Con una produzione lorda di 130 miliardi di euro, l’agroalimentare è una delle voci più importanti dell’economia italiana. Eppure, troppo spesso l’agricoltura e l’agroalimentare conquistano l’attenzione dei media solo in caso di emergenze.

In vista delle imminenti elezioni politiche, ma ancor di più con la volontà di tracciare un percorso programmatico a medio-lungo termine, Agronotizie ha stilato un documento, ribattezzato Obiettivo agricoltura, che non vuole avere finalità dogmatiche né ha la pretesa di essere esaustivo.
L’intenzione o, almeno, l’ambizione, è quella di indicare un percorso alla società civile, alle istituzioni, alla politica, al tessuto socio-economico-imprenditoriale che valorizzi il sistema agricolo e agroindustriale italiano, in un contesto più ampio, senza alcun complesso di inferiorità rispetto ad altri segmenti dell’economia.
 
A come agricoltura, S come sviluppo. Non è possibile ipotizzare lo sviluppo di un Paese senza che l’agricoltura sia in salute. Senza agricoltura non può esserci sviluppo. Agricoltura e ricerca devono seguire percorsi paralleli. La tutela del paesaggio (articolo 9 della Costituzione) e l’aiuto alla piccola e media proprietà terriera (articolo 44 della Costituzione) sono alcuni degli aspetti da promuovere con vigore.
 
Programmare il futuro. Pensare all’agricoltura significa andare oltre la stagionalità e immaginare lo sviluppo e la crescita in un’ottica di medio e lungo periodo. Bisogna andare oltre, ma non in contrasto, i temi, i percorsi e i tempi dettati dalla Politica agricola comunitaria.
 
S come sinergia. L’agricoltura e l’agroalimentare italiano tornino ad occupare un posto di primo piano nell’agenda del governo, attraverso una sinergia fra istituzioni (Unione europea, Stato e Regioni). Sia costante il dialogo fra ministeri competenti (Politiche agricole, Salute, Ambiente, Economia, Lavoro, Trasporti).
 
S come scuola: l’agricoltura e l’agroalimentare spiegato ai giovani. Siano previsti spazi di diffusione della conoscenza dell’agricoltura, dell’agroalimentare, degli aspetti nutrizionali dei prodotti a tutti i livelli educativi e secondo gli indirizzi scolastici.
 
La ricerca scientifica. Promozione e sviluppo della ricerca scientifica a sostegno delle imprese e del mercato.
 
 


10 domande ai candidati premier


 
1. Se vincerà le elezioni, quali saranno le priorità per promuovere l’agroalimentare in Italia e all’estero?

 
2. La Politica agricola comunitaria è un collante molto forte (forse l’unico) dell’Unione europea. Ritiene che l’agricoltura possa parlare una sola lingua anche sul piano dell’impresa, del lavoro, della fiscalità, della competitività, in modo da fare da apripista – così come è successo 51 anni fa con la Pac – ad un’Europa più unita?

 
3. Il segmento della produzione agricola è quello che forse sconta le maggiori difficoltà in termini di redditività. Quali strumenti sono necessari per bilanciare i rapporti di forza?


4. Negli ultimi anni le società agricole di persone e di capitali sono raddoppiate grazie alla possibilità di optare per la tassazione su base catastale, proponendosi come un moderno sistema di aggregazionee e una risposta alla cronica polverizzazione dell'agricoltura. Ora, la Legge di stabilità ha deciso che dal 2015 questa opzione sarà cancellata. Ritiene giusta questa misura o è favorevole a mantenere l'opzione "catasto"?

 
5. La riforma Pac propone di riservare gli aiuti Ue solo agli agricoltori attivi. In Italia, l'orientamento prevalente è di considerare agricoltori attivi solo le figure professionali, che vivono di agricoltura. Lasciando fuori la grande platea degli agricolotri part time, sia esso un dentista o un semplice maestro elementare. Qual è la sua posizione?  

 
6. Quote latte, zucchero, forse anche i nitrati: sono molte le procedure d’infrazione avviate dall’Ue contro l’Italia. Quali pensa debbano essere risolte nel rispetto delle normative comunitarie e verso quali invece pensa che l’Italia debba resistere? 

 
7. Le agro-energie: opportunità o bolla? Come sostenere le energie da fonti rinnovabili in agricoltura? A quali dare priorità? Materie prime nei digestori per la produzione del biogas: sì o no?

 
8. L’acqua e il rispetto dell’ambiente sono fattori chiave per uno sviluppo sostenibile. Quali misure concrete rappresentano una priorità per la tutela delle risorse idriche, del paesaggio e dell’ambiente?


9. I giovani in agricoltura: come incentivare la loro presenza sia come dipendenti che come imprenditori?

 
10. Da presidente del Consiglio, quale provvedimento adotterebbe per primo a favore dell’agricoltura?



 
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