Con la pubblicazione lo scorso 11 agosto da parte di
Rete rurale nazionale del report di
Agea coordinamento sull'
avanzamento della "spesa effettivamente sostenuta al 31 luglio 2020" e "situazione disimpegno automatico Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale al 31 dicembre 2020", il
Mezzogiorno d'Italia giunge alla
terza tappa del
monitoraggio della spesa dei
Programmi di sviluppo rurale 2014-2020. E trova conferma un dato: in questo 2020, caratterizzato dall'emergenza
Covid-19, lo
sforzo da fare non sarà poco per
evitare il disimpegno automatico tra le
regioni meno sviluppate, ma
graverà soprattutto su una sola Regione, la
Puglia, che nel 2019 ha beneficiato della deroga al disimpegno automatico e che nel
trimestre maggio-luglio ha di poco
accelerato la
velocità di spesa.
Nel Mezzogiorno d'Italia, ci sono anche le
regioni
in transizione segnatamente
Molise e
Sardegna, che veleggiano in
acque decisamente più tranquille. Perché il
Psr Sardegna - dopo aver
azzerato la
soglia di disimpegno automatico già in
maggio - al
31 luglio segna un
avanzamento di
spesa pari al
57,20%, mentre il
Psr Molise aveva già centrato in marzo l'obiettivo di spesa assegnato per il 2020, e a
fine luglio ha un avanzamento della spesa pubblica al
60,55%.
Tornando alle
regioni meno sviluppate - forti di un budget da oltre 7.374,1 milioni di euro, dei quali più di 4.461,3 milioni in quota Feasr, nel
trimestre maggio-luglio hanno messo a segno
oltre 202,2 milioni di spesa pubblica utilizzando quasi
121,5 milioni del
Feasr. La
spesa pubblica media mensile delle regioni meno sviluppate si è attestata così ad oltre
67,4 milioni. Un
buon risultato, considerato che nel mese di
aprile la spesa pubblica era stata di
76, 3 milioni, ma largamente
concentrati in una sola regione, la
Campania, che aveva rendicontato in quel mese
molta spesa in più del solito.
E si tratta comunque di una performance sicuramente
superiore a quella del
trimestre gennaio-marzo, quando la spesa media mensile non superò i 23,9 milioni di euro.
Il risultato fin qui raggiunto è di una
spesa complessiva di oltre 3.217,1 milioni con un utilizzo del Feasr pari ad oltre 1.931,5 milioni, che rappresenta un
avanzamento complessivo della spesa pubblica pari al
43,63% del budget.
Questo non solo significa che
devono essere ancora spesi complessivamente oltre 4.156,9 milioni di euro, ma che
entro il 31 dicembre 2020 le regioni
Basilicata,
Campania,
Puglia e
Sicilia dovranno spendere circa
636,4 milioni di euro
per non perdere oltre 385 milioni di
fondi europei per l'agricoltura.
E il
45,59 di questa spesa utile sarà
sulle spalle della Puglia, il cui
ritardo si aggrava nel trimestre maggio-luglio rispetto ad aprile, quando il fardello di spesa utile su quello di tutte le regioni meno sviluppate era del 40,87%. E questo significa che le altre regioni hanno nel complesso accelerato la propria velocità di spesa molto più della Puglia.
A questo elenco
manca il Psr Calabria 2014-2020, perché il programma calabrese aveva
centrato l'obiettivo del 100% del target di spesa utile ad impedire il disimpegno automatico già nel mese di
marzo, con un
anticipo di nove mesi sulla scadenza prevista. Ecco ora una
ricognizione ragionata regione per regione.
Regioni meno sviluppate
Basilicata
Il Psr Basilicata, forte di un budget da oltre 671,3 milioni di euro del quale ben 406,1 milioni di Feasr, ha realizzato tra
maggio e fine luglio 2020 quasi
15 milioni di euro di spesa pubblica per un utilizzo del fondo europeo pari ad oltre 9 milioni ed una
spesa pubblica media mensile di circa 5 milioni. E' un ritorno ad una
velocità ordinaria di spesa, considerato che nel mese di aprile precedente la spesa era stata di oltre 9,6 milioni di euro. L
'avanzamento della spesa pubblica si colloca così al
42,65%. E restano da spendere nel complesso oltre 385 milioni di euro, poco più di
60 dei quali vanno rendicontati a Bruxelles entro il
31 dicembre 2020, utilizzando oltre
36,3 milioni di euro del fondo europeo per l'agricoltura, al fine di evitare il disimpegno automatico dei fondi comunitari.
Calabria
Il Psr Calabria, con 1.089,3 milioni di euro di dotazione finanziaria, nella quale il Feasr contribuisce con 659 milioni, tra
maggio e
fine luglio 2020 ha visto una
spesa pubblica di oltre 38,3 milioni di euro, con un ricorso al fondo europeo pari a quasi 23 milioni ed una
spesa pubblica media mensile di 12,7 milioni. In questo caso
spesa che accelera leggermente, visto che in aprile la spesa pubblica mensile era stata di oltre 12,2 milioni di euro. Il programma calabrese, con oltre 618,5 milioni di spesa complessiva ed un utilizzo del Feasr attestato ad oltre 370,5 milioni di euro ha traguardato il
56,78% di avanzamento della spesa. E grazie al fatto di aver già centrato in marzo l'obiettivo di spesa 2020, il Psr Calabria 2014-2020 può a questo punto puntare ad impiegare i rimanenti 470,7 milioni del budget senza ansie particolari.
Campania
Il Psr Campania, secondo budget d'Italia con 1.812,5 milioni di euro ed una partecipazione del Feasr pari a quasi 1.096,6 milioni, ha realizzato nel
trimestre considerato oltre 63,5 milioni di euro di spesa pubblica, pari ad oltre 38,2 milioni di euro in conto Feasr e una
spesa pubblica media mensile di 21,16 milioni. In questo caso
velocità di spesa in decelerazione rispetto all'
impennata di aprile - quando si spesero oltre 33,1 milioni in un solo mese - ma che resta comunque
agganciata a ritmi abbastanza sostenuti rispetto alla media di gennaio-marzo, pari a 3,5 milioni al mese. La spesa complessiva si attesta ora ad oltre 823,7 milioni di euro, per un
avanzamento di spesa sul budget pari al
45,45% ed un utilizzo del fondo europeo per l'agricoltura di quasi 495,3 milioni. E restano da spendere complessivamente ancora 988,7 milioni. La Campania dovrà
rendicontare a Bruxelles a fine 2020 oltre 109 milioni di euro di spesa per azzerare la soglia di
rischio disimpegno attestata attualmente a quasi
66 milioni del Feasr.
Puglia
Il Psr Puglia ha una dotazione finanziaria di oltre 1.616,7 milioni di euro con un contributo del fondo europeo per l'agricoltura di oltre 978, 1 milioni di euro. E nel
trimestre maggio-luglio 2020 con poco più di 36,8 milioni di euro di spesa pubblica, dei quali poco più di 22 milioni in conto Feasr, e una
spesa media mensile da 12,2 milioni di euro, fa registrare
un'accelerazione nella velocità di spesa, atteso che nel mese di aprile la spesa pubblica complessiva era stata era stata di poco meno di 10 milioni di euro. E' la
seconda accelerazione di spesa che si registra, dopo quella di
aprile (10 milioni) sul trimestre gennaio-marzo, attestato a 8,5 milioni di euro di spesa media mensile. Il
livello complessivo di spesa pubblica si attesta così a quasi 542,3 milioni di euro con un utilizzo della quota Feasr pari a oltre 325 milioni. Ma l'
avanzamento di spesa del programma è ancora attestato al 33,54%, restando da spendere oltre 1.074,4 milioni, a causa dei ritardi che nello scorso anno e anche nel 2020 stanno impedendo il raggiungimento dell'obiettivo di spesa, per altro sul 2019 senza incorrere nella penalità del disimpegno automatico. Perché la
Commissione Ue ha accolto nello scorso febbraio la successiva richiesta di deroga di Regione Puglia per cause di forza maggiore: i ricorsi al Tar che avevano bloccato la macchina amministrativa. Deroga accolta che però sposta più in alto l'asticella da superare quest'anno:
saranno infatti necessari oltre 290,1 milioni di
spesa pubblica in cinque mesi per
non perdere 175,5 milioni di euro di fondi europei.
Sicilia
Il Psr Sicilia è forte di un budget da oltre 2.184,1 milioni di euro - il più ricco d'Italia - con una partecipazione del Feasr di 1.321,4 milioni e da
maggio a fine luglio ha messo a segno una spesa pubblica da 48,5 milioni, per oltre 29,1 milioni erogata dal fondo europeo per l'agricoltura, per una
spesa pubblica media mensile da oltre 16,1 milioni. In questo caso l'
accelerazione della spesa è vistosa, dato che la spesa pubblica di aprile era stata da 11,3 milioni. Così facendo il programma della Regione Siciliana porta a quota 946,2 milioni la spesa complessiva per un
avanzamento del 43,32% e utilizza oltre 569,1 milioni di fondi europei. Restano da spendere ancora oltre 1237,9 milioni e per il
31 dicembre occorre rendicontare qualcosa come 177,2 milioni di spesa pubblica per
non perderne 107,2 in conto Feasr.
Regioni in transizione
Molise
Anche il Psr Molise, come il programma calabrese, ha ottenuto già in marzo l'azzeramento della soglia di disimpegno automatico del Feasr, raggiungendo il 100% dell'obiettivo di spesa per il 2020. E può ordinatamente pensare al futuro forte di numeri di tutto rispetto: 207 milioni e 750mila euro di budget tondi, una compartecipazione del fondo europeo per l'agricoltura di 99,7 milioni e una spesa pubblica nel trimestre maggio-luglio di 12,7 milioni di euro, basata per oltre 2,7 sul Feasr e per
una spesa pubblica media mensile nel trimestre considerato pari a 4,2 milioni di euro. Una spesa che continua a marciare a
velocità quasi costante: 4 milioni spesi in aprile e 4,2 milioni di spesa media mensile tra gennaio e marzo. Ma la spesa pubblica complessiva si colloca ormai a quasi 125,8 milioni, pari 59,8 milioni di quota Feasr utilizzata, ed un
avanzamento di spesa del 60,55%. Restano così da spendere, ma senza problemi di scadenza nel 2020, altri 81,9 milioni.
Sardegna
Il Psr Sardegna, forte di una dotazione finanziaria da 1.291,5 milioni di euro, che vede una partecipazione del Feasr per 619,92 milioni, nel mese di
maggio ha
azzerato la soglia di disimpegno automatico, raggiungendo il
target di spesa per il 2020. Nel trimestre maggio - luglio ha conosciuto una spesa pubblica di oltre 77,9 milioni di euro dei quali quasi 37, 2 in conto Feasr. Nel trimestre considerato la
spesa pubblica media mensile corre al ritmo di quasi 26 milioni al mese, una
decisa accelerazione rispetto ad aprile - mese nel quale la spesa era stata di quasi 19 milioni. Intanto, la spesa complessiva a fine luglio è di oltre 738,7 milioni, con un utilizzo del fondo europeo per oltre 353,3 milioni, e ha raggiunto un
avanzamento pari al 57,20%. Numeri solidi, che consentono di ben pianificare quanto resta nel budget - oltre 552,7 milioni di euro - con tutta tranquillità.