Senza particolari criticità la difesa dell'uva da tavola nelle ultime due annate. Questa la sintesi dell'incontro sul Bilancio Fitosanitario che si è tenuto giovedì 9 dicembre 2021, via webinar.
Nel corso dell'incontro, organizzato da Aipp, Giornate Fitopatologiche e Regioni, sono stati presentati i bilanci fitosanitari da parte delle Regioni Puglia, a cura di Agostino Santomauro e Loredana Lanzellotti, Basilicata, a cura di Felice Vizzielli, e Sicilia, a cura di Roberta Bonsignore e Giuseppe Campo. Le conclusioni sono state tenute da Francesco Faretra dell'Università di Bari per quel che riguarda le malattie, e da Antonio Guario per quel che riguarda i fitofagi.
Relativamente alle malattie, i principali problemi sono venuti nel 2021 dalla botrite sulle uve tardive a seguito delle intense precipitazioni che hanno colpito il Sud Italia tra la fine di ottobre e la prima metà del mese di novembre. Per la difesa è risultato in aumento l'utilizzo di fungicidi microbiologici impiegati in via preventiva e in prossimità della raccolta.
Impegnativa la difesa dall'oidio ma i mezzi a disposizione hanno consentito di contenere adeguatamente l'avversità. Qualche perplessità è emersa sull'impostazione della difesa con interventi autunnali eseguiti per abbattere il potenziale di inoculo rappresentato dai cleistoteci. Pur se teoricamente corretto è emerso che, anche per il Sud, diventa difficile riuscire a giustificare tecnicamente ed economicamente gli interventi in quella fase, considerando gli impegnativi e immutati programmi di difesa che sono stati comunque applicati per contenere l'oidio a partire dalla primavera successiva.
Poco problematico il controllo della peronospora. In particolare, nel 2021 in molti casi non si sono manifestate neppure le infezioni secondarie, a prescindere da alcuni allarmi che erano stati previsti dai modelli previsionali.
Ancora una volta è stato il mal dell'esca il principale problema, sempre presente e diffuso nelle diverse regioni, ma senza che negli ultimi due anni si siano evidenziate particolari elementi che meritino di essere segnalati.
Poche segnalazioni per il marciume acido, mentre, in prospettiva, qualche preoccupazione è emersa per la situazione che si potrà venire a creare nei prossimi anni nella difesa dall'escoriosi e dal black rot dopo il ritiro dal mercato del mancozeb.
Anche per quel che riguarda la difesa dai fitofagi non si sono evidenziate particolari criticità. I problemi principali sono venuti dalle cocciniglie per la cui difesa, oltre ai prodotti di sintesi, si è spesso ricorso alla confusione sessuale e, in alcune aree, al lancio di Anagyrus pseudococci.
Molto contenuto lo sviluppo della tignoletta, comunque ben controllata dalla confusione sessuale e da altre strategie di difesa a basso impatto ambientale. Ancora segnalata, ma senza arrecare particolari danni, la tignola rigata, che ha confermato la propria diversità nello sviluppo fenologico, confermando lo sfasamento delle ultime generazioni rispetto alla tignoletta.
Tutto sommato sotto controllo la difesa dai tripidi, per i quali si deve continuamente rivedere la strategia di difesa, in considerazione delle crescenti limitazioni nella disponibilità dei prodotti fitosanitari disponibili. Per quel che riguarda i tripidi da segnalare come problematico solo il D. reuteri in Sicilia dove ha avuto una maggiore incidenza in estate (fine luglio - agosto) provocando alterazioni al rachide. Per la difesa eseguiti dai due ai quattro interventi con in crescita l'uso di olio essenziale di arancio dolce in pre fioritura (efficace anche su oidio).
Confermata anche la presenza, in Puglia e Basilicata, di nuove infestazioni della fillossera, comunque più diffuse nel 2020 rispetto al 2021.
Come nei precedenti incontri sulla vite, è emersa una crescente diffusione delle cicaline, tra cui la Jacobiasca lybica, in Sicilia, e una preoccupante ripresa del ragnetto rosso.
In Sicilia va seguita con preoccupazione la diffusione di ditteri, particolarmente presenti in caso di marciume acido, per i quali si rende necessario mettere a punto adeguate strategie di difesa, in cui considerare anche l'impiego di parassitoidi, e andare ad approfondire per stabilire e classificare le specie effettivamente presenti.
Segnalate con preoccupazione, da parte di tutte le regioni, le pretese della grande distribuzione che esige la limitazione nell'impiego di alcune sostanze e che condiziona tutte le strategie di difesa pretendendo una ingiustificata riduzione dei residui massimi ammessi dei prodotti fitosanitari.
Nei prossimi giorni le relazioni, presentate nel corso del convegno sui fitofagi dell'uva da tavola saranno disponibili sui siti dell'Aipp e delle Giornate Fitopatologiche, come pure la registrazione dell'incontro, mentre una sintesi delle relazioni verrà illustrata alle prossime Giornate Fitopatologiche che si terranno nel 2022, tra il 15 e il 18 marzo a San Lazzaro di Savena (Bo).
Iscriviti all'incontro di giovedì 16 dicembre sul Bilancio Fitosanitario sulle colture della quarta gamma, a cui si potrà partecipare, iscrivendosi al link:
15 dicembre 2021 Difesa e diserbo