Discutere sulla formazione in campo viticolo ed enologico, ma anche e soprattutto riflettere sulla condizione giovanile, sulle esigenze e aspettative degli studenti che ogni giorno docenti e presidi si trovano a dover interpretare.

E quanto si è proposto il 9° congresso della rete delle scuole viticolo-enologiche europee, conclusosi il 16 maggio, all'Istituto Agrario di San Michele all'Adige. L’appuntamento, a cadenza biennale, succede a 'Bordeaux 2006' e 'Balatonfuered  2004' ed è organizzato dall'Istituto Agrario con il patrocinio della Provincia autonoma di Trento e la collaborazione del Consiglio provinciale, ha calamitato a San Michele quarantaquattro scuole e oltre 200 persone tra studenti, presidi e docenti provenienti da Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia, Spagna, Svizzera ed Ungheria: un record storico per la rete.

Nel discorso di apertura, il presidente dell'Istituto Agrario, Giovanni Gius, ha sottolineato l'importanza di questo evento a livello europeo. 'Nei suoi 18 anni di attività la rete ha visto crescere gli istituti aderenti, in rappresentanza di tutti gli stati europei in cui si coltiva la vite'. Ha poi aggiunto che 'il Centro Scolastico di San Michele ha già attivato una serie di convenzioni e gemellaggi con alcune scuole tedesche e francesi, ma sarebbe auspicabile definire un protocollo comune a tutte le scuole nel quale siano contemplati almeno i principali aspetti didattici e professionali e dove potrebbero trovare spazio altri temi di grande importanza, non ultimi quelli relativi alla sicurezza nei diversi ambienti di lavoro e gli aspetti culturali che si estrinsecano nella gastronomia, nell'artigianato e in altre tradizioni del territorio in cui opera la scuola'.

Anche il past-president della rete europea delle scuole viticolo-enologiche, Louis Fourier, ha sottolineato l'importanza di questo momento di dibattito per riflettere sui valori dei giovani. 'Vogliamo garantire ad ogni studente tutte le condizioni per una formazione adeguata - ha aggiunto - e per poter esercitare una viticoltura di successo' .

All'incontro è intervenuto anche l'assessore alla programmazione e ricerca della Provincia autonoma di Trento, Gianluca Salvatori, che ha ripercorso le origini dell'Istituto Agrario e dell'agricoltura trentina. 'La scuola è il cuore di San Michele e San Michele è il cuore del Trentino - ha sottolineato-: non è retorica, ma la constatazione del fatto che l'istituto Agrario è stato testimone silenzioso e operoso di una rivoluzione che ha accompagnato il Trentino nel corso degli anni'. Poi ha parlato dell'internazionalizzazione, che 'è stata voluta e non subìta' e del fatto che la scuola, in questo contesto, rappresenta non un antidoto all'impoverimento, ma uno strumento per evitare che l'agricoltore si senta spaesato. Di qui l'importanza della ricerca e del diffondere l'innovazione della tecnologia nelle campagne. 

Moderato dal direttore generale dell'Istituto Agrario, Alessandro Dini, il convegno ha visto partecipare Attilio Scienza, docente di viticoltura dell'Università degli studi di Milano, Cesare Intrieri, docente di viticoltura presso l'Università di Bologna, Davide Gaeta, dell'Università di Verona, Vincenzo Gerbi dell'Università di Torino e Francesco Spagnolli, docente al corso di laurea in viticoltura ed enologia attivato dal Consorzio interuniversitario a cui partecipa l'Istituto di San Michele. 

'L'uso dei contrari - ha detto Scienza - è oggi alla base della dialettica comunicativa dei media che parlano di vino: vitigni autoctoni contro vitigni internazionali, barrique contro botte grande, lieviti spontanei contro lieviti selezionati, vini etici contro vini tradizionali, viticoltura meridionale contro viticoltura settentrionale, vini da vitigno contro vini di territorio. Tra queste contrapposizioni, quella che vede il confronto tra tradizione ed innovazione è certamente la più pregnante di significati, la più ricca di implicazioni applicative nell' universo del vino europeo'. 

Il convegno di apertura è stato seguito da una tavola rotonda moderata dal giornalista Walter Nicoletti. Nel corso del pomeriggio, è stato inaugurato il concorso enologico con i vini delle scuole partecipanti. Per ricordare l'evento è stata allestita una nicchia, una bacheca in vetro in cui sono state collocate le bottiglie di vino rappresentative della produzione di ogni scuola enologica partecipante all'evento.

 

La seconda giornata di congresso è stata caratterizzata dalle visite alle aziende vitivinicole del Trentino: Cavit, Ferrari, Lavis, Mezzacorona, Marzadro, Cesconi, Tenuta S.Leonardo Marchesi Gonzaga Guerreri, Cantina Frantoio di Riva del Garda e Castel Noarna.

 

L'incontro con le istituzioni politiche ed economiche del Trentino ha chiuso l'evento, venerdì 16 maggio. Il presidente del Consiglio provinciale, Dario Pallaoro, e il presidente della Camera di Commercio, Adriano Dalpez, hanno incontrato i docenti e studenti delle scuole europee. Nel suo intervento il presidente del Consiglio provinciale Pallaoro - che ha alle spalle una lunga esperienza del settore quale dirigente prima, assessore poi all'agricoltura - ha ripercorso le tappe fondamentali attraverso le quali si è dispiegato il processo di autogoverno del Trentino sino alla situazione attuale che presente connotati unici nel panorama delle autonomie europee. Adriano Dalpez ha infine tratteggiato il quadro della situazione economica del Trentino e, in particolare, del comparto agricolo. Il presidente della Fondazione Mach Giovanni Gius - uno dei punti di eccellenza del Trentino che ha organizzato l'intera iniziativa - ha quindi passato le consegne al presidente della scuola enologica di Oppenheim sede del prossimo congresso biennale.