Durante Eima International 2022 non si poteva non parlare di Agricoltura 4.0 e di come i macchinari connessi stiano entrando nelle aziende agricole italiane. A fornire dati su cui sviluppare un dibattito ci ha pensato l'Osservatorio Smart AgriFood, School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise - Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia, che presso il Teatro della ComunicAzione ha presentato i risultati della Ricerca 2022 dedicata proprio al paradigma 4.0.

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Come sottolineato da Andrea Bacchetti, direttore dell'Osservatorio, la superficie gestita in un'ottica 4.0 lo scorso anno ha raggiunto il 6% della Sau nazionale e i nuovi dati sul 2022, che saranno presentati la prossima primavera, dovrebbero segnare un ulteriore incremento, soprattutto visto che gli incentivi per l'Agricoltura 4.0 hanno spinto molte aziende agricole e contoterzisti ad ammodernare il parco macchine.

 

Cruciale in questo senso sarà convincere gli agricoltori a sfruttare appieno le potenzialità dei nuovi mezzi, come anche valorizzare l'enorme mole di informazioni che i contoterzisti raccolgono ogni anno in campo, ma che spesso rimane negli hard disk e non viene sfruttata per ottimizzare la gestione dei campi.

 

L'Agricoltura 4.0 come strumento di gestione della crisi

Un elemento è emerso con forza dalla presentazione dei dati dell'Osservatorio Smart AgriFood: il paradigma 4.0 è in grado di aiutare le aziende agricole a gestire i momenti di crisi. E di questi tempi, di crisi, ce ne sono molte. 

 

Il monitoraggio da remoto di campi e attrezzature ha ad esempio aiutato nei momenti della pandemia, quando gli spostamenti erano fortemente limitati. La razionalizzazione degli input produttivi (ad esempio attraverso mappe e sensori) ha invece permesso di tenere sotto controllo i costi in un momento economicamente sfavorevole. Mentre la siccità che ha caratterizzato il 2022 è stata gestita meglio da quelle aziende che hanno adottato sistemi di irrigazione smart.

 

Elementi di shock e contributo del digitale

Elementi di shock e contributo del digitale

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

D'altronde il comparto dell'Agricoltura 4.0 nel 2021 valeva circa 1,6 miliardi di euro in Italia (erano 1,3 nel 2020) e anche quest'anno stiamo assistendo ad una crescita, sia in termini di valore che di aziende e startup attive.

 

Il 47% del mercato lo fanno i macchinari connessi e proprio ad Eima 2022 c'era l'imbarazzo della scelta, visto che ormai anche i modelli più semplici di trattore sono dotati di telemetria. Seguono poi i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature da remoto, con il 35%, e i software gestionali, con il 6%.

 

Il nodo dell'interoperabilità

Dal confronto tra i relatori e il pubblico (molti i giovani in sala) è emerso che il tema dell'interoperabilità è cruciale per lo sviluppo del settore. Oggi più che mai gli agricoltori hanno la necessità di avere una sola piattaforma per la gestione di tutti i dati aziendali o comunque di avere la possibilità di far "parlare" i differenti software in uso.

 

Le soluzioni per l'Agricoltura 4.0, per avere successo e diffondersi, devono essere infatti economicamente profittevoli e facili da impiegare. Devono semplificare la vita dell'agricoltore, non renderla più complessa.

 

I benefici dell'Agricoltura 4.0

I benefici dell'Agricoltura 4.0

(Fonte foto: AgroNotizie®)

 

In generale i dati della Ricerca 2022 ci dicono che le aziende agricole ricercano, nel paradigma 4.0, prima di tutto un minor consumo di input produttivi, in secondo luogo un aumento della qualità e al terzo posto un minor impatto ambientale. Seguono poi una maggiore sicurezza sul lavoro e una contrazione dei costi a parità di rese.

 

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