L’antico Orto pativino, il più antico del mondo, Patrimonio dell’Umanità, dal lontano 1545 ha visto passare dai suoi cancelli semi di piante all’epoca sconosciute in Italia e in Europa e poi da qui diffuse nel continente sino a diventare comuni: la patata, il sesamo, il girasole, tra le molte. Tuttora, al riparo delle sue antiche mura, vegetano specie rare, altrove minacciate d’estinzione e altre già scomparse in natura. Le serre del Giardino della Biodiversità sono un'ideale sezione del pianeta Terra, dall’Equatore ai Poli, dalle foreste più fitte ai territori desertici, alle paludi ricche di ninfee e altre meravigliose essenze.
Il tutto nel cuore di Padova, tra l’antico Orto tuttora conservato e le Basiliche di Sant’Antonio e di Santa Giustina.
Al di là della ricchezza e spettacolarità delle collezioni botaniche che vi si possono conoscere, il nuovo Giardino della biodiversità si presenta unico al mondo per l’innovazione dell’impianto, per la totale autosufficienza di acque e energia, per le soluzioni tecnologiche qui sperimentate anche con il concorso della Nasa.
In riconoscimento di questo progetto e della lunga storia che l’Ateneo di Padova vanta nella diversa conoscenza delle biodiversità nel mondo vegetale, è nata anche una partnership con Expo 2015 che ha offerto uno spazio espositivo all'ateneo e all'Orto botanico nel Padiglione Italia.
© AgroNotizie - riproduzione riservata