Nei laboratori di biotecnologie dell'Enea è stata messa a punto una nuova metodologia per ottenere piante resistenti ad un'importante classe di virus vegetali, i geminivirus. Questi virus causano infatti ingenti danni alle produzioni agricole di mais, manioca, cotone e pomodoro nelle regioni sub tropicali e tropicali del mondo. Anche l'agricoltura italiana è stata colpita da questi patogeni riportando danni ingenti, come è accaduto in Sardegna nel 2003, dove è andato perso oltre il 50% del raccolto del pomodoro (stime dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria - Inea), per le quali è stato necessario indennizzare gli agricoltori.

La tecnologia made in Italy sviluppata in Enea permette di potenziare le resistenze biotecnologiche derivate dall'uso di sequenze del patogeno. La metodologia prevede la sintesi ad hoc in laboratorio del gene d'interesse in modo che la sua sequenza nucleotidica, pur codificando per la stessa proteina, sia sufficientemente distinta dalla sequenza originaria. Il nuovo gene, così sintetizzato, è in grado di esprimere la proteina d'interesse in maniera stabile anche in presenza del virus, conferendo quindi resistenze durevoli. In conclusione, l'utilizzo delle biotecnologie permette quindi di rendere resistente ad una malattia anche quelle specie vegetali a cui mancano i 'fattori' di resistenza nel patrimonio genetico.

La metodologia è protetta da un brevetto Enea-Cnr. I risultati di questa ricerca, sottoposti a procedura di peer review, sono stati pubblicati sulla rivista 'Nature Biotechnology' del numero di giugno di quest'anno.