Molte le pagine dedicate in questi giorni a Giancarlo Galan, nella sua nuova veste di ministro dell’Agricoltura. A iniziare da “Il Riformista” del 16 aprile che ricorda al neo ministro la sua iniziale riottosità a ricoprire l’incarico di “ministro delle mozzarelle”. Ma subito dopo l’attenzione dei media si è concentrata su altri argomenti, e in particolare sugli Ogm, argomento sul quale in passato Galan aveva espresso apertura. Da “Italia Oggi” del 17 aprile si apprende che al momento si continuerà lungo a strada tracciata da Zaia con il decreto anti-ogm, ma con maggiori spazi per la ricerca. Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’articolo pubblicato nello stesso giorno da “Il Sole 24 Ore” e un ulteriore conferma arriva dall’ intervista rilasciata dal ministro a “Il Giornale” del 19 aprile. Dal “Gazzettino” del 18 aprile il neo ministro fa sapere che si impegnerà anche per risolvere i problemi della pesca, che gli stanno particolarmente a cuore. Dalle colonne della “Gazzetta del Mezzogiorno” arriva invece l’invito ad occuparsi con maggiore attenzione dei problemi dell’agricoltura del Sud, mentre i quotidiani del gruppo E-Polis ricordano al neo-ministro che la sfida più importante si gioca nelle stanze di Bruxelles.

 

Ogm, il vero e il falso

All’apertura dimostrata da Galan nei confronti degli Ogm hanno fatto eco alcuni articoli che hanno abbandonato i consueti toni da caccia alle streghe. I lettori di “Sette”, il magazine del Corriere della Sera in edicola giovedì 15 aprile, hanno potuto documentarsi sull’argomento grazie ad un interessante recensione del libro “Pane e bugie” nel quale sono sfatati molti dei miti sull’alimentazione “naturale”. Ampi stralci di “Pane e bugie” si possono leggere anche su “Il Giornale” che denuncia le leggende che ancora vengono attribuite agli Ogm per lamentarne la presunta pericolosità.

 

Biologico, chi l'ha visto?

La notizie legate alla nomina del nuovo ministro dell’agricoltura hanno forse tolto spazio alla “giornata” del biologico che si è svolta in molte piazze italiane e della quale hanno riferito solo pochi giornali, fra questi “La Gazzetta di Bari” del 18 aprile. Su “La Stampa” e su “La Padania” solo un breve trafiletto e poche righe in più su “Brescia Oggi” dello stesso giorno. Il biologico, dunque, fa breccia nelle preferenze dei consumatori, ma non riesce a guadagnare l’attenzione dei giornali. Solo “Italia Oggi” del 17 aprile si distingue con una nota dove si commentano le iniziative promozionali attuate all’estero dalle associazioni del biologico.

 

Aerei fermi, agricoltura in ginocchio

A proposito di mercati stranieri e di esportazioni, anche l’agricoltura ha dovuto fare i conti con il blocco dei voli causato dalla nube vulcanica che dai cieli dell’Islanda si è spinta su mezza Europa. Lo stop agli aerei, scrive il “Corriere delle Sera” del 19 aprile, è costato all’agricoltura 80 milioni di euro. Un danno che secondo le stime riportate da “E-Polis” si ferma però a soli 12 milioni, mentre “La Stampa” commenta la corsa contro il tempo che si è tentata per le merci deperibili. E fra le merci deperibili rientra la mozzarella di bufala, che dal blocco dei voli ha subito danni ingenti, come si legge sul “Mattino” del 20 aprile

 

Problemi e opportunità

Il blocco dei trasporti aerei è solo uno dei molti problemi che assillano l’agricoltura in questi giorni e per rilanciare il settore alcune organizzazioni professionali tentano alleanze, come si legge su “Il Resto del Carlino” del 18 aprile. Sul quotidiano piacentino “La Libertà” del 19 aprile ci si interroga su quali saranno i destini dell’agricoltura dopo il 2013, quando la Pac sarà riformata. Nonostante i mille problemi che agitano il comparto agricolo, “Borsa e Finanza” del 17 aprile sottolinea l’interesse per gli investimenti finanziari che hanno come protagonista i prodotti e le società dell’agroalimentare. Per i costruttori di macchine agricole si aprono anche interessanti spazi nei Paesi Bric, acronimo con il quale si identificano Brasile, Russia, India e Cina. E’ il caso della Same Deutz Fahr che secondo le analisi pubblicate da “Italia Oggi” del 17 aprile, sta guardando a questi paesi per sviluppare le proprie attività. Una prova che questi paesi sono temibili concorrenti, ma offrono al contempo interessanti opportunità ai nostri prodotti.