La pubblicazione (disponibile on line) offre, in un'ottica di integrazione, un quadro d'insieme dei diversi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali del nostro Paese, della sua collocazione nel contesto europeo e delle differenze regionali che lo caratterizzano. Si tratta di un lavoro che arricchisce l'ampia e articolata produzione dell'Istat attraverso la selezione di alcuni indicatori, aggiornati e puntuali, raccolti in 103 schede e distribuiti su 17 settori di interesse che spaziano dall'economia alla cultura, al mercato del lavoro, alla qualità della vita, alle infrastrutture, alla finanza pubblica, all'ambiente. Completa il quadro un focus dedicato ad alcuni servizi essenziali, come l'assistenza domiciliare agli anziani, gli asili nido, lo smaltimento dei rifiuti, la distribuzione dell'acqua. Il periodo di riferimento è l'arco temporale 2005-2007.

Spazio anche all'agricoltura: a pagina 44 sono riportate le statistiche in merito al lavoro irregolare, mentre nella sezione 'Ambiente' viene esaminato il tema delle fonti rinnovabili. Nel 2005 l'Italia occupa il terzo posto tra i paesi europei per produzione di potenza efficiente netta degli impianti di generazione elettrica (85.000 MW), dopo Germania e Francia. La quota prodotta da fonti rinnovabili è di poco superiore al 23%. Nel 2006, l'incidenza della produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile sui consumi interni lordi non raggiunge il 15%, valore sostanzialmente in linea con la media europea. 

In primo piano la distribuzione dei fertilizzanti. Nel 2006 in Italia sono distribuiti in agricoltura circa 1,5 quintali di fertilizzanti semplici, per ettaro di superficie agricola utilizzata (Sau). In Italia le regioni con più elevato utilizzo di elementi fertilizzanti in agricoltura (per ettaro di superficie agricola utilizzata Sau) sono concentrate principalmente nel Nord. Quelle che registrano i valori più consistenti nel 2006 (superiori ai 3 quintali per ettaro di Sau) sono Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, seguite dall'Emilia-Romagna, tutte regioni ad agricoltura intensiva. Nel Mezzogiorno, valori di poco inferiori (quasi 2 quintali per ettaro di Sau) caratterizzano Puglia e Campania. I valori minori (meno di mezzo quintale) si rilevano in Basilicata e Sardegna e, al Nord in Liguria, nelle province autonome di Bolzano e Trento e in Valle d'Aosta. Dall'andamento della serie storica del decennio 1997-2006 emerge che l'impiego di elementi fertilizzanti distribuiti per uso agricolo andato crescendo fino al 2004, per poi segnare una flessione in tutte le ripartizioni (solo nel Mezzogiorno, dove l'impiego è rimasto sempre più contenuto, tale inversione si è concretizzata nel 2001). Nel periodo osservato il valore nazionale è aumentato di circa 0,3 punti percentuali, mentre gli incrementi più consistenti (0,6 punti) si rilevano nelle regioni del Nord-est.