Ancora ribassi dei prezzi agricoli alla prima fase di scambio. L’indice Ismea è sceso a maggio a 130,9 (base 2000=100), facendo segnare una flessione dello 0,6% su aprile e del 5,4% rispetto a maggio di un anno fa.

Nel comparto vegetale, che risulta stabile nel confronto mensile, si rilevano aumenti per la frutta (ascrivibili all’ingresso nel paniere monitorato di alcune varietà estive) e per l’olio di oliva (+3,9%), a fronte di riduzioni per cereali (-1,2%), ortaggi (-3,3%), coltivazioni industriali (-1,3%) e vini (-1,6%).

Sempre dall’analisi della dinamica mensile si evince, nell'aggregato zootecnico, una flessione media dei prezzi dello 0,8%,  con riduzioni più marcate per i lattiero caseari (-1%) e solo marginali per gli animali vivi e le uova (-0,6%). Tra questi ultimi, avicoli, suini e ovi caprini hanno beneficiato nel mese in esame di rincari rispettivamente del 2,4%, 0,8% e 0,5%, mentre arretrano su aprile i bovini (-2,1%) e le uova (-1,6%).

Passando al confronto su base annua, il gruppo delle coltivazioni si è attestato mediamente su prezzi inferiori di quasi l’11% rispetto ai livelli del maggio 2013. A guidare i ribassi i vini che hanno ceduto oltre il 21%, seguiti da ortaggi (-16,7%), cereali (-10%), coltivazioni industriali (-8,2%) e frutta (-4%). In controtendenza solo l’olio di oliva che su base tendenziale ha spuntato un aumento del 2,1%.
Nel comparto zootecnico le quotazioni chiudono, al contrario delle produzioni vegetali, con un più 1,3% annuo. A sostenere i listini è stata unicamente la componente dei lattiero-caseari (+4%), mentre animali vivi e uova hanno ceduto l'1,2% rispetto a maggio 2013.

L’indice è consultabile a questa pagina del sito Ismeaservizi.