Cosa vogliono le piante? Ora è possibile saperlo grazie a sensori che, attraverso lo spessore delle foglie e il loro colore, riconoscono le necessità della pianta di acqua e di nutrimenti. All'automazione dell'agricoltura sarà dedicata una sessione di Novel Farm, mercoledì 13 febbraio a Pordenone Fiere, dove saranno protagonisti i droni che fotografano e monitorano dall'alto la secchezza dei terreni e i robot che raccolgono fragole mature. Inoltre si parlerà dei dati che si incrociano e così, dai più avanzati centri di ricerca, è possibile condividere informazioni in tutto il mondo per gestire l'agricoltura del futuro. 
 
Saranno analizzate le implicazioni che questa rivoluzione ha sul lavoro degli agronomi e sul cambiamento delle professionalità richieste per gestire un'agricoltura 4.0. Essa non si basa più solo sulla conoscenza dei campi, dei nutrienti, delle serre, ma deve prevedere la preparazione sul funzionamento dei led per l'indoor farming, l'interpretazione dei dati di sensori altamente tecnologici dotati di intelligenza artificiale.

La ricercatrice della Wageningen University, Isabella Righini, presenterà una ricerca che ha evidenziato come una serra gestita in remoto tramite dati raccolti da sensori sia profittevole oltre che altamente sostenibile. Altri esempi: PlantGeek, un progetto di ricerca sull'acquaponica in ambiente controllato, che ha l'obiettivo di analizzare l'interazione tra pesci, batteri e piante per sviluppare un modello di acquaponica automatizzato; la serra-container autonoma e automatica realizzata da Idromeccanica Lucchini e Enea.

La qualità dei prodotti e la sicurezza alimentare, oltre all'incremento della produzione, sono gli obiettivi a cui si potrà arrivare grazie ai dati raccolti come spiegherà Vasileios Vallas Ceo e co-founder di PlantHive.

Un aiuto al lavoro dell'uomo arriva dai robot soprattutto in condizioni in cui l'automazione tradizionale è impossibile per le caratteristiche geomorfologiche del territorio e grazie alla robotica sarà forse possibile evitare l'abbandono delle zone, come spiegherà la professoressa Rezia Molfino, dell'Università degli Studi di Genova.

Le scoperte fatte nell'ambito della ricerca devono poi essere divulgate per realizzare un vero cambiamento utile a tutti, ecco quindi la necessità di condividere i dati. Marcello Donatelli, direttore del Centro di ricerca Agricoltura e ambiente del Crea, illustrerà la piattaforma che stanno realizzando insieme a Microsoft, per potenziare la ricerca a supporto della filiera agroalimentare italiana grazie al cloud computing, l'internet of things, l'artificial intelligence e la blockchain.

Ma la tecnologia non sarà l'unica protagonista a Novel Farm. Il giorno seguente, 14 febbraio 2019, la sessione food e non food che illustrerà le potenzialità dell'idroponica nel mondo medicale e della nutraceutica, quali sono gli ingredienti per una resa e una qualità ottimale delle piante di cannabis, e come si può produrre birra con luppolo idroponico e l'uva con la tessa tecnica.
 
La partecipazione all'evento è gratuita.
E' possibile pre-registrarsi a questo link

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