L'allevamento di bovini da latte è uno dei settori più complessi, rischiosi e capital intensive dell'agricoltura. Un allevamento di anche sole poche decine di capi è un ecosistema che richiede una attenzione costante, come sanno bene gli allevatori che fanno salti mortali per coniugare lavoro e vita familiare. Ma è anche un settore che richiede grandi capitali e che negli ultimi anni sta vivendo una profonda crisi.

A livello globale c'è una sovrapproduzione di latte che fa crollare ciclicamente il prezzo della materia prima. Attualmente le quotazioni sono buone, ma le aziende vivono con la paura che i prezzi possano scendere da un momento all'altro a seconda delle performance dei big come Usa, Nuova Zelanda o Irlanda per quanto riguarda l'Europa.

In questo contesto c'è chi prova a distinguersi dalla massa, offrendo prodotti particolari per intercettare i gusti del pubblico. Ma è un dato di fatto che la stragrande maggioranza della produzione viene venduta a prezzi di mercato. Una strategia per resistere alle fluttuazioni delle quotazioni è quella di investire in tecnologia, ottimizzando la produzione e riducendo dunque gli sprechi.

In aiuto agli allevatori ci sono una miriade di startup che stanno sviluppando soluzioni innovative per risolvere i principali problemi degli allevatori: dalle mastiti all'individuazione dei calori, passando per l'alimentazione fino al monitoraggio della mandria.
 

Ecco le dieci startup che vogliono rivoluzionare il settore

Acumen Detection. Questa azienda ha sviluppato un sistema diagnostico rapido che in sole tre ore può rilevare la presenza di una mastite attraverso test di laboratorio fai-da-te. Presente solo negli Usa.

Agrivida. Questa società produce enzimi benefici all'interno della granella di mais che ottimizzano le prestazioni nutrizionali della razione, consentendo al bestiame di espellere nell'ambiente meno fosforo, azoto e carboidrati non digeriti. Sono ancora in una fase pre-commerciale.

Akeso Biomedical. Questa startup biotech sta sviluppando una nuova generazione di composti, non antibiotici, con attività ad ampio spettro per combattere le infezioni batteriche e prevenire le malattie alimentari. Non ancora sul mercato.

Ascus ha creato un ingrediente per la dieta del bestiame contenente microbi benefici specifici della specie target. Gli integratori alimentari vengono aggiunti alla razione per migliorare la salute e la funzionalità gastrointestinale. Presente solo in America Latina.

Connecterra's. E' una azienda olandese che ha ideato Ida (Intelligent dairy farmers), un assistente virtuale alimentato da una Intelligenza artificiale che analizza i big data raccolti in stalla identificando problemi di salute per gli animali, come zoppie e mastiti, prima che diventino critiche. Presente in Spagna e Germania ma non ancora in Italia.

EIO Diagnostic's. Startup che utilizza delle camere multispettrali installate all'entrata della sala mungitura attraverso le quali è in grado di identificare una mastite prima che i primi sintomi siano visibili.

Locus Bioscience. Questo società biotech sta sviluppando un virus che attacca particolari ceppi di batteri, risolvendo infezioni senza l'utilizzo di antibiotici. L'obiettivo è fornire una alternativa agli antibiotici e combattere ceppi di batteri resistenti.

Milc Group. Questa startup sta sviluppando strumenti basati su cloud per migliorare l'intera gestione dell'azienda agricola, dalla manutenzione delle attrezzature alla gestione dei flussi di cassa. Californiani, non sono presenti in Italia.

Nedap's. CowControl è un sistema all-in-one per la gestione degli allevamenti (bovini e suini). Monitora diversi parametri, dall'efficienza del lavoro, agli aspetti riproduttivi, fino alla salute delle vacche. Disponibile in Italia.

Scr. E' una azienda israeliana che ha messo a punto una serie di device Iot per monitorare lo stato di salute delle vacche e fornire all'allevatore alert quando un animale entra in calore o quando deve essere inseminato. Presente in Italia.
 

Le barriere all'adozione: soldi e competenze

Quelle elencate sono solo una piccola parte delle startup e delle aziende che stano sviluppando soluzioni innovative per la zootecnia. Quella di seguito è una mappa messa a punto da The mixing bowl, acceleratore di impresa israeliano, che ha provato a mettere assieme tutte le più promettenti realtà a livello globale.
 
Livestock Tech Landscape 2018

Il futuro della zootecnia è in discesa dunque? Non proprio, perché le barriere all'adozione delle nuove tecnologie sono molte. Prima di tutto economiche. In una situazione di prezzi bassi e di futuri incerti investire in nuovi macchinari o piattaforme tecnologiche richiede un giusto grado di coraggio e lungimiranza.

C'è poi una barriera culturale. Questi sistemi sono spesso molto complessi e sofisticati e non sono in molti ad avere la flessibilità mentale per imparare ad usarli. Anche perché la limitata diffusione e il livello di sviluppo ancora poco più che prototipale, in molti casi, rischia di risultare ostico agli allevatori, che in caso di guasto o crollo del sistema non sanno a chi rivolgersi. Senza contare che oggi in campagna la connessione ad internet è ancora una chimera.

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