“Il settore dei cereali sta affrontando un momento difficile, legato alla riduzione dei prezzi, al mantenimento di livelli elevati dei costi di produzione. Il progetto di filiera ‘frumento di qualità’ assume un significato strategico, perchè potrà dare le risposte per mantenere competitiva questa importantissima filiera nazionale”.
Con queste parole il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato la sottoscrizione, avvenuta al Mipaaf, del Contratto di filiera 'Frumento di qualità”', che punta alla valorizzazione della filiera del frumento italiano di qualità ed è promosso da un raggruppamento d’imprese di cui fanno parte tra gli altri: Unione seminativi, i Consorzi agrari di Forlì-Cesena-Rimini, di Siena, Livorno, Pisa, Alessandria, Grosseto, il Consorzio agrario Lombardo Veneto, Sis, Progeo, Antonio Amato & C.
Il contratto prevede investimenti per la realizzazione di un sistema integrato di filiera che valorizzi la produzione agricola attraverso un’efficace e permanente presenza nei mercati. Strategico il ruolo degli accordi tra i soggetti dell’iniziativa, che contribuiranno a diffondere i modelli organizzativi attraverso l’individuazione delle varietà idonee, la programmazione delle semine, la definizione dei contratti di coltivazione, l’ottimizzazione della logistica e della movimentazione. Sarà inoltre fornita assistenza alle aziende agricole.
Gli investimenti riguardano la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, la creazione di sistemi di controllo, la promozione della produzione e della commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità, la pubblicità e la promozione dei prodotti agricoli di qualità, la ricerca per il miglioramento qualitativo. Il documento promuove investimenti per oltre 18,5 milioni di euro, dei quali 11,9 sottoforma di mutuo agevolato e 1,8 per investimenti in conto capitale. Si articoleranno in 9 Regioni (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto) e riguarderanno la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione, oltre che interventi per la promozione e la pubblicità dei prodotti.
  
Giorgio Morini, presidente di Granaio italiano, nella sua carica di presidente di Unione seminativi (unica Unione riconosciuta ai sensi del D.lgs. 102/05), esprime grande soddisfazione per questo risultato che vede l’Unione realizzare il secondo grande progetto nei contratti di filiera dopo Sigrad. Il presidente sottolinea l’importanza di questo strumento d’intervento di finanza agevolata a favore dei settori produttivi, per le sue caratteristiche di interprofessionalità e di dimensione nazionale.
L'Unione è attenta agli sviluppi che potranno avere questi investimenti e auspica una rapida approvazione del Piano nazionale come strumento di coordinamento e di indirizzo vista la difficile situazione del comparto, con 633.000 aziende agricole per una media poderale di appena 6 ha per 4.000.000 ha coltivati, un problema strutturale enorme che non è possibile affrontare mentre, secondo Morini, occorre concentrarsi su azioni di tipo organizzativo. I contratti di filiera, e Granaio Italiano in particolare, sono la risposta.