Dall'ultima ricerca dell'Osservatorio Smart AgriFood, School of Management del Politecnico di Milano e Laboratorio Rise, Research & Innovation for Smart Enterprises dell'Università degli Studi di Brescia, il mercato delle tecnologie digitali applicate all'agricoltura ha subìto un rallentamento, registrando nel 2024 un calo dell'8% rispetto al 2023.

 

Cresce però la domanda di soluzioni digitali, con un aumento degli investimenti in software gestionali per aziende agricole, Sistemi di Supporto alle Decisioni (Dss) e strumenti di monitoraggio e mappatura di colture e suoli. E cresce anche, seppur lievemente, la superficie in Italia coltivata con tecnologie digitali (dal 9% del 2023 è passata al 9,5% nel 2024).

 

Le tecnologie digitali, dunque, continuano a giocare un ruolo di primo piano nel settore agricolo e sono anche tra i protagonisti di una delle sei verticali, chiamata per la precisione AgriTech & FoodTech, in cui si articola la nuova edizione di I-Tech Innovation Program 2025-2026, il percorso innovativo di accelerazione nato nel 2021 dall'alleanza fra Fondazione Golinelli e CRIF, e realizzato da G-Factor, a supporto di realtà imprenditoriali innovative.

 

Il programma è realizzato in collaborazione con partner tecnici (BI-REX Competence Center, Emil Banca, AgroFood BIC e Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna) e istituzionali (Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, Comune di Imola e ART-ER).

 

"Abbiamo scelto di confermare l'AgriTech come verticale perché riteniamo che questo settore sia uno dei più cruciali per affrontare le grandi sfide del futuro. L'agricoltura e l'agroalimentare - spiega Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli e ceo di G-Factor - stanno vivendo una trasformazione profonda: da un lato la necessità di garantire produzioni sostenibili e sicure, dall'altro la pressione esercitata dai cambiamenti climatici, dal consumo di suolo e dalla crescente domanda di cibo da parte di una popolazione mondiale in costante aumento. In questo scenario, le nuove tecnologie digitali, le biotecnologie e le soluzioni basate sull'intelligenza artificiale stanno offrendo strumenti inediti per rendere le filiere più resilienti, efficienti e rispettose dell'ambiente".

 

"Come Fondazione Golinelli e G-Factor, assieme agli altri partner del programma - continua Danieli - crediamo che sostenere giovani imprese e progetti imprenditoriali in questo ambito significhi non solo generare valore economico, ma anche contribuire a un impatto sociale e ambientale positivo".

 

Oltre a AgriTech & FoodTech, le verticali in cui si articola il programma di quest'anno sono: EdTech in Life Science; AI&DATA in Finance & Green Economy; Industry 4.0; Social Impact; TravelTech & Smart Mobility.

 

Ma perché una startup dovrebbe candidarsi? Danieli spiega che "per una startup candidarsi significa accedere a un percorso completo e integrato che accompagna i team imprenditoriali in tutte le fasi di crescita. Consente di sviluppare il progetto senza dover rinunciare al controllo dell'impresa, insieme a un percorso di formazione manageriale e imprenditoriale progettato con esperti di settore, docenti universitari e professionisti del mondo industriale. Ciò che fa davvero la differenza è la possibilità di entrare in contatto con un network di altissimo livello: grandi aziende, centri di ricerca, fondi di investimento e istituzioni che, insieme, possono accelerare l'ingresso sul mercato e aprire opportunità di collaborazione e di business difficilmente accessibili per una realtà agli inizi".

 

"Inoltre - continua Antonio Danieli - il programma non è standardizzato: ogni realtà riceve un accompagnamento personalizzato, calibrato sulle proprie esigenze specifiche, che si tratti di validare il modello di business, sviluppare prototipi, pianificare strategie di go-to-market o cercare partner commerciali e industriali. Per i team selezionati significa ridurre i tempi di crescita, aumentare le possibilità di attrarre investimenti e costruire basi solide per diventare attori rilevanti nel mercato internazionale".

 

I-Tech Innovation Program 2025-2026, gratuito e completamente equity free, vuole selezionare un massimo di dodici progetti imprenditoriali in grado di distinguersi per innovatività e unicità e dotati di una solida base tecnologica e un chiaro orientamento al mercato. I team prescelti avranno infatti l'opportunità di accedere a un percorso di accelerazione creato su misura, in base alle esigenze e alle specificità di ognuno. Saranno guidati nello sviluppo delle loro idee di business, nell'attivazione di un network di partner industriali e di investitori, e nella creazione di possibili percorsi di scaling a livello internazionale.

 

"Abbiamo deciso di essere fra i promotori di I-Tech Innovation Program su questa call perché lo spirito che la anima è lo stesso, uno spirito pionieristico che non guarda al domani ma al dopo domani, affiancando, incoraggiando e mettendo a disposizione di tanti giovani strumenti importanti per scalare", afferma Riccardo Piaggi, presidente di Agrofood BIC, un acceleratore multi azienda creato da Camst, Conserve Italia, Eurovo, Granarolo e Ima al fine di intercettare startup innovative in grado di rispondere a bisogni specifici e comuni di queste aziende e che è affiancato da partner come Università di Bologna, Enea e ART-ER.

 

"Dunque - continua Piaggi - avanti i giovani! Nell'appuntamento 2025 di I-Tech Innovation Program a rappresentare Agrofood BIC sarà Gianluca Cristallo, che da anni si occupa di Innovazione in Camst e che fa parte del Comitato Tecnico Scientifico del nostro acceleratore".

 

Le candidature sono aperte fino al prossimo 15 ottobre e il percorso di accelerazione prenderà avvio a gennaio 2026. Sarà articolato in due fasi: la prima prevede circa cento ore di attività, residenziali e da remoto, tra formazione, mentoring, workshop e incontri con esperti del settore, che termineranno il prossimo primo aprile con un Demo Day in cui le startup avranno l'opportunità di confrontarsi con possibili partner industriali e commerciali; la seconda fase sarà di follow-up mentoring e si concluderà con l'Investor Day il 28 maggio 2026.

 

Il prossimo 8 ottobre alle ore 17:00 è previsto l'ultimo webinar di presentazione del programma, a cui ci si può iscrivere in questa pagina. Nel corso del webinar verranno illustrate le sei verticali del programma dai promotori e ci sarà spazio per un Q&A Live per approfondire ogni aspetto del percorso.

 

Per maggiori informazioni sul programma è possibile consultare questa pagina, mentre per candidarsi è possibile consultare questa pagina.

 

Emilia Romagna, terreno fertile per lo sviluppo dell'innovazione in AgriTech

"L'Emilia Romagna - spiega Danieli - rappresenta un contesto straordinario: è la prima regione in Italia per export agroalimentare, ospita poli universitari e centri di ricerca d'eccellenza, distretti industriali di riferimento e una tradizione consolidata di innovazione nella meccanica agricola. Puntare sull'AgriTech significa valorizzare questo ecosistema e creare un ponte tra competenze locali e visione globale, stimolando nuove imprese capaci di incidere davvero sul futuro del settore".

 

A fargli eco è Riccardo Piaggi, "Bologna e l'Emilia Romagna - afferma Piaggi - in genere sono territori più 'liberi' di sperimentare, che hanno saputo creare le condizioni per accogliere centri come il Tecnopolo, vere eccellenze a livello sovranazionale. Sono territori dove sono sorti acceleratori e imprenditori di grande visione hanno saputo investire in innovazione. Sono territori di cooperazione dove giovani startup crescono accompagnate e in modo sistematico. Non a caso diversi 'unicorni' sono in questi territori".

 

A sinistra Riccardo Piaggi, presidente di Agrofood BIC, e a destra Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli e ceo di G-Factor

A sinistra Riccardo Piaggi, presidente di Agrofood BIC, e a destra Antonio Danieli, vicepresidente e direttore generale di Fondazione Golinelli e ceo di G-Factor

(Fonte foto: Fondazione Golinelli)

 

I-Tech Innovation Program, uno sguardo ai successi delle passate edizioni

Le precedenti edizioni del programma hanno raccolto oltre 1.150 candidature, accelerato cinquantotto giovani imprese ad alto tasso di innovazione tecnologica, e investito direttamente in ventiquattro realtà imprenditoriali.

 

"Le edizioni passate - afferma Antonio Danieli - ci hanno restituito risultati che dimostrano quanto la scelta di puntare su AgriTech e FoodTech sia stata lungimirante. Alcune delle giovani imprese che abbiamo sostenuto hanno saputo distinguersi non solo sul mercato italiano, ma anche in contesti internazionali, ottenendo riconoscimenti, finanziamenti e partnership di rilievo".

 

Tra i casi di successo, si ricordano quelli di Agrobit e di Latitudo 40.

 

"Agrobit - spiega Danieli - ha sviluppato la mobile app iAgro, capace di trasformare lo smartphone in uno strumento di agricoltura di precisione a costi ridotti. Grazie a tecniche di computer vision e intelligenza artificiale, l'app consente di monitorare lo stato delle colture e di ottimizzare l'uso di acqua e fertilizzanti, rendendo accessibili pratiche sostenibili anche alle piccole aziende agricole. La solidità del progetto è stata confermata dall'inserimento in programmi europei come EIT Food Test Farms e in progetti Horizon Europe".

 

Latitudo 40 ha invece "creato una piattaforma scalabile in grado di integrare dati satellitari, intelligenza artificiale e machine learning per fornire informazioni geospaziali ad alto valore aggiunto per l'agricoltura e la gestione del territorio. La startup - conclude Antonio Danieli - ha saputo ampliare la propria presenza oltre i confini nazionali, portando la propria tecnologia in diversi Paesi europei e nel mercato nordamericano".


Pagina dedicata a I-Tech Innovation Program

I-Tech Innovation Program 2025-2026 è il programma di accelerazione promosso da Fondazione Golinelli e CRIF, realizzato da G-Factor, in collaborazione con BI-REX Competence Center, Emil Banca, AgroFood BIC e Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna, con il supporto istituzionale della Città Metropolitana di Bologna, del Comune di Bologna, del Comune di Imola e di ART-ER.

Per maggiori informazioni è possibile consultare questa pagina

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