"L'aumento dei prezzi delle materie prime come il mais che ha raggiunto quotazioni da record addirittura superiori a quelle del grano, come mai era avvenuto prima, mette a rischio anche l'attività di allevamento in Italia, dove è sempre più costoso riempiere la mangiatoia di mucche e maiali per la produzione di latte e carne, per effetto dell'aumento del costo dei mangimi". 

Lo afferma la Coldiretti commentando le dichiarazioni del presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick

"A far schizzare le quotazioni del mais - sostiene la confederazione - è certamente l'aumento della domanda per la produzione di bioetanolo ed il maggior consumo di carne nei paesi emergenti, che fa crescere il consumo di mangimi a base di mais, ma soprattutto l'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli, sempre più fortemente condizionato dai movimenti di capitale". 

"Il risultato più immediato in Italia - ricorda la Coldiretti, sulla base dei dati Ismea sui costi agricoli - è l'aumento record del 19% per i prezzi dei mangimi, che fanno segnare rincari quasi dieci volte superiori a quelli degli alimentari necessari per apparecchiare la tavola degli uomini". 

"A rischio - conclude l'associazione agricola - c'è l'intero sistema degli allevamenti italiani".