L'agricoltura ne soffre meno, ma non è certo immune ai venti di crisi che soffiano sull'economia mondiale e molti giornali si sono occupati in questo giorni di immaginare quali saranno gli scenari di domani. Il “via” lo ha dato un convegno, intitolato “Terra e persona: l'energia dei valori reali” che si è svolto a Roma e del quale ha scritto “Il Secolo d'Italia” del 13 marzo che nel titolo ha ripreso una frase ad effetto del ministro Tremonti: “è al capolinea il mondo dell'effimero”. Un tema ripreso anche da “La Padania” che affida al ministro Zaia il compito di affermare che “l'economia virtuale ha fallito”. Si spinge ancora più avanti “L’opinione” che parla persino di un rinascimento mondiale per l’agricoltura. In attesa di questa “svolta” occorre però fare i conti con l’oggi, che registra un preoccupante crollo dei prezzi come si può leggere su “Finanza e Mercati” dell’11 marzo, crollo che colpisce in particolare il grano duro a causa, secondo il “Nuovo quotidiano di Puglia” del 12 marzo, delle forti importazioni. Le tensioni sul mercato dei cereali e del grano in particolare sono anche dovute alle previsioni sulla campagna 2008-2009 che indicano, come riporta “Il Sole 24 Ore” del 12 marzo, un aumento dei raccolti mondiali, argomento sul quale torna “Il Sole 24 Ore” del 17 marzo.

Non mancano dunque difficoltà e il comparto agricolo si attende aiuti che potrebbero venire da una rateizzazione dei debiti contratti dai produttori agricoli. I dettagli si possono leggere su “Il Sole 24 Ore” del 14 marzo. Aiuti in arrivo anche tramite i Psr e in particolare per i prodotti del circuito dei Dop. Per le attività di informazione e promozione, come scrive “Italia Oggi” del 15 marzo, sono infatti previsti sostegni per 15 milioni di euro. E se non bastano, ecco entrare in campo importanti istituti dei credito pronti a mettere a disposizione, come scrive “Il Sole 24 Ore” del 17 marzo, ben 95 milioni di euro.

Difficoltà in vista anche per le macchine agricole, dove si registra una flessione del 35% come denuncia un articolo pubblicato su “Affari e Finanza” del 16 marzo. E mentre le macchine crollano c’è chi gioca d’anticipo sulle nuove energie, mettendo a punto un trattore, a marchio New Holland, alimentato a idrogeno. Le innovazioni non sono finite qui perché, come spiega sempre “Affari e Finanza” il progetto prevede che siano gli stessi agricoltori a produrre l’idrogeno necessario a far funzionare il trattore. E a proposito di energie rinnovabili c’è da registrare la continua crescita, messa in evidenza “Il Sole 24 Ore” dell’11 marzo, degli impianti fotovoltaici, in particolare quelli di dimensioni medio-piccole. Mentre per risparmiare sui costi di refrigerazione della frutta, con un occhio attento anche alla qualità, ecco arrivare il ghiaccio secco che presenta anche proprietà batteriostatiche, come rileva “La Stampa” del 15 marzo.

 

Obiettivo qualità

Parlando di qualità merita una riflessione la notizia riportata su “La Stampa” del 15 marzo che fornisce un breve resoconto del discorso del presidente statunitense Barack Obama che avrebbe definito il cibo americano come una minaccia alla salute. Motivo per il quale saranno avviati controlli più severi, come puntualizza nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore”. Anche dal Canada, come si legge su “Italia Oggi” del 17 marzo, arriva una stretta che riguarda i formaggi del Vecchio Continente. Le barriere sanitarie, quando non bastano i dazi, sono sempre di moda.

Tornando a casa nostra si fa notare sul tema della qualità il lungo articolo dedicato da “Il Tempo” del 15 marzo sulle proprietà salutari della mela. E sono ancora le mele, ma questa volta del Friuli Venezia Giulia, le protagoniste di un articolo pubblicato sul “Messaggero Veneto” del 16 marzo che fornisce un resoconto della situazione a otto mesi di distanza dal riconoscimento della Dop per questo frutto e sulla necessità di trovare unità fra i produttori per un lancio in grande stile. In tema di promozione dei prodotti agroalimentari merita una lettura la nota pubblicata su “Il Tempo” del 15 marzo dove si dà atto che le principali fiere italiane dedicate all’agroalimentare hanno sotterrato l’ascia di guerra e, finalmente, si sono messe d’accordo sui rispettivi spazi di lavoro.

 

Un po’ meno bene il vino

Dopo i toni trionfalistici delle scorse settimane, anche per il vino arriva qualche timido segnale di crisi. Ne dà atto “Avvenire” dell’11 marzo che nel registrare la flessione dell’export sottolinea però che i grandi marchi continuano a godere del favore dei mercati internazionali. Sulla stessa lunghezza d’onda il “Messaggero Veneto” che nel commentare l’andamento dei mercati internazionali ricorda il buon andamento degli spumanti. Crisi o non crisi il settore vitivinicolo pare cavarsela bene comunque, tanto che anche gli istituti di credito, come si può leggere su “Italia Oggi” del 14 marzo, guardano con interesse a questo settore la cui solvibilità non è messa in discussione. Buone notizie anche per il Rosso di Velletri per il quale, riporta “Il Tempo” del 17 marzo, è in vista un accordo per l'export in Cina.

Se qualche problema non manca è colpa della “deregulation” introdotta dalla riforma dell’Ocm del settore, cosa che ha scatenato le ire dei produttori toscani come descrive “La Nazione” del 14 marzo. Dalle colonne de “Le Figaro” si apprende che anche i viticoltori francesi sono in rivolta, ma per colpa dei vini rosè che ora si potrebbero ottenere mescolando vini bianchi e rossi. A proposito di Ocm vino, “Italia Oggi” del 14 marzo ricorda ai suoi lettori che le domande di aiuto per l’estirpazione dei vigneti possono essere nulle se la richiesta non è formulata correttamente.

 

Sempre quote

Tutto lo spazio che i giornali hanno dedicato alla zootecnia è stato ancora una volta monpolizzato dalla vicenda quote latte, ora in discussione alla Camera e per la quale si attende una decisione definitiva solo il prossimo lunedì. Di quote si parla su “La Libertà” dell’11 marzo, lamentando la “confusione” (delicato eufemismo) che regna sull’argomento, mentre dalle colonne de “L’Arena” si apprende che i trattori sono tornati sulle strade, ma questa volta sono i Cobas della prima ora a protestare, forti di una ricerca secondo la quale l’Italia non avrebbe mai superato la quota produttiva imposta da Bruxelles (altro che confusione…). E’ “Italia Oggi” dell’11 marzo a fornire un resoconto dell’avanzamento dei lavori parlamentari, mentre “Libero” del 13 marzo lancia un invito a lasciare gli allevatori liberi di produrre quanto possono. Una provocazione, ovviamente, che non potrà trovare accoglienza nei lavori della Camera che si sta occupando del decreto quote a ritmi serrati e con un rigido calendario che viene illustrato da “Il Giornale di Brescia” del 16 marzo. Non resta che aspettare.