L’Istat ha diffuso i dati della rilevazione campionaria sulle intenzioni di semina delle principali colture erbacee relativi all’annata agraria 2008–2009. I dati sembrano tener conto di alcuni dei fattori che hanno, in parte, caratterizzato la passata campagna agraria: il consolidamento nell’applicazione della nuova Pac basata sul principio del disaccoppiamento, la turbolenza del mercato e la conseguente diminuzione dei prezzi dei principali prodotti agricoli.

L’andamento al ribasso dei prezzi ha reso più difficile, per gli agricoltori, l’organizzazione delle semine della campagna agraria corrente, come dimostra anche l’aumento dei terreni a riposo (set-aside). Mentre nella precedente annata agraria la spinta dei prezzi e le prospettive di incrementi di redditività avevano indotto molti agricoltori ad investire nelle colture cerealicole, attualmente si prevede un’inversione di tendenza a favore delle superfici a semi oleosi. Si rileva, rispetto all’annata agraria 2007-2008, una diminuzione per le superfici destinate a cereali, in particolare a frumento duro (-2,9%), tenero (-8,7%) e a mais da granella (-4,3%). Si prevede, invece, un aumento, ad eccezione del sorgo (-1,6%), delle superfici dei cereali minori: avena (+6,6%), riso (+4,1%) e orzo (+1,5%).
Una crescita significativa dovrebbe interessare le superfici destinate alla coltivazione dei semi oleosi, in particolare, la colza (+145,2%, sebbene mantenga un’estensione limitata), la soia (+31,6%) e il girasole (+28,6%).
Le previsioni di semina rilevano sul fronte delle ortive una complessiva diminuzione delle superfici investite sia a legumi freschi (-2,6%) che ad altre ortive (-8,0%) mentre  aumentano le superfici a legumi secchi ed in particolare fagioli e fave (+20,6%). Si attende, invece, una sostanziale stabilità della superficie investita a foraggere temporanee.  Le intenzioni di semina, infine, mostrano una dinamica positiva per la coltivazione della patata (+17,0%) e in misura minore per il pomodoro (+2,1%).