L'Unione europea (Ue) continua il processo di armonizzazione delle norme riguardanti le macchine agricole vendute in Europa.
Dopo l'uscita della Mother Regulation (Regolamento Ue 167/2013) relativa all’omologazione di trattori, rimorchi, attrezzi trainati e l'introduzione del nuovo Regolamento macchine (Regolamento Ue 2023/1230) che sostituirà la Direttiva 2006/42/Ce, l'8 gennaio 2025 è stato pubblicato il Regolamento Non Road Mobile Machinery - NRMM (Regolamento Ue 2025/14) che disciplina l’omologazione delle macchine mobili non stradali circolanti su strade pubbliche in Ue.
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Entrato in vigore lo scorso 28 gennaio, il nuovo Regolamento va a sostituire le norme esistenti nei 27 stati membri che prevedono procedure di omologazione molto differenti tra loro, rendendo piuttosto complesso l'ingresso sui singoli mercati dei macchinari per l'agricoltura, le costruzioni e il movimento terra.
Il percorso che ha portato alla nuova normativa è iniziato anni fa. "Nel 2017 il Cema ha presentato una proposta tecnica, che è stata ripresa di recente quando la Commissione ha scelto di occuparsi dell'omologazione delle macchine non road - ci racconta Lorenzo Iuliano del servizio tecnico di FederUnacoma.
Ai tempi dell'uscita della Mother Regulation, si è deciso di escludere l'omologazione delle macchine mobili non stradali perché esse hanno dimensioni, pesi e caratteristiche decisamente differenti rispetto ai trattori. Inoltre, i costruttori di trattrici preferivano un riferimento legislativo per l'omologazione slegato dalla Direttiva 2006/42/Ce che, in generale, era molto responsabilizzante per loro".
Per macchine mobili non stradali si intendono le macchine semoventi, dotate di un sistema di propulsione e conformi alla direttiva 2006/42/Ce e al Regolamento macchine seguente. Sono macchine progettate per eseguire lavori off road, ma anche destinate a transitare regolarmente o occasionalmente su strada.
Regolamento NRMM versus Mother Regulation
Il Regolamento Ue 2025/14 stabilisce nuove prescrizioni amministrative e procedure per l’omologazione, l’immissione sul mercato e la vigilanza sul mercato delle macchine mobili non road. In particolare, introduce un iter omologativo più semplice rispetto alla Mother Regulation in quanto le macchine NRMM - pur comportando maggiori rischi - circolano meno su strada rispetto ai trattori.
"Il nuovo Regolamento rappresenta un mix degli approcci seguiti in passato: come la MR stabilisce che sia uno Stato membro a rilasciare l'omologazione e, come la Direttiva 2006/42/Ce, prevede che il produttore presenti un'auto certificazione per diversi aspetti costruttivi considerati 'non critici'. In questo modo, avremo un Type Approval semplificato, cioè un'omologazione semplificata che consentirà ai costruttori di mantenere snella ed efficiente la procedura" spiega Iuliano.
Come la Mother Regulation, la nuova norma verrà introdotta gradualmente in Europa. Il legislatore ha fissato l'effettiva applicazione a partire dal 29 gennaio 2028, per lasciare il tempo agli stati e ai costruttori di adeguarsi, e ha previsto un periodo di transizione che va dal 29 gennaio 2028 al 29 gennaio 2036. In quest'intervallo, i Paesi Ue potranno ancora applicare le normative nazionali e i produttori potranno scegliere tra l'omologazione Ue e l'omologazione nazionale.
"In Italia l'omologazione nazionale prevista dal Codice della strada per le macchine mobili non Road, sarà valida fino al 29 gennaio 2036. In seguito, resterà valida solo per i produttori di piccole serie che distribuiscono meno di 70 unità all'anno nel paese" specifica Iuliano.
Una volta terminato il periodo di transizione, gli stati membri potranno comunque limitare o vietare l'immatricolazione e la circolazione di macchine omologate secondo il Regolamento se:
- la macchina ha dimensioni tali da ostacolare la manovrabilità sulle strade pubbliche;
- la macchina presenta una massa, un carico per asse o una pressione sul terreno tali da danneggiare le strade o altre infrastrutture stradali;
- la macchina ha un sistema di guida completamente automatizzato o comandato a distanza per cui è soggetta a restrizioni nell’ambito della normativa nazionale sulla circolazione stradale.
"A differenza della Mother Regulation, il Regolamento NRMM non è un testo Type Approval puro a cui un paese Ue deve sottostare per forza. Dunque concede maggiori libertà agli stati membri riguardo ad alcune questioni" sottolinea Iuliano. Le autorità nazionali potranno anche rifiutarsi di riconoscere un'omologazione concessa a un mezzo se non è conforme al Regolamento.
Macchine mobili non stradali, ecco quelle agricole
Il Regolamento NRMM introduce la nuova categoria U per le macchine mobili non road che si aggiunge ad altre categorie: L per ciclomotori e motociclette, M per autovetture e pullman, N per furgoni e camion. Nella categoria U rientrano i macchinari per l'agricoltura, il movimento terra e le costruzioni che possono circolare su strada con o senza conducente, a velocità tra 6 e 40 chilometri orari.
"Nel testo si citano le macchine senza conducente per inserire un riferimento all'evoluzione futura verso la completa automazione. Per ora è prematuro parlare di omologazione di macchine autonome e l'Ue demanda agli stati membri il compito di decidere sulla questione" precisa Iuliano.
Tra i macchinari della categoria U, a cui si applicherà il Regolamento NRMM, ci sono diverse macchine agricole: fondamentalmente tutte le macchine da raccolta semoventi, le irroratrici semoventi, i carri unifeed semoventi, i sollevatori telescopici (omologabili anche come trattori) e i quad (omologabili anche come quadricicli). Si tratta di un elenco non esaustivo, poiché potrebbero essere soggette all'applicazione del Regolamento anche altre macchine per l'agricoltura.
Il nuovo Regolamento non si applicherà ai veicoli che rientrano esclusivamente nella Mother Regulation (trattori, rimorchi e attrezzi intercambiabili trainati) e nel Regolamento Ue 168/2013 (veicoli a due o tre ruote e quadricicli).
Secondo Iuliano, "i sollevatori e i quad sono da tempo omologati sia in MR che nel Regolamento 168/2013, pur essendo mezzi abbastanza ibridi e diversi morfologicamente dai trattori e dai motocicli classici. Sarà interessante capire se saranno inclusi nella categoria U e se si potranno considerare mezzi omologabili secondo il Regolamento NRMM".
Inoltre, il legislatore ha cercato di evitare la duplicazione dei processi di omologazione per i veicoli che già richiedono l’omologazione ai sensi della Direttiva 2006/42/Ce e del Regolamento macchine seguente.
Nuovo Regolamento: stessa autorità, doppia omologazione
Entro il 29 gennaio 2028 gli stati membri devono designare le autorità responsabili dell'omologazione e della vigilanza sul mercato delle macchine mobili non road, indicandole alla Commissione. Le autorità di omologazione sono chiamate a:
- rilasciare le omologazioni Ue, garantendo che i produttori richiedenti rispettino il Regolamento NRMM;
- collaborare con le autorità di altri Paesi europei in modo efficace ed efficiente;
- segnalare le omologazioni Ue non conformi, rilasciate da altre autorità agli altri stati europei e alla Commissione;
- ritirare le omologazioni Ue non conformi rilasciate direttamente;
- fornire informazioni sull'omologazione delle macchine alle autorità di vigilanza sul mercato.
Finora, in Italia, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) si è occupato di rilasciare l’omologazione nazionale per le macchine operatrici circolanti su strada e di coordinare le azioni di vigilanza sulla conformità alla circolazione delle macchine. "Il Mit svolgerà le stesse mansioni anche quando verrà applicato il nuovo Regolamento" sostiene Iuliano.
Sarà possibile richiedere l'omologazione Ue o l'omologazione individuale Ue per le nuove macchine. La prima omologazione certifica la conformità di un "tipo" di macchinari - cioè un gruppo di mezzi disponibili in diverse versioni, ma dotati di caratteristiche comuni - alle disposizioni del Regolamento NRMM. L'omologazione individuale, invece, certifica la conformità di una specifica macchina, sia essa unica o meno.
"L'omologazione Ue è paragonabile a quella della Mother Regulation perché certifica alcune varianti di un macchinario - spiega Iuliano. L'omologazione individuale Ue, inesistente nella MR, va incontro ai produttori di macchine mobili non road che fanno numeri più contenuti sui singoli mercati rispetto ai costruttori di trattrici. Così chi fa piccole serie e magari le vende solo in tre dei 27 mercati Ue, può richiedere l’omologazione individuale o continuare ad appoggiarsi all'omologazione nazionale".
Come omologare i mezzi NRMM
Il nuovo Regolamento stabilisce che i produttori e gli importatori devono presentare una domanda di omologazione e un fascicolo informativo per ogni tipo di nuova macchina mobile non road, il tutto a un'unica autorità e in un solo stato Ue. Il fascicolo informativo va fornito su carta o in formato elettronico e deve contenere:
- una scheda informativa;
- tutti i dati, i disegni, le fotografie e le altre informazioni di rilievo sul tipo di macchina;
- copia della dichiarazione di conformità Ue prevista dalla Direttiva 2006/42/Ce e dal Regolamento macchine seguente;
- informazioni aggiuntive richieste dall’autorità nell’ambito della procedura.
L'autorità verifica la conformità delle modalità di produzione e del tipo di macchina ai requisiti tecnici applicabili. Se tutto è conforme, rilascia un certificato di omologazione Ue che è valido in tutti i Paesi membri. Se invece un tipo di macchina è tecnicamente conforme ma presenta un rischio grave per la circolazione stradale, il rilascio dell'omologazione viene negato nel paese e, di conseguenza, in tutta l'Unione.
Per far riconoscere l'omologazione in uno stato diverso da quello dove ha fatto domanda, il produttore deve presentare una copia del certificato di omologazione Ue tradotto. Per l'immissione sul mercato, le macchine omologate devono anche avere targhetta e marcatura regolamentari.
Diversamente, l’introduzione di macchine in Regno Unito - uscito dall'Ue il 31 gennaio 2020 - sarà possibile solo richiedendo l'omologazione nazionale.
"Attualmente non c'è nessun accordo tra Regno Unito e Ue sulla questione. Tuttavia, in genere l'associazione inglese dei produttori di macchine agricole riprende le normative europee e si batte per l'approvazione di norme simili a livello nazionale" afferma Iuliano.
Omologazione Ue, valida per sempre?
L'autorità che valuta una macchina, prepara un fascicolo di omologazione con vari documenti (fascicolo informativo, verbali di prova, documenti del servizio tecnico). Tale fascicolo viene conservato dall'autorità per un periodo di 10 anni dopo il termine di validità dell’omologazione Ue, ma anche dal produttore, che deve metterlo a disposizione dell'ente di vigilanza fino a 10 anni dopo l’immissione sul mercato del mezzo.
Di base l'omologazione Ue ha validità illimitata e cessa di essere valida solo in casi particolari, ad esempio quando termina la produzione di una macchina o quando l'arrivo di nuove prescrizioni non permette di aggiornare la certificazione e impone lo stop alla produzione.
"L'omologazione europea scade anche quando presenta una non conformità palese per cui la macchina non rispetta alcuni requisiti e, in quanto pericolosa per la circolazione su strada, viene ritirata dal mercato" aggiunge Iuliano.
Ingresso nei mercati Ue: più semplice e meno costoso
Secondo uno studio del 2019, l'armonizzazione delle norme europee sull'omologazione e sulla sorveglianza del mercato delle macchine mobili non road potrebbe far risparmiare tra il 18% e il 22% in costi di conformità. Secondo stime, il Regolamento NRMM potrebbe generare potenzialmente un risparmio fino a 846 milioni di euro nei prossimi dieci anni per tutti i portatori di interessi, compresi i produttori di mezzi agricoli.
Dal 29 gennaio 2028, i costruttori potranno eseguire un numero minore di procedure per ottenere la conformità e operare in un mercato meno frammentato. La richiesta di un'unica omologazione Ue si traduce in una notevole riduzione degli oneri burocratici e dei tempi di ingresso sul mercato, specialmente per i grandi player che immettono un alto numero di unità in diversi Paesi europei.
"Gli associati di FederUnacoma hanno accolto molto bene il nuovo Regolamento che permette loro di accedere a un'unica omologazione comunitaria, senza dover gestire i processi burocratici e giustificare le caratteristiche delle macchine in 27 Paesi diversi" fa sapere Iuliano.
Inoltre, il Regolamento NRMM prevede l'introduzione di protocolli molto stringenti riguardanti soprattutto la frenatura, lo sterzo, la visibilità e quindi contribuisce all'ulteriore aumento della sicurezza su strada, a tutto vantaggio degli agricoltori e dei contoterzisti europei che utilizzeranno le macchine.
Work in progress fino al 2036
Entro il 29 gennaio 2027 uscirà un atto delegato o un atto di implementazione che definirà i requisiti tecnici necessari per ottenere l'omologazione Ue che potrà prevedere norme differenti per i diversi gruppi di macchine mobili non road.
Un atto delegato nasce da una proposta della Commissione che viene discussa anche con le associazioni di categoria e indirizzata dall'industria prima della presentazione al Parlamento e al Consiglio. Un atto di implementazione, invece, deriva da un iter che lascia più voce in capitolo agli Stati membri piuttosto che alle associazioni di categoria.
"Attualmente siamo nel pieno delle contrattazioni per la stesura della bozza e non sappiamo ancora cosa proporrà la Commissione europea - riferisce Iuliano.
L'atto, che probabilmente arriverà tra un anno e mezzo, sarà il braccio tecnico del Regolamento NRMM e conterrà indicazioni riguardanti le velocità di progetto, i sistemi di frenatura e sterzatura, la visibilità, i sistemi di riscaldamento e refrigerazione, le dimensioni e le masse massime tecnicamente ammissibili. Sicuramente questi ultimi due punti saranno i più discussi. Dal canto suo, il Cema ha fatto delle proposte su dimensioni e masse che non sono né troppo esagerate nè troppo restrittive".
In seguito, è prevista una valutazione dell'effettivo livello di applicazione del nuovo Regolamento. Entro il 29 gennaio 2032, a metà del periodo di transizione, gli stati membri dovranno riferire alla Commissione:
- l'applicazione delle procedure di omologazione e di vigilanza sul mercato;
- il numero di omologazioni Ue e di omologazioni individuali Ue rilasciate;
- le prescrizioni nazionali in materia di omologazione nazionale di piccole serie e il numero di omologazioni nazionali rilasciate dal 28 gennaio 2025.
Entro il 29 gennaio 2033 la Commissione presenterà al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione sull’attuazione del Regolamento, basata su una consultazione dei portatori di interessi e sulle norme vigenti in materia.