Grande partecipazione di coltivatori all'Assemblea Copagri del 29 gennaio sera a Faenza sul tema "Filiera ortofrutticola romagnola: recuperare margine di reddito per l'azienda agricola, altrimenti si chiude", aperta da Alberto Benetti, presidente Copagri-Ra.

Il professor Carlo Pirazzoli della facoltà di Agraria (Università di Bologna) ha illustrato una relazione sui costi di produzione della peschicoltura e il riparto nella catena del valore della filiera. Fra i molti presentati, si legge in una nota di Copagri, un'analisi su dati provvisori 2014 mostra con grande evidenza l'assoluta inadeguatezza del compenso ai produttori (una quota di circa 22-25 cent. al kg. quando alla distribuzione andavano circa dai 1,10 -1,30 euro/kg.). Visto i costi di produzione a carico dell'azienda agricola varianti dai 34 ai 44 cent./kg a seconda del tipo di azienda (piccola, standard, grande, in economia), i coltivatori hanno lavorato in perdita. Considerato che tale situazione si verifica da vari anni, la cosa è ormai insostenibile.

Infatti, come riportato da Di Tirro Gennaro della Copagri provinciale, la peschicoltura negli ultimi anni si sta riducendo drasticamente: dal 2011 al 2013 gli ettari a pesco sono diminuiti del 20,2% in Emilia Romagna, del 30,2% nel Lazio, del 5,2% in Campania, del 15,4% in Puglia, del 10%,9% in Calabria. Mentre non sono ancora disponibili i dati definitivi del 2014 che aggraveranno ulteriormente la situazione date le numerose estirpazioni effettuate. Di questo passo la peschicoltura rischia di chiudere.

"Copagri ha voluto rilanciare con questa assemblea l'appello del mondo scientifico oltre che economico e produttivo, a rovesciare le sorti di questo importante settore - continua la nota di Copagri - che tanto ha dato in termini di lavoro e indotto a tutta l'economia della regione. Occorre recuperare almeno 20 cent./kg. di valore alla produzione per poter coprire i costi di produzione. Tutti gli Organismi competenti della filiera sono chiamati a collaborare per raggiungere tale scopo, senza ulteriori ritardi, (Op - Aop - Organismo interprofessionale)".

Nazario Battelli presidente dell'Oi ortofrutta nazionale, ha aggiornato i presenti sull'evoluzione di questo organismo a cui tanto affidamento fa la comunità europea. Bisogna che anche i soggetti che compongono la filiera frutticola ci credano veramente e ne sostengano convintamente le azioni trasformandole in accordi e regole valide per tutti.

Copagri, a chiusura lavori dell'assemblea, ha avanzato una serie di proposte di affronto dei problemi sul tappeto, rivolte a tutte le Organizzazioni agricole, cooperative, associative ed istituzionali che sono a disposizione di chi è interessato. Ne va della difesa della dignità del lavoro agricolo.

Leggi le proposte di Copagri per la filiera frutticola in formato .Pdf