Applicare le nuove tecnologie al settore forestale per migliorare efficienza e sostenibilità.

 

È stato questo il tema centrale dell'evento intitolato: "Selvicoltura di precisione: concetti teorici e applicazioni pratiche", che si è tenuto il 15 settembre 2023.

 

Un evento organizzato dal Crea Foreste e Legno, in collaborazione con la Fondazione Edmund Mach, l'Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Trento e l'Associazione Forestale del Trentino.

 

Una giornata in cui è stato fatto il punto sui risultati del progetto Agridigit, finanziato dal Masaf e coordinato dal Crea, per andare verso una gestione forestale sempre più efficiente e sostenibile, senza trascurare la qualità delle produzioni legnose e la diminuzione sia dei costi di produzione sia degli impatti ambientali e sociali.

 

Fino ad oggi, come ha spiegato il direttore del Crea Foreste e Legno Piermaria Corona, le principali applicazioni delle tecnologie digitali alla silvicoltura facevano riferimento a esperienze nordamericane e nordeuropee, spesso non direttamente trasferibili alla realtà italiana, caratterizzata da peculiari condizioni ambientali, colturali e socioeconomiche, le quali, nella gran parte dei casi, richiedono approcci specifici, sia dal punto di vista metodologico che tecnologico.

 

Ora, con il programma forestale del progetto Agridigit, è stato fatto il punto sulle possibili applicazioni dell'agricoltura digitale anche nel settore forestale italiano, per andare sempre di più verso una selvicoltura di precisione.

 

Come è stato spiegato nell'incontro, il programma Agridigit ha come obiettivo quello di sviluppare un approccio integrato di applicazione di tecnologie digitali, elettroniche, meccatroniche, informatiche e di telecomunicazione, al settore forestale.

 

Nel dettaglio le tipologie tecnologiche messe in campo e utilizzabili sono 6.

 

Una è la mappatura della massa legnosa dei boschi italiani e della loro produttività annua, in grado di fornire non solo la disponibilità delle risorse forestali, ma anche la loro caratterizzazione quali-quantitativa in continuo, con una risoluzione spaziale pari a 250 metri,  indispensabile per la programmazione e pianificazione forestale.

 

L'altra, lo sviluppo di una App aperta, open source, pensata per facilitare le operazioni di martellata forestale, cioè di censimento degli alberi da selezionare per il taglio, attraverso la geolocalizzazione, la dettatura vocale dei nomi delle specie degli alberi selezionati e il loro cavallettamento.

 

Poi ci sono le applicazioni software per terrestrial laser scanning, uno strumento per il monitoraggio non distruttivo degli ecosistemi forestali che consente di acquisire sia informazioni dettagliate 3D sulla posizione, la dimensione e la forma dei fusti arborei (rami compresi), sia dati di struttura dell'intero popolamento forestale.

 

Altra tecnologia fondamentale sono i sistemi di supporto alle decisioni (Dss) per la pianificazione e gestione forestale, per mettere a disposizione dell'utente mappe delle variabili forestali e una vasta gamma di altri dati climatici, degli interventi e sistemi di allerta che consentono, attraverso interfacce, di estrarre informazioni di dettaglio a scala di azienda e di singola particella catastale o forestale e renderla utile come supporto decisionale attraverso metodi di analisi multicriteriale e di intelligenza artificiale.


Ci sono poi le tecnologie di precisione per l'applicazione di Iot - internet of things - alla gestione dei dati forestali e delle informazioni in tempo reale durante le diverse fasi di lavoro in bosco e per l'ottimizzazione dei processi organizzativi dei cantieri e dei dati produttivi delle macchine e delle attrezzature.

 

Infine nel programma sono state sviluppate altre innovazioni digitali per la tracciabilità dei prodotti forestali, che rappresentano un aspetto cruciale nella gestione della filiera foresta legno. In particolare i sistemi di marcatura e tracciabilità che prevedono un codice univoco e sistemi di lettura automatici, sia ottici sia elettronici, tra cui il sistema in radiofrequenza Rfid (radio frequency identification) che è risultato molto promettente, consentendo l'identificazione rapida, georeferenziata e ad alto contenuto informativo dei singoli elementi legnosi.

 

La frontiera dell'agricoltura digitale italiana quindi si allarga, iniziando ad abbracciare un settore come quello forestale che potrà e dovrà essere sempre più centrale e strategico per il nostro Paese.