L’Istat rende disponibili i principali risultati della rilevazione, riferita al 2005, sulla distribuzione per uso agricolo dei prodotti fitosanitari.
Viene eseguita presso tutte le imprese che operano sul territorio nazionale, con il proprio marchio o con marchi esteri, nella immissione al consumo dei prodotti fitosanitari.
La distribuzione dei prodotti o formulati fitosanitari (anche detti fitofarmaci, o fitoiatrici o agrofarmaci o prodotti per la protezione delle piante) e delle relative sostanze o principi attivi in essi contenuti, assume sempre più rilievo per la crescente attenzione da parte dell’opinione pubblica verso la salute, la salubrità del cibo e dell'acqua, la salvaguardia dell'ambiente e, più in generale, verso la qualità della vita.
I dati sui prodotti fitosanitari distribuiti al consumo possono essere oggetto di analisi per la valutazione dei potenziali residui nocivi contenuti nelle derrate agricole e nelle acque. Gli orientamenti agronomici più recenti e gli attuali indirizzi di politica comunitaria tendono a non aumentare le quantità di prodotti fitosanitari distribuite e impiegate nelle coltivazioni, dando priorità sia alla difesa delle piante mediante metodi di lotta integrata e biologica sia al mantenimento delle caratteristiche qualitative delle produzioni agricole.

Principali risultati
Nel 2005 la quantità dei prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo ammonta a circa 1.564 mila quintali (+1,3% rispetto al 2004). Anche i principi attivi contenuti nei preparati immessi al consumo registrano una variazione in aumento, passando dagli 843 mila quintali del 2004 agli 851 mila quintali del 2005 (+0,9%).
A fronte dell’incremento dei principi attivi e dei formulati che li contengono si rileva una diminuzione della concentrazione media delle sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari, che passa dal 54,6 al 54,4% nei due anni messi a confronto. Fra i principi attivi, i fungicidi rappresentano il 63,2% del totale, gli insetticidi e acaricidi il 13,4%, gli erbicidi il 10,%, i vari il 12,4% e i biologici lo 0,2%.
In riferimento alla classe di tossicità, il 4,7% dei prodotti fitoiatrici risulta molto tossico o tossico, il 13,9% nocivo, mentre il restante 81,4% viene definito non classificabile.
L’aumento delle quantità distribuite riguarda sia i prodotti nocivi sia quelli non classificabili che, nel 2005, registrano rispettivamente un incremento del 6,1 e dell’1,5% rispetto all’anno precedente.
In calo, invece, i formulati tossici e molto tossici (-12,7%).
La quantità dei principi attivi consentiti in agricoltura biologica e contenuti nei prodotti fitosanitari (pari al 58,9% delle sostanze attive totali) mostra un incremento percentuale maggiore (+1,1%) rispetto a quello conseguito dai principi attivi in complesso (+0,9%). Il 46,9% dei prodotti viene distribuito nel Nord, il 12,7% nel Centro e il 40,4% nel Mezzogiorno.

Per informazioni: Istat - Servizio Statistiche sull’Agricoltura Via A. Ravà, 150 – 00142 Roma Tel. 06 46734757