Sono sempre più legali e regolari. Sono i campioni dei prodotti agricoli monitorati per i residui di agrofarmaci. In linea con un trend che perdura da oltre vent'anni, le campagne ministeriali di controllo dell'ortofrutta e degli altri prodotti nazionali stanno infatti volgendo a un costante miglioramento. Lo comunica Agrofarma, la cui soddisfazione appare quanto mai lecita, soprattutto pensando ai continui attacchi mediatici e politici al comparto dei prodotti per la difesa. Mentre da un lato si continua infatti a millantare pericoli enormi e per giunta crescenti, dall'altro i numeri dicono tutt'altro. 

Dall’analisi effettuata su quasi novemila campioni di ortofrutta, cereali, olio e vino, emerge infatti che il 99,7% rispettava i limiti sui residui previsti dalla legge. Ancor meglio nei sotto-insiemi baby food, cereali, olio e vino, dove i campioni presi in esame sono risultati tutti regolamentari. In altre parole, in tali casi si è toccata la quota "zero" di irregolarità. E giova in tal senso ricordare che quando si parla di residui, viste le procedure complesse e ultra-cautelative che regolano i limiti massimi di agrofarmaci sugli alimenti, dire che un campione è "regolare" equivale a dire che è "sicuro". In barba a chi gioca spesso sulle differenze apparenti che esistono fra i due termini.
 

Italia al top

Con il suo 0,3% dei campioni irregolari, l’Italia si conferma quindi capofila mondiale in tal senso, visto che l'Europa è da par suo leader mondiale annoverando circa l’1,5% del 2013, un netto miglioramento rispetto al 3% del 1996. L'Italia mostra quindi valori percentuali pari a un quinto di quelli europei. I campioni dei campioni, insomma.

Si mediti quindi sui proclami allarmisti che rimbalzano a ogni rapporto sui residui che viene pubblicato, magari giocando sull'equivoco nato dal veder aumentare i campioni positivi rispetto al passato, oppure quelli multi-residuo. Come già spiegato innumerevoli volte, ma evidentemente non basta, non sono i residui ad aumentare, bensì sono le tecniche analitiche a migliorare. Concetto semplice, questo, ma che fatica a farsi largo sui media, come pure presso quell'associazionismo ambientalista e salutista che pare più che altro interessato ad allarmare i consumatori anziché informarli correttamente.


L’Associazione rinnova il suo impegno, attraverso le attività di monitoraggio, controllo, ricerca e sviluppo, a migliorare ancora di più gli standard di sicurezza degli alimenti presenti sul mercato italiano come segnalava in questa intervista, realizzata in maggio in occasione di Seeds&Chips, il vice presidente Alberto Ancora.