Mentre prosegue l'iter di conversione del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1 il quale prevede, fra l'altro, la riduzione del tirocinio a 18 mesi al massimo, il Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati anticipa la novità e giunge per primo al traguardo.

Nel sito internet www.agrotecnici.it oggi è stata infatti pubblicata la Circolare prot. n. 838/2012, a firma del presidente Roberto Orlandi, con la quale viene recepita, con effetto immediato, la riduzione del tirocinio a 18 mesi (dai 24 precedenti) in modo tale che essa sia subito applicabile anche ai giovani praticanti che lo avrebbero terminato nell'estate del 2012 e che ora, grazie a questa modifica, lo concluderanno anticipatamente, potendo così presentare domanda di partecipazione alla sessione 2012 degli esami abilitanti e guadagnando in tal modo un anno di tempo nell'immissione nel mondo del lavoro.

L'anticipo nella riduzione del periodo di pratica professionale è stato deciso dal Collegio nazionale degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati alla luce del fatto che la disposizione è contenuta in un decreto legge e, pertanto, è immediatamente esecutiva, anche nelle more della conversione in legge.

Nei prossimi giorni, pertanto, i presidenti dei Collegi provinciali degli agrotecnici e degli agrotecnici laureati provvederanno a cancellare i praticanti che hanno raggiunto o superato il 18esimo mese di pratica e consegneranno loro il nulla-osta per gli esami abilitanti alla professione.

"In questo modo - ha detto il presidente nazionale Roberto Orlandi - vogliamo dimostrare una volta di più come le libere professioni italiane non siano contro, ma a favore, del processo di modernizzazione del Paese. Semplicemente chiediamo di poter essere ascoltati e di non dover subire norme imperative come sono state quelle (poi fortunatamente modificate) relative alle società di capitale o all'automatica abrogazione degli ordinamenti".

Della riduzione a 18 mesi del tirocinio ne beneficeranno anche coloro i quali svolgono già ora il tirocinio 'in convenzione' presso soggetti terzi (come le Università) e, dunque, anche loro vedranno ridursi la parte tradizionale del percorso formativo.