Lombardia
Anticipo Pac per 200 milioni di euro entro il 31 luglio

"Anticipo Pac per 200 milioni di euro entro il 31 luglio. Lo abbiamo annunciato lo scorso febbraio nell'ambito del Patto per lo sviluppo e oggi, con la delibera approvata dalla Giunta regionale, è un impegno formale". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore all'Agricoltura Giulio De Capitani il 16 marzo scorso.

"Nonostante gli ingenti tagli imposti alla Regione Lombardia dalla manovra finanziaria - spiegano Formigoni e De Capitani - siamo stati capaci di essere vicini ai nostri agricoltori con la concretezza di un provvedimento che sostiene la liquidità delle loro imprese. Le nostre aziende agricole potranno così reagire alle incertezze legate al perdurare della crisi economica e finanziaria, investendo da subito nello sviluppo della propria attività".

"Si tratta - aggiungono il presidente e l'assessore - di un'operazione che non ha precedenti nel Paese, avviata lo scorso anno con un anticipo di 280 milioni a 31.000 aziende, e che quest'anno replica con 200 milioni, pari al 50 per cento dei contributi relativi al Regime di Pagamento unico 2011. Un impegno significativo a conferma del valore che Regione Lombardia attribuisce all'agricoltura come settore strategico nelle scelte economiche e di governo".

La macchina dell'Organismo Pagatore Regionale è stata avviata e l'anticipo sarà erogato entro il 31 luglio.

Fonte: Regione Lombardia

 

Veneto
Cereali, Veneto a mais e soia nel 2011

Un tappeto di soia e mais coprirà le superfici coltivate in Veneto nel 2011. Queste le previsioni, considerate le intenzioni di semina raccolte dall'Istat a livello nazionale e da Veneto Agricoltura per quanto riguarda gli operatori veneti.

Le elaborazioni parlano chiaro. Diminuiscono a livello nazionale le semine di frumento tenero (-5%), di frumento duro (-13,5%) e aumentano gli ettari coltivati a mais (+6% circa) e soia (+15%) mentre in Veneto, complici le pessime condizioni climatiche dello scorso autunno (piogge abbondanti ed eventi alluvionali), che hanno di fatto impedito le operazioni di semina, la diminuzione dei terreni investiti a cereali autunno-vernini dovrebbe risultare superiore al 30%. Se a questo, sempre relativamente al Veneto, aggiungiamo le aree in cui i fondi danneggiati potrebbero essere inutilizzabili anche per le semine primaverili (e tenuto conto che anche gli investimenti a barbabietola da zucchero sono in calo) è lecito attendersi un consistente aumento delle superfici coltivate a mais (nell'ordine del +5/10%) e soprattutto a soia (+20/30%).

Per quanto riguarda la situazione di mercato dei cereali, si può notare, dopo un aumento dei prezzi di frumento soia e mais nei mercati internazionali di inizio 2011, un tendenziale raffreddamento della domanda che potrebbe durare per i prossimi mesi, tipico della fase di attesa pre-raccolto. A movimentare le quotazioni potrebbero contribuire le prime stime produttive per la nuova campagna commerciale di frumento (che inizierà a luglio 2011): eventuali preoccupazioni per una nuova minor disponibilità di prodotto potrebbero determinare una ripresa dei listini attualmente in flessione.

Fonte: Veneto Agricoltura

 

Piemonte
Zootecnia da carne, servono nuove strategie economiche

"La crisi dei prezzi dei bovini alla stalla impone l'adozione di progettualità urgenti a sostegno del settore. E' indispensabile individuare strategie economiche che consentano agli allevatori di non allevare in perdita, poiché i bovini alla stalla sono pagati meno di quanto sono i costi di mantenimento". 

Lo affermano Marcello Gatto, membro di giunta di Coldiretti Piemonte, con delega al settore carni e Bruno Rivarossa, direttore Coldiretti, che hanno chiesto all'assessore regionale all'Agricoltura Claudio Sacchetto l'insediamento di un gruppo tecnico per elaborare strategie economiche nei confronti degli allevatori di bovini da carne, molti dei quali stanno rischiando la chiusura degli allevamenti. 

"Anche nel settore delle carni bovine - sottolineano i due rappresentanti di Coldiretti - il perno attorno al quale devono ruotare i processi economici è dato dagli imprenditori agricoli ai quali occorre restituire dignità e protagonismo con nuove formule di progetti economici. Oggi, invece, la figura centrale che si interfaccia con la grande distribuzione non è l'allevatore, ma sono i grandi macellatori che delocalizzano gli acquisti pur di conservare i loro margini economici". 

Fonte: Coldiretti Piemonte

 

Piemonte
Atima (Confai Asti) riconosciuta come centro di taratura delle macchine distributrici di agrofarmaci

L'Associazione dei trebbiatori ed imprenditori agromeccanici e agricoli provinciale di Asti ha ottenuto nei giorni scorsi l'autorizzazione quale centro di taratura delle macchine distributrici di agrofarmaci sulle colture agricole. A darne notizia è Gianluca Ravizza, direttore di Atima e segretario di Confai Piemonte.

L'autorizzazione è avvenuta attraverso una determina regionale del Settore fitosanitario del Piemonte, che appunto riconosce Atima quale 'Centro autorizzato al controllo funzionale e alla taratura delle macchine distributrici di prodotti chimici sulle colture agricole'.

Grazie a tale provvedimento, le imprese associate a tutte le Associazioni locali aderenti a Confai Piemonte (Alessandria, Asti, Cuneo e Torino) potranno usufruire del servizio di controllo e certificazione della taratura di tali macchine operatrici.

"Il risultato ottenuto è estremamente importante – commenta Luciano Arrobio, presidente di Atima Astiin quanto ci consente di poter assicurare in maniera puntuale e trasparente un servizio che rappresenta uno dei punti basilari nella gestione sostenibile delle attività produttive agricole, con enorme vantaggio non soltanto per le imprese agromeccaniche, ma anche per quelle agricole e per l'ambiente stesso. Non si dimentichi che l'eco-condizionalità è destinata a diventare sempre più un parametro determinante nelle dinamiche comunitarie di sostegno al reddito".

Fonte: Confai

 

Toscana
Fotovoltaico in Toscana è legge

Soddisfazione della Cia Toscana per l'approvazione della Legge regionale che disciplina il fotovoltaico a terra. Il 'Sì' è giunto con un ampio confronto in Consiglio ed un voto unanime il 16 marzo.

Secondo la Cia regionale, il provvedimento promuoverà la green economy, la tutela ambiente e il paesaggio e metterà un freno al rischio 'pannello selvaggio'. "Ma questo risultato – aggiunge con preoccupazione Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – rischia di essere vanificato dal Decreto 'ammazza-pannelli' del Governo; per questo appoggiamo pienamente l'iniziativa e parteciperemo alla mobilitazione promossa dalla Regione Toscana e dal presidente Rossi. In gioco – aggiunge - c'è il futuro energetico del Paese: noi siamo per una scelta netta a favore delle fonti rinnovabili, della produzione diffusa di energia, del risparmio energetico".

La legge approvata – sottolinea la Cia Toscana – contiene tre elementi di grande e positivo rilievo: diventa prioritaria la funziona agricola del territorio rurale; si pone un freno deciso all'erosione dei suoli agricoli, escludendo dalle aree non idonee solo le aree già classificate come urbane e produttive; quindi – prosegue la Cia – non ci potrà essere ulteriore sottrazione di terreni agricoli, salvo che nelle aree che verranno proposte al Consiglio Regionale dalle province entro i previsti 90 giorni. La legge inoltre valorizza in pieno il ruolo dell'impresa agricola nella produzione di energia come attività connessa all'agricoltura. E definisce una disciplina che di fatto coniuga la promozione dello sviluppo delle fonti rinnovabili con la salvaguardia ed il rilancio dell'agricoltura e con la tutela ambientale e paesaggistica.

"Ma, nel momento in cui la Regione Toscana ha approvato la Legge che disciplina il fotovoltaico a terra – sottolinea Marco Failoni della Cia Toscana - il Governo nazionale approva il Decreto 'ammazza-pannelli', annunciando una futura revisione degli incentivi (rivisti peraltro lo scorso agosto dallo stesso Governo) che getta nel panico tutti gli operatori, strangolando di fatto il neonato settore nella culla. Più promettente la parte del Decreto sulle biomasse e l'energia termica, che recepisce le Direttive Ue, anche se in buona parte si tratta di annunci e non di norme immediatamente operative. Indicibile caos, infine, anche per le procedure autorizzative – conclude Failoni - modificate dal Decreto nazionale mentre la Regione si apprestava a recepire la precedente norma nazionale a seguito di una sentenza della Corte Costituzionale".

Fonte: Cia Toscana