Le lumache sono dei molluschi terrestri che possono causare seri danni alla produttività di campi ed orti, soprattutto se la loro presenza non viene accertata velocemente e gli viene lasciato campo libero. Invece del termine di uso comune "lumaca", sarebbe tuttavia più corretto parlare di chiocciole (Helix spp.) e limacce (Limax spp.).
Le prime sono dotate di un guscio, composto principalmente da carbonato di calcio, simile ad una conchiglia, che ripara il mollusco da predatori e avversità. Le seconde invece, quelle più dannose per i campi, sono sprovviste di guscio e cercano riparo in anfratti naturali o artificiali per sfuggire a predatori ed intemperie.
Le chiocciole hanno il guscio, le limacce invece ne sono sprovviste
(Fonte foto: Pixabay)
Più che le chiocciole, a creare problemi agli agricoltori sono soprattutto le limacce, che sono in grado di mangiare grandi quantità di tessuti vegetali creando danni sia quantitativi che qualitativi. Questi voraci molluschi possono infatti comprimere la produttività del campo, inoltre possono apportare danni estetici che rendono invendibile il prodotto. Ed infine possono essere vettori di virus e batteri dannosi per le piante, ma anche per l'uomo e gli animali.
Qual è la differenza tra chiocciole, limacce e lumache?
Chiocciole e limacce sono molluschi gasteropodi. Le chiocciole hanno una conchiglia all'interno della quale si ritirano per sfuggire ai predatori. Ma serve anche a sopravvivere ai periodi di caldo e assenza di acqua.
Sigillando l'apertura con uno strato di muco, questi molluschi possono trascorrere indenni l'estate e l'inverno. Le limacce invece non hanno conchiglia e dunque si rifugiano nel terreno, sotto sassi o residui vegetali, oppure in anfratti.
Essendo il loro corpo costituito per l'80-85% di acqua, chiocciole e limacce si attivano solo durante le piogge, di notte, oppure in presenza di umidità elevata, mentre rimangono inattive nei loro rifugi di giorno o comunque in presenza di caldo secco.
Chiocciole e limacce sono molluschi gasteropodi
(Fonte foto: Pixabay)
Limacce e chiocciole sono ricoperte da uno strato di muco che serve a proteggerle dalla disidratazione, ma anche dai microrganismi patogeni. Funge anche da mezzo di locomozione poiché la lumaca scivola sopra di esso.
Come anticipato, le limacce sono i gasteropodi che causano i maggiori danni e la loro presenza in campo è facilmente individuabile dalle strisce di bava su terreno e vegetazione, dalle rosure provocate durante l'attività trofica e dagli escrementi mischiati a muco che lasciano dietro di loro. Inoltre se si osserva tra le foglie, specie all'alba o durante una pioggia, si possono individuare gli adulti intenti a nutrirsi.
Biologia ed etologia delle limacce
Nonostante le limacce siano animali ermafroditi (possiedono entrambi i sessi), la riproduzione prevede l'accoppiamento di due esemplari. Accoppiamento piuttosto pittoresco, poiché in alcune specie (come Limax maximus) due esemplari si lasciano penzolare nel vuoto, sospesi ad un filo di bava assicurato ad un ramo (o altro sostegno) e rimangono avvinghiati per molto tempo dopo aver estratto gli organi riproduttivi.
Il mollusco depone poi le uova, in un numero variabile da dieci a cento, nel terreno, oppure in anfratti naturali umidi e riparati dal sole. Dalle uova, di dimensioni ragguardevoli, escono poi i giovani esemplari che iniziano subito la ricerca di cibo. Nel Centro Nord Italia le limacce compiono due, tre generazioni l'anno, mentre nel Nord Europa, dove il clima è più fresco e umido, anche di più.
Una chiocciola su spiga di orzo
(Fonte foto: Pixabay)
Le limacce non hanno una conchiglia esterna, ma sono dotate di un clipeo, una specie di calotta che protegge il primo terzo del corpo. Sul fianco dell'animale, subito dietro il clipeo, si presenta il poro respiratorio che consente lo scambio gassoso con l'atmosfera e dunque la respirazione.
Le limacce hanno due coppie di tentacoli poste sul capo. Il paio inferiore ha proprietà olfattiva e tattile e serve a cercare il cibo, mentre sulla sommità dei tentacoli più lunghi sono posti gli occhi, in grado di ritirarsi velocemente in caso di pericolo.
Esistono al mondo diverse specie di limacce, di dimensioni e colori differenti. La più grande (Limax maximus) può raggiungere i 20 centimetri di lunghezza e vive due, tre anni. In generale le specie appartenenti al genere Limax svernano come adulti, oppure come uova.
Quali danni causano le lumache a campi e orti?
Le limacce sono molto voraci e se le condizioni ambientali sono favorevoli possono arrecare seri danni alle produzioni, attaccando una enorme varietà di piante. Si va dal grano alla soia, dal kiwi a tutte le orticole, dal girasole alla colza fino ad arrivare alla patata. Gli esemplari possono cibarsi sia della parte epigea (fuori dal terreno), come di quella ipogea (nel sottosuolo).
Inutile dire che i danni economicamente maggiori sono quelli apportati alle coltivazioni da reddito, come ad esempio le fragole, le insalate a foglia o le piante ornamentali. Anche perché lesioni solo parziali possono cancellare il valore commerciale di una intera produzione.
I gasteropodi respirano dal pneumostoma posto sul lato destro del corpo
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Non bisogna poi dimenticare che le limacce sono vettori di virus di interesse agrario, come ad esempio il virus del mosaico del tabacco; fungono cioè da vettore tra una pianta malata ed una sana. Ma il corpo ricoperto di muco può trasportare anche spore di funghi e batteri.
Infine alcune limacce si cibano saltuariamente di escrementi, contaminandosi con batteri patogeni e vermi parassiti che possono poi contaminare le colture visitate successivamente. E da qui infettare l'uomo oppure gli animali.
Quali sono i rimedi per allontanare le limacce da campi e orti?
Le limacce, come anche le lumache, possono essere gestite attraverso differenti metodi. In generale è possibile scoraggiarne la diffusione, catturarle per poi allontanarle, oppure sopprimerle definitivamente.
È bene però adottare un approccio integrato alla gestione del problema, ponendo le basi affinché le limacce non arrivino e si diffondano nel campo e intervenendo poi con i vari sistemi di gestione diretta solo dopo aver valutato l'effettiva entità del problema.
Talvolta, soprattutto negli orti, si tende ad intervenire con le esche insetticide al ritrovamento anche di un solo esemplare. È buona norma invece valutare sempre la consistenza del problema con un attento monitoraggio ed intervenire con soluzioni proporzionali al problema.
Fatte queste doverose premesse, vediamo nove rimedi per tenere lontane le lumache.
Ecco nove rimedi per tenere lontane le lumache da campi e orti
Il contesto
È buona norma tenere pulito il terreno intorno al campo o all'orto, eliminando quegli ambienti che possono fungere da rifugio per le lumache, che amano ambienti umidi, freschi e bui.
Le trappole
È possibile creare, soprattutto negli orti, dei rifugi trappola. Si tratta di ambienti come scatole di cartone, assi di legno e cumuli di paglia, dove la limaccia cerca riparo di giorno. Si può quindi intervenire al mattino per eliminare gli esemplari che lì si sono nascosti.
Il suolo
Le lavorazioni, anche superficiali del terreno, abbattono la popolazione di limacce (come di altri molluschi e artropodi). Questo perché espongono le uova e gli adulti alle intemperie e ai predatori. Ed è questo il motivo per cui dietro agli aratri spesso volano gli uccelli.
Le lavorazioni, anche superficiali del terreno, abbattono la popolazione di limacce
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Il fattore acqua
Occorre evitare di creare sul terreno le condizioni ideali allo sviluppo delle limacce. Evitare quindi l'irrigazione per aspersione e prediligere quella a goccia, ottimizzare il drenaggio dell'acqua ed evitare le pacciamature, specie se con paglia o cippato, in quanto creano l'habitat ideale allo sviluppo dei gasteropodi.
Raccolta a mano
Negli orti la raccolta manuale rappresenta un buon metodo di difesa. Basta recarsi in campo con l'oscurità o durante una pioggia per individuare con facilità gli esemplari e asportarli.
Recinzioni e repellenti
Sempre nel caso degli orti, è possibile recintare gli appezzamenti con apposite barriere verticali, insormontabili per questi molluschi, oppure spargere al suolo prodotti repellenti o che rendono difficile il transito.
Parliamo ad esempio di terre di diatomee (o gusci d'uovo triturati), polveri di roccia, fondi di caffè, cenere di legna, segatura, aghi di pino. Si sconsiglia invece l'uso del sale grosso, che benché sia un ottimo repellente, con la pioggia si scioglie aumentando la salinità del suolo.
La birra
Trappole di comprovata efficacia sono quelle a base di birra. Si interra un contenitore nel suolo fino a portare l'apertura a livello del terreno. Poi si riempie con della birra, che funge da attrattivo alimentare. La limaccia segue l'odore e volendosi cibare della bevanda cade nel liquido, annegando.
Gli agrofarmaci
Tra i molluschicidi troviamo il fosfato ferrico e il metaldeide, due sostanze attive che vengono miscelate con un attrattivo alimentare e che possono essere disperse in granuli lungo i bordi degli orti o tra le piante. Sono prodotti efficaci ed economici, ideali per le grandi estensioni, di cui tuttavia va valutato l'impatto ambientale, come per ogni trattamento fitosanitario.
Granuli di lumachicida
(Fonte foto: Pixabay)
Il metaldeide uccide il mollusco agendo sia per contatto che per ingestione. Per evitare l'ingestione da parte di altri animali, il prodotto è miscelato ad una sostanza amaricante. Occorre tuttavia prestare attenzione che animali domestici (come cani o gatti), nonché bambini, entrino in contatto con le esche.
A differenza del metaldeide, il fosfato ferrico è utilizzabile in agricoltura biologica. Agisce in tre, sei giorni, causando la morte dei molluschi che si cibano delle esche avvelenate, e non sembra danneggiare l'entomofauna utile, come anche vertebrati, uccelli e mammiferi.
La difesa biologica
In natura le lumache hanno numerosi predatori naturali, sia nel mondo degli artropodi che in quello dei mammiferi e degli uccelli. A titolo esemplificativo si nutrono di questi molluschi rospi, topi, ricci, talpe, un vasto numero di uccelli (compresi animali da cortile come polli e anatre), coleotteri e ditteri, nonché nematodi (Phasmarhabditis hermaphrodita).
Bisogna quindi cercare di favorire la biodiversità in campo, preservando il fragile equilibrio che c'è tra i molluschi terrestri e i predatori.