"È necessario un cambio culturale, nell'approccio alla ricerca" lo ha sottolineato Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell'ordine nazionale dottori agronomi e dottori forestali (Conaf) in occasione dell'inaugurazione dello spazio gestito dall'organizzazione mondiali degli agronomi "Il nostro padiglione consentirà di comprendere come le fattorie si comportano nei confronti dei temi della biodiversità e del miglioramento genetico; della sostenibilità e della produttività; dello sviluppo e dell’identità locale; dell’alimentazione e degli scarti alimentari. Due temi a confronto, le due facce della stessa medaglia".
La fattoria globale è punto e tempo d'incontro.
"Attraverso gli spunti offerti dalle fattorie, ogni giovedì del mese 24 persone che presentano le proprie esperienze si riuniranno attorno al tavolo della democrazia (un'area circolare posta al centro del padiglione WAAforExpo ideato dalla World Association of Agronomists in collaborazione con il Conaf, ndr), per confrontarci, senza la prerogativa di imporre qualcosa agli altri. Da questa discussione devono nascere le idee, in libertà: le idee non hanno barriere" ha aggiunto Sisti.
Tutti questi incontri contribuiranno a tracciare la strada verso il consesso del Convegno Mondiale degli Agronomi. "Un congresso che avrà come filo conduttore la condivisione" conclude Sisti.
"Non potevamo mancare" è il commento di Corrado Vigo, presidente della federazione siciliana dei dottori agronomi e agronomi forestali "perché siamo i primi attori che accompagnano gli agricoltori nelle scelte: delle macchine, degli interventi, nella gestione delle acque. Un supporto a tutto campo per i produttori".
"La nostra presenza nei campi" ha aggiunto Vigo "testimonia l'amore che mettiamo nella produzione del cibo e nella gestione delle campagne, il rispetto per la sostenibilità e l'attenzione all'uso appropriato di tutti i mezzi tecnici".
Durante l'inaugurazione, la presidente dell'Amia, associazione mondiale degli ingegneri agronomi, Marìa Cruz Dìaz Alvarez ha ricordato il percorso che ha portato all'ideazione e realizzazione del padiglione della World Agronomist Association insieme al Conaf.
"La Fattoria Globale" ha spiegato la presidente "rappresenta l’unità di misura per la valutazione del benessere del Pianeta dove le diverse componenti ambientali e produttive si misurano. L’innovazione di metodo è quello di considerare il territorio del Pianeta un grande puzzle costituito da Fattorie e quindi le stesse sono, con i loro comportamenti, il termometro con cui valutarne lo stato di efficienza".
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Guarda il video con gli interventi di Sisti, Dìaz Alvarez, Vigo.
Il progetto architettonico
L'agricoltura deve tornare ad essere scienza e funzione.
È fondamentale che l'uomo si riappropri dei valori fondamentali.
"La Fattoria Globale 2.0 è il padiglione sintesi dell’attività dell’agronomo che in ogni Paese dedica la sua professione alla progettazione del cibo in modo sostenibile e sicuro, attraverso la ricerca, la sperimentazione ed il miglioramento genetico ed al fine di incrementare la produttività delle specie vegetali quanto di quelle zootecniche.
La sfida: produrre di più consumando meno risorse" ha segnalato il designer del padiglione Enzo Eusebi (Nothing Studio) che ha elaborato la forma della possibile fattoria del futuro.
"Un modello estetico che esprime il senso di una nuova tipologia edilizia, espressione di quel territorio globale che ibrida città e campagna (che appunto non è più precipuamente urbano né rurale). Attraverso gli algoritmi di Grasshopper per l’architettura generativa sono state parametrizzate le varie tipologie di gestione dei territori agro-silvo-pastorali nonché le tipologie della fattoria continentale".
Con il padiglione, si mostrerà al visitatore come applicando le più moderne tecnologie e le innovazioni frutto della ricerca si possano raggiungere la sufficienza alimentare eliminando gli sprechi e contrastando i cambiamenti climatici che sono in atto.
Centro del padiglione, la farm lab, punto d’incontro e di riflessione con eventi per ogni settimana dell’esposizione; qui si potranno comparare le migliori pratiche di produzione nei diversi contesti territoriali, si analizzeranno i flussi di innovazione e la loro applicazione, le modalità di produzione del cibo nei paesaggi identitari, la crescita sostenibile e le identità delle comunità locali.
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