Assoenologi, l’Associazione enologi enotecnici italiani ha elaborato le prime previsioni sulla produzione 2009, valide sino a fine ottobre, quando saranno presentati i dati definitivi.
Il punto sul settore vitivinicolo italiano
La produzione mondiale di vino, sulla base della media del triennio 2005/2007 (ultimo dato disponibile), è di circa 300 milioni di ettolitri, di cui 170 dall’Ue, che produce poco meno del 60% del vino mondiale. Il 17% della produzione mondiale ed il 30% di quella comunitaria “parlano italiano”.
Il business dell’intero settore è di oltre 13 miliardi di euro, di cui circa 3,5 dati dall’esportazione. A questo si devono aggiungere altri 2 miliardi di euro riferiti alla tecnologia italiana di cantina che è la più diffusa al mondo. Il 55% della produzione è di vino rosso ed il 45% bianco. Il 50% della produzione di vino italiano è detenuta dalle cooperative. Le imprese in possesso di registro di imbottigliamento sono circa 25.000 ed ognuna mediamente detiene cinque diverse etichette. Le aziende produttrici di uva da vino in Italia sono oltre 700.000. Nel 1990 erano 810.000.
La quantità in sintesi
Nel 2009 si produrranno 46,3 milioni di ettolitri di vini e mosti, come nel 2008, a fronte della media quinquennale (2004/2008) di 48,4 milioni di ettolitri e di quella decennale (1999/2008) di 49,5 milioni di ettolitri. L'Italia è divisa longitudinalmente in due: la parte occidentale, quella tirrenica, manifesta incrementi di produzione omogenei che vanno da +5% a +10% rispetto allo scorso anno, per contro la parte orientale (adriatica) evidenzia decrementi altrettanto omogenei compresi tra -5% e -10%. Gli incrementi maggiori sono registrati in Piemonte, Campania e Sardegna, mentre le regioni più deficitarie risultano le Marche, l'Abruzzo e la Puglia. Il Veneto (8,1 milioni di ettolitri) si conferma per il terzo anno consecutivo il più produttivo. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme producono quasi il 60% di tutto il vino italiano.
La qualità in sintesi
A causa del bizzarro andamento climatico e meteorico, la qualità - complessivamente buona con diverse punte di ottimo soprattutto per i vini bianchi e le uve base spumanti al Nord e per tutte le tipologie al Centro-Sud - è comunque alquanto eterogenea, a macchia di leopardo anche all'interno della stessa regione. Allo stato attuale è stato conferito poco più del 25% delle uve, di cui meno del 10% a bacca rossa, per le quali la vendemmia entrerà nel pieno nella seconda decade di settembre.
Le previsioni di mercato
I dati del primo trimestre 2009 mostrano una decisa flessione dei valori che si riducono del 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre i volumi tengono le posizioni cedendo solo lo 0,3%. Un segnale contrastante, che mette in luce la tensione dei mercati internazionali, dove la diminuzione dei prezzi al consumo è evidente, tanto da far scivolare il valore unitario del vino italiano del 9% rispetto allo scorso anno. Nella stragrande maggioranza delle cantine italiane, le scorte non sono trascurabili. In questo contesto si inserisce la produzione 2009 che oggi non registra ancora scambi consistenti anche perché le aziende stanno definendo le strategie di vendita per il prossimo anno che si presenta non facile. Il mercato dei vini all'ingrosso è poco dinamico. L'offerta mira a mantenere i prezzi del 2008, ma si ritiene che per la maggioranza delle tipologie saranno abbattuti con punte anche del 15/20% rispetto al 2008. La richiesta premia maggiormente i prodotti bianchi rispetto ai rossi.
I tempi della vendemmia 2009
La raccolta delle varietà precoci (Chardonnay, Pinot, Sauvignon) è iniziata il 5 agosto in Franciacorta, il 20 agosto in Toscana, il 6 agosto in Puglia e il 3 agosto in Sicilia. Il pieno della vendemmia è previsto nella seconda decade di settembre. I conferimenti termineranno, per la stragrande maggioranza delle uve, entro fine settembre.
Su tutto il territorio nazionale, i conferimenti si esauriranno a metà ottobre con le ultime uve di Raboso e Cabernet nel Veronese, di Cabernet, Petit Verdot e Sangiovese in Toscana, mentre in Valtellina e nell’Avellinese si protrarranno fino ai primi giorni di novembre quando saranno staccati gli ultimi grappoli di Nebbiolo e di Aglianico.
Le prime previsioni Assoenologi sulla produzione vitivinicola 2009 (vino e mosto) valide sino alla fine di ottobre 2009
Regione |
Produzione media 2004/2008 - Dati Istat |
HL vino e mosto Dati Istat |
±% Previste 2008 |
Media HL vino 2009* |
Piemonte |
2.950.000 |
2.480.000 |
+10% |
2.730.000 |
Lombardia |
1.140.000 |
1.250.000 |
-5% |
1.190.000 |
Trentino A.A. |
1.169.000 |
1.140.000 |
+5% |
1.200.000 |
Veneto |
7.812.000 |
8.119.000 |
= |
8.120.000 |
Friuli V.G. |
1.112.000 |
1.014.000 |
-5% |
970.000 |
Emilia-Romagna |
6.625.000 |
6.340.000 |
+5% |
6.660.000 |
Toscana |
2.910.000 |
2.800.000 |
+5% |
2.940.000 |
Marche |
1.034.000 |
871.000 |
-5% |
830.000 |
Lazio |
2.161.000 |
1.797.000 |
+5% |
1.890.000 |
Abruzzo |
3.109.000 |
3.054.000 |
-10% |
2.750.000 |
Campania |
1.829.000 |
1.768.000 |
+10% |
1.950.000 |
Puglia |
7.194.000 |
6.949.000 |
-10% |
6.250.000 |
Sicilia |
6.395.000 |
6.180.000 |
= |
6.180.000 |
Sardegna |
834.000 |
582.000 |
+10% |
640.000 |
Altre** |
2.153.000 |
1.901.000 |
+5% |
2.000.000 |
Totale |
48.427.000 |
46.245.000 |
= |
46.300.000 |
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani
* In colonna sono indicate le medie produttive arrotondate e ipotizzate per ogni regione
** Valle d'Aosta, Liguria, Umbria, Molise, Basilicata, Calabria
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Fonte: Assoenologi