economia circolare, bioeconomia ed accesso a tecnologie informatiche nelle aree rurali. Il restante 8% viene lasciato agli Stati membri come flessibilità che potrà essere usato su interventi di sviluppo rurale.


Cofinanziamento europeo al 90%

Gli eurodeputati chiedono che il cofinanziamento europeo copra almeno il 90% degli investimenti degli agricoltori che mirano a rilanciare la propria attività e dal 40 all'80% per spese nel digitale e per la sostenibilità - dal 50 al 90% nelle regioni più svantaggiate.


Paolo De Castro: "Attendiamo l'ok dei capi di Stato e di governo europei"

Si tratta di finanziamenti che vanno spesi "prima di tutto per gli investimenti, al 55%" mentre una quota inferiore "il 35 può essere dedicato alle misure agroambientali", spiega Paolo De Castro, eurodeputato Pd e relatore della testo della proposta approvata dalla Comagri.

"Contiamo di raggiungere una posizione comune in due-tre turni di negoziazioni" con il Consiglio Ue - in rappresentanza dei ministri dell'Agricoltura europei - continua De Castro, che spiega come "il pacchetto Next generation EU farà parte della proroga di due anni della nuova Pac in attesa che i capi di Stato e di governo trovino un accordo entro fine anno sul Next generation e sul prossimo programma quadro europeo 2021-2027".
 


Prossimi passi

Il testo, approvato in Commissione, dovrà ora essere negoziato dai ventisette ministri europei in sede di Consiglio dell'Unione europea. I negoziati istituzionali inizieranno nelle prossime settimane. Questo pacchetto diventerà disponibile quando i capi di Stato troveranno l'accordo sull'intero Next generation EU entro fine anno.
 
In collaborazione con Klea Jaho