Ieri 3 marzo 2025, l'Istat ha diffuso i dati di contabilità nazionale sull'andamento del Prodotto Interno Lordo e del valore aggiunto per settori. Il Pil - calcolato in volume, quindi al netto delle dinamiche inflazionistiche - cresce secondo l'istituto di statistica nel 2024 sul 2023 dello 0,7%. Lo sviluppo è stato stimolato sia da un contributo positivo della domanda nazionale al netto delle scorte (+0,5%) sia della domanda estera netta (+0,4%), mentre è stato lievemente negativo il contributo della variazione delle scorte (-0,1%). A tale crescita ha dato un contributo il settore dell'agricoltura, silvicoltura e pesca, dove il valore aggiunto calcolato ai prezzi base segnala un +2% nel 2024 rispetto all'anno precedente, portandosi a 31 miliardi e 841 milioni di euro.
Un passo in avanti rispetto al 2023, che si era chiuso sul valore di 31miliardi e 230 milioni di euro e che aveva però conosciuto un vero tracollo sul 2022 (-5,3%), quando invece il valore aggiunto aveva raggiunto i 32 miliardi e 963 milioni di euro. In particolare, il dato del valore aggiunto agricolo del 2024 risulta ancora inferiore rispetto all'anno base di riferimento, il 2020, quando aveva raggiunto i 32 miliardi e 198 milioni di euro.
Il settore agricolo in pratica nel 2024 avrebbe recuperato solo parte del valore aggiunto bruciato nel 2023, anno bersagliato da una molteplicità di eventi estremi, a partire dall'alluvione in Emilia Romagna, Marche e Toscana e dai primi sostanziosi effetti della siccità al Sud, specie in Sicilia e Puglia. Il condizionale è d'obbligo, poiché si tratta in ogni caso di dati e relativi incrementi che Istat considera ancora provvisori, con riguardo ai valori degli anni 2023 e 2024.
Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida ha così commentato ieri la notizia: "Quanto diffuso dall'Istat certifica il ruolo centrale dell'agricoltura: il settore primario traina la crescita economica dell'Italia, registrando un incremento del valore aggiunto del 2%. Agricoltura, silvicoltura e pesca sono tra i settori con la crescita più significativa. Un segnale chiaro della vitalità e della forza ritrovata di un comparto strategico".
Secondo una nota del Masaf, i dati Istat confermano la crescita del Pil dello 0,7% per il 2024. Un risultato che evidenzia "il contributo determinante dell'agricoltura alla ripresa economica della nazione e la sua capacità di generare sviluppo e occupazione".
"Il Governo Meloni ha sempre creduto nella centralità del settore agricolo e lo ha dimostrato con fatti concreti - ha sottolineato Lollobrigida - in questi anni abbiamo stanziato oltre 11 miliardi di euro per sostenere il comparto, investendo in innovazione, competitività e difesa delle nostre eccellenze".
"Un impegno senza precedenti che conferma quanto l'agricoltura sia centrale per il futuro dell'Italia" ha aggiunto il ministro Lollobrigida.
"Continueremo a lavorare affinché gli agricoltori possano avere strumenti sempre più efficaci per affrontare le sfide globali, difendere la qualità dei nostri prodotti e affermare la leadership del made in Italy nel mondo. Il nostro obiettivo - ha infine affermato il ministro - è rendere il settore ancora più forte, sostenibile e capace di attrarre nuove generazioni".