Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri, il presidente Nicolas Sarkzy è tornato a difendere la Politica agricola comune dell'Unione europea. 

"Da qui al 2050 bisognerà aumentare la produzione agricola del 70% per nutrire i 9 miliardi di abitanti che ci saranno sul Pianeta, non è quindi il momento di penalizzare l'Europa, seconda agricoltura del mondo, smantellando la Pac", ha detto il capo dello Stato francese.

"Il vero problema è quello di contenere la volatilità delle quotazioni dei prodotti agricoli che sono sempre più fortemente condizionate dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli dei metalli preziosi come l'oro fino alle materie prime come grano, mais e soia". 

E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare le dichiarazioni del presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy, che tra gli obiettivi della presidenza transalpina del G8-G20 ha indicato quello della necessità di una regolamentazione dei mercati finanziari delle commoditity agricole per fermare le speculazioni. "La globalizzazione dei mercati, a cui non ha fatto seguito quella della politica, ha portato ad un deficit di responsabilità, di onestà e di trasparenza  che ha generato - precisa la Coldiretti - la crisi internazionale ed ha drammaticamente legittimato la derubricazione del tema cibo fino a farlo considerare una merce qualsiasi,  come fosse un aspirapolvere o un frigorifero". 

"Le quotazioni di mais e soia sono oggi - sottolinea la Coldiretti - su valori massimi degli ultimi tre anni mentre il grano si è verificato un aumento consistente anche se il valore rimane inferiore di quasi il 40% rispetto al massimo raggiunto nel marzo 2008. Le speculazioni sul cibo stanno "giocando" senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato - precisa la Coldiretti - una grande volatilità impedendo la programmazione e mettendo a rischio le coltivazioni e l'allevamento in molti Paesi. Garantire la stabilità dei prezzi in un mercato a domanda rigida come quello alimentare è un obiettivo di interesse pubblico che - osserva la Coldiretti - va sostenuto con l'introduzione di interventi di mercato innovativi come le assicurazioni sul reddito nell'ambito della riforma di mercato della Pac. L'emergenza alimentare - sostiene Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perché questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non è più in grado di riprendersi anche in condizioni positive".