L'iniziativa intende evidenziare gli strumenti e le attività messi in campo dall'amministrazione regionale per la tutela del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale e il contributo della ricerca scientifica per far conoscere e valorizzare questo patrimonio. La tutela dell'agrobiodiversità è uno dei più importanti impegni che la Regione Toscana si è assunta già dal 1997 con la prima legge regionale sulla materia, in largo anticipo rispetto a quella nazionale di più recente emanazione.
Dopo i saluti del presidente dell'Accademia Mauro Cresti, del rettore Francesco Frati e dell'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi i lavori saranno introdotti dal professor Massimo Nepi, presidente del nuovo Corso di laurea in Agribusiness inaugurato dall'Università di Siena proprio in questo anno accademico. Sei gli interventi: Rita Turchi, Marco Locatelli, Roberto Berni, Antonio Cimato, Andrea Ciacci e Paolo Corbini che parleranno del sistema nazionale e di quello toscano di tutela e valorizzazione dell'agrobiodiversità, di valorizzazione come elemento di conservazione, delle caratteristiche nutraceutiche di antiche varietà orticole toscane, della diversità biologica dell'olivo e del progetto "Senarum Vinea" come possibile modello di promozione del territorio.
La conclusione dei lavori è affidata a Roberto Scalacci, direttore Ufficio agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana.
Il programma completo del convegno si trova agli indirizzi.
Per l'occasione il Museo di storia naturale dell'Accademia dei Fisiocritici sarà aperto anche al pomeriggio dalle 15 alle 19.
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