Recenti studi sottolineano l'importanza del precoce controllo delle malerbe
La maggior parte degli studi in passato si è concentrata sull'impatto che hanno le infestanti presenti in campo dopo l'emergenza del mais. E' stato ampiamente dimostrato che le infestanti più alte di 5 cm competono con la coltura per le risorse di cui questa ha bisogno per crescere (acqua, sostanze nutritive, luce). Il Prof. Clarence J. Swanton, dell'Università di Guelph in Ontario (Canada), ha condotto di recente una specifica ricerca per esaminare l'impatto delle infestanti precoci sulla produttività del mais.

 

Si fa luce sulle perdite di produzione
Nelle foglie di mais sono presenti dei recettori della luce (fitocromi), che sono in grado di rilevare anche minimi cambiamenti nella luce che li colpisce. Quando le infestanti emergono simultaneamente alla coltura, i fitocromi individuano la luce riflessa dalla superficie delle foglie delle infestanti, la recepiscono come ombreggiamento e conseguentemente le piante di mais adottano una strategia di crescita per superare la minaccia. Le piante di mais, per meglio competere nella cattura della luce, sviluppano un fusto più alto e foglie più larghe. Poiché però le piante hanno una capacità di crescita limitata, il maggiore sviluppo della parte aerea va a scapito della crescita delle radici. A prima vista ciò sembra positivo, ma in realtà un forte apparato radicale è essenziale per lo sviluppo della pianta di mais lungo tutto il suo ciclo di vita. E la massima produttività è compromessa dallo spreco di energia per produrre foglie invece di radici.

Questa scoperta può spiegare perché il mais che subisce la competizione delle infestanti nei primi stadi di sviluppo non può mai esprimere il suo massimo potenziale produttivo, anche se le malerbe vengono eliminate in post-emergenza e se sono disponibili sufficienti sostanze nutritive. Possedere un apparato radicale ridotto significa maggiore sensibilità agli stress ambientali, come ad esempio la siccità, ma significa anche incontrare maggiore difficoltà a sostenere la pianta di mais ed evitare che questa si alletti, oltre che presentare minore resistenza nei confronti delle larve di diabrotica.

 

L'impatto sull'orientamento delle foglie
Le ricerche di Swanton hanno anche evidenziato l'impatto delle infestanti sulla direzione e l'orientamento delle foglie del mais. Nelle prove si è rilevato che in assenza di infestanti una maggiore percentuale di foglie del mais cresceva perpendicolare alle file, determinando:

• una più rapida copertura dell'interfila

• un migliore sviluppo

• una più efficace soppressione delle infestanti tra le file


 

L'analisi dei parametri produttivi del mais
La produzione per ettaro di mais dipende da vari parametri, fra cui il numero di ranghi per ciascuna spiga e il numero di ovuli per ciascun rango (cioè la lunghezza della spiga).

Syngenta ha condotto una serie di prove in campo per capire come questi parametri vengono influenzati dalle condizioni di crescita delle piante di mais. I risultati delle prove in campo evidenziano che la presenza di infestanti nelle prime fasi di sviluppo del mais provoca uno stress alla coltura, che si traduce in un minor numero di semi per spiga e, di conseguenza, in un calo di produzione. La riduzione del numero di semi per spiga si può manifestare come minore numero di ranghi sulla spiga o come minore lunghezza della spiga stessa. L'impatto degli stress ambientali (malerbe, siccità) è meno rilevante per gli ibridi di mais a spiga fissa, cioè quelle varietà (come ad esempio NK Famoso) che grazie alle loro caratteristiche genetiche presentano una spiga di dimensioni medie, ma sempre costanti.

Anche nelle prove in campo condotte dall'Università di Torino nel 2007-2008 i trattamenti erbicidi in pre-emergenza e in post-emergenza precoce (1-2 foglie del mais) hanno fornito i migliori risultati produttivi. Fino alle 2-3 foglie del mais la competizione delle malerbe non causa danni rilevanti, ma poi ogni giorno di ritardo può significare perdere anche il 3-4% della produzione.

 

L'impatto sulla fioritura del mais
La competizione delle infestanti nei primi stadi di crescita del mais rappresenta una forma di stress che tende anche a rallentare il naturale sviluppo della coltura. Questo può provocare un ritardo dell'epoca di fioritura del mais, che a sua volta si traduce in un più marcato ritardo del momento di raccolta (studi dell'Università di Torino confermano che 3 giorni di anticipo di fioritura consentono un anticipo di raccolta di 7-9 giorni). È noto che posticipare anche di pochi giorni la raccolta del mais può comportare difficoltà operative in campo ed aumenta il rischio di danni alla granella (es. attacchi di piralide, formazione di micotossine). Anche per questi motivi è importante proteggere nel modo migliore il mais dalla competizione precoce delle infestanti.

 

Difendere la produzione fin dall'inizio con una superiore soluzione Syngenta
LumaxCamix e Primagram Gold sono le soluzioni di Syngenta che, applicate in pre-emergenza oppure in post-emergenza precoce, consentono il controllo delle infestanti annuali per l'intero ciclo di sviluppo della coltura, grazie alla loro prolungata azione erbicida. Inoltre l'elevata selettività di queste soluzioni consente al mais di esprimere tutto il suo potenziale produttivo.

Per ulteriori informazioni sui prodotti Syngenta:
scarica La protezione del Mais 2011 [PDF 2,6 MB]