Appuntamento venerdì 28 novembre alle 14.30 nella Sala d’Onore della Camera di commercio di Cuneo (Via Emanuele Filiberto n. 3): si terrà il convegno dedicato all'agricoltura familiare organizzato dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Cuneo, aperto ai professionisti ma anche al pubblico. Tra i relatori Angela Mosso, docente di Economia ed estimo rurale, Federica Larcher, ricercatrice al Dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari dell’Università degli Studi di Torino, Silvana Nicola, docente di Orticoltura e Floricoltura, i dottori agronomi paesaggisti Chiara Otella e Stefania Naretto, e Sara Rosso, membro della Commissione del Verde urbano della città di Cuneo.

In occasione dell'incontro  si parlerà di quella forma di agricoltura per la quale il nucleo familiare rappresenta la fonte principale di manodopera. I piccoli agricoltori e le piccole fattorie costituiscono la forma di agricoltura più diffusa al mondo e sono in grado di garantire il maggior equilibrio tra produttività e sostenibilità economica.
L’Onu ha dichiarato il 2014 Anno internazionale dell’agricoltura familiare riconoscendo ad essa un ruolo insostituibile per la crescita economica dei Paesi sviluppati, ma anche di quelli in via di sviluppo.
I piccoli agricoltori e le piccole fattorie “resistono” alla crescente unificazione dei mercati che impone modelli di consumo, di produzione e di vita sempre più uniformi, con una progressiva omogeneizzazione dei bisogni e la scomparsa delle tradizioni. Quello dell’agricoltura familiare è un modello di sviluppo basato su regole di sostenibilità economica, ambientale, sociale e istituzionale. Stiamo parlando di oltre 500 milioni di aziende, 12 milioni solo in Europa che offrono lavoro a 25 milioni di persone e che garantiscono la gestione di una superficie di oltre 172 milioni di ettari.

Un altro fenomeno sempre più diffuso che testimonia l’esigenza sociale di una dimensione economica e produttiva più a “misura d’uomo” è il fenomeno dell’hobby farming, una tendenza che coinvolge circa il 2,5% della popolazione adulta del Belpaese. Interessando l’ambiente urbano e peri-urbano, l’hobby farming contribuisce alla cura del verde pubblico e privato e al miglioramento della qualità della vita nelle città.
Perché le esternalità positive che accompagnano queste attività possano giungere alla loro massima espressione, è necessario che vengano condotte secondo criteri di corretta pianificazione, progettazione e gestione. I dottori agronomi e forestali rappresentano le professionalità di più specifica formazione in grado di fornire un contributo importante per uno sviluppo in armonia con l’ambiente e il paesaggio.


Per informazioni: ordinecuneo@conaf.it