Ancora complesso il bilancio fitosanitario delle pomacee nelle ultime due annate. Oltre alle avversità che hanno creato gravi problemi negli ultimi anni, cimice asiatica e maculatura bruna del pero in particolare, da evidenziare come siano in crescita, con danni diffusi in quasi tutte le regioni, il complesso del Colletotrichum e l'afide lanigero. 
Questo quanto emerso nel corso del convegno sul bilancio fitosanitario 2022 e 2023 che si è tenuto lunedì 13 novembre 2023, a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna.


Nel corso del convegno, organizzato da Aipp, Giornate Fitopatologiche e Regioni sono stati presentati i bilanci fitosanitari delle pomacee da parte delle Provincie Autonome di Bolzano (relatori Peter Runggatscher e Robert Wiedmer) e di Trento (relatore Matteo de Concini e Paolo Panizza) e delle Regioni Piemonte (relatori Luca Nari e Lorenzo Berra), Valle d'Aosta (relatori Rita Bonfanti e Sandro Dallou), Friuli Venezia Giulia (relatori Barbara Oian e Luca Benvenuto), Veneto (relatori Stefania Isabella Lanza e Lorenzo Tosi), Lombardia (relatore Paolo Culatti), Emilia Romagna (relatore Riccardo Bugiani e Fausto Smaia); tre sono state le relazioni trasversali, da parte di Riccardo Bugiani sulla ticchiolatura e sulla maculatura bruna del pero, e Giuseppino Sabbatini, sulla cimice asiatica; le conclusioni sono state presentate da Marina Collina per le malattie e Claudio Ioriatti per i fitofagi.

 

La difesa fitosanitaria delle pomacee nelle ultime due annate è stata condizionata da un andamento climatico particolarmente avverso che si è concretizzato in gelate primaverili, sia nel 2022 che nel 2023 e in lunghi periodi di siccità che si sono alternati a forti precipitazioni che nel 2023 hanno provocato in alcune aree gravi allagamenti e forti perdite nelle produzioni.

 

Per quel che riguarda le malattie, la situazione è complessivamente rimasta in linea con la situazione degli ultimi anni. Complessa la difesa dalla ticchiolatura, specie nel 2023, ma il corretto posizionamento della strategia di difesa ha consentito di contenere adeguatamente l'avversità.
Sempre problematico il controllo della maculatura bruna del pero con un 2022 critico a cui è seguito un 2023, meno con meno danni.

 

Melo

Da evidenziare come su melo nelle ultime due annate si è ulteriormente diffuso il complesso del  Colletotrichum e Glomerella leaf spot con varie manifestazioni su foglie e frutti che spesso sono state confuse con l'alternaria del melo. Il problema si è presentato nella maggior parte delle aree coltivate del melo con problemi importanti che non possono più essere considerati occasionali, ma che meriteranno nei prossimi anni un approccio strategico di difesa che dovrà prevedere interventi specifici con fungicidi anche dalla seconda metà del mese di luglio fino alla raccolta.

 

Da rivedere la diagnostica e l'epidemiologia ed in questo senso anche da riconsiderare tutti quei sintomi che negli anni passati erano stati considerati come alternaria.

 

Fitofagi

Per quel che riguarda i fitofagi è ancora la cimice a creare i maggiori problemi, sia su melo che su pero.
Dopo un 2021 abbastanza tranquillo, il 2022 ha confermato una situazione tutto sommato sotto controllo con qualche problema solo sulle raccolte tardive, mentre nel 2023 si è dovuta registrare una certa ripresa della problematica in alcune regioni, specie in Emilia Romagna, con problemi sempre più importanti sulle raccolte tardive.

In alcune regioni, come ad esempio in Friuli Venezia Giulia, prosegue il trend positivo e la situazione si sta progressivamente normalizzando.

 

In tutti gli ambienti è stato positivamente osservato l'incremento delle parassitizzazione con Trissolcus mitsukurii, Trissolcus japonicus e Anastatus bifasciatus.

Da segnalare come stiano proseguendo i rilasci di Trissolcus japonicus che si sta positivamente insediando nei nostri ambienti. 

 

Molto preoccupante la situazione dell'afide lanigero segnalato in crescita in tutte le regioni. La recente revoca di vari prodotti fitosanitari che avevano tenuto sotto controllo il fitofago, quali clorpirifos etile e metile, per non parlare del vamidothion, ha sicuramente favorito lo sviluppo di questa avversità che ha trovato condizioni particolarmente favorevoli in primavera: le poche piogge e le alte temperature hanno favorito la rapida migrazione delle neanidi già nei mesi primaverili, sfavorendo così l'attività del predatore Aphelinus mali che negli ultimi anni ha esercitato una buona attività, ma è spesso arrivato troppo in ritardo.

Tale tendenza è stata confermata negli ultimi 2 anni con un 2022 più problematico ed un 2023 in cui i danni sono stati limitati anche dalle forti precipitazioni dei mesi di maggio e di giugno.

 

In prospettiva, preoccupazione per il controllo dell'afide grigio per il ritiro dal mercato di alcuni aficidi.

 

Tra i fitofagi da segnalare il ritorno di alcuni fitofagi da non sottovalutare. Pur senza creare criticità troppo importanti, ma con presenze a macchie di leopardo, in alcune aziende sono stati osservati problemi provocati da cemiostoma, cecidomia, eriofidi, su pero, metcalfa e, limitatamente alla Valle d'Aosta, dal maggiolino

 

In diffusione e in crescita,  anche sulle pomacee sono state osservate le forficule

 

Segnalata in alcune aree pedemontane, specie nel 2023 in Alto Adige e in Valle d'Aosta, la pericolosa presenza della mosca mediterranea.

 

Sostanzialmente sotto controllo la carpocapsa grazie alle adeguate strategie di difesa e al ricorso alla confusione sessuale che, a causa dell'inasprirsi della difesa dalla cimice asiatica e dalla precoce perdita della produzione delle pere nel 2023, è in fase calante.

Questo aspetto va seguito con preoccupazione e si spera che questa tendenza non vada a consolidarsi per non fare ripartire pericolosi focolai.

 

Le relazioni presentate nel corso del convegno sono disponibili sui siti della Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà presentata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2024 tra il 12 e il 15 marzo a San Lazzaro di Savena (Bologna).