La ricetta del Wwf per coniugare biodiversità, aree protette e green economy si articola in quattro linee di intervento:
• introdurre agevolazioni fiscali e facilitare l’accesso al credito per le attività connesse alla conservazione della natura;
• rafforzare l’azione integrata delle aree protette a tutela del capitale naturale dell’Italia e l’efficacia di gestione dei parchi;
• orientare i programmi operativi per la gestione dei Fondi comunitari 2014-2020 garantendo risorse adeguate per infrastrutture verdi e interventi che consentano di far fronte all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla gestione dei rischi e servano a promuovere la tutela dell’ambiente e l’uso efficiente delle risorse;
• sostenere con il programma quadro europeo “Horizon” la ricerca e l’innovazione per la conservazione della biodiversità e per sviluppare indicatori che mettano “in conto la natura”, superando i limiti del Pil.
La rete di protezione delle risorse naturali che va sostenuta e gestita al meglio: il Wwf ricorda che il 12% del territorio italiano è tutelato da aree protette, in linea con gli obiettivi delle convenzioni internazionali, mentre il 21% del Paese rientra nella Rete Natura 2000, ovvero siti di interesse comunitario, Sic, e Zone a protezione speciale, Zps, identificate in risposta alle direttive europee habitat e uccelli. Inoltre bisogna rafforzare le azioni in difesa dei corridoi ecologici e delle specie a rischio: si stima che il 31% dei vertebrati in Italia sia tuttora a rischio estinzione. Alla Conferenza sulla biodiversità il Wwf ha portato il proprio contributo in tutti i tavoli tematici su aree protette, lavori verdi, infrastrutture verdi, ricerca scientifica proprio per mettere al centro la natura, per una ri-conversione verde dell'economia.
Il Wwf chiede che alla ricerca per la conservazione della biodiversità siano destinati risorse specifiche, nell’ambito del programma europeo a sostegno della ricerca Horizon 2020, dedicate alla valutazione economica dei servizi ecosistemici e modelli economici e produttivi innovativi che includano il valore del “capitale naturale” con la definizione di specifici indicatori che consentano di superare il Pil come unico riferimento dell’andamento economico di un Paese. Auspica inoltre l’attivazione di gruppi di azione nazionali nell’ambito dei Pei, Partenariati europei per l’innovazione, dedicati ai temi della conservazione della natura e della green economy legata alla valorizzazione sostenibile della biodiversità.
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