Dai sensori nei campi a quelli sui trattori, dai droni in campo alla logistica controllata, dallo smart packaging alle etichette intelligenti: sono oltre 300 le applicazioni di Smart AgriFood già diffuse in Italia tra produzione, trasformazione, distribuzione e consumo. Soluzioni che migliorano la competitività del settore agroalimentare italiano, garantendo più qualità ai prodotti e ottimizzazione delle filiere. E che, grazie al digitale, possono contribuire a far partecipare il nostro Paese alla sfida della crescita alimentare globale.
È quanto evidenziano le ricerche condotte dall’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e dal Laboratorio RISE dell’Università degli Studi di Brescia.
A queste tecnologie darà spazio Eima Digital , l'ambito che l'esposizione internazionale delle macchine per l'agricoltura e il giardinaggio dedica alle industrie costruttrici di software e sistemi elettronici avanzati per l’agricoltura e la meccanica agricola, dedicati al controllo delle funzioni e dei sistemi di precisione. Una novità assoluta dell'edizione 2018, particolarmente attenta a tutte le tecnologie rivolte all’agricoltura 4.0.
Non solo. Proprio il digitale sarà un filo conduttore che unirà le esperienze e gli strumenti pratici che saranno evidenziati durante numerosi convegni
le aree degli stand dei costruttori che integrano device e app in trattrici e attrezzature.
Ne sono un esempio l'appuntamento "Dati & Agricoltura" di Image Line, che vede Macgest come media partner insieme a Unacma Life e AgroNotizie, o l'iniziativa Mech@grijobs fortemente voluta dall'associazione dei concessionari italiani. Premi del Concorso Novità EIMA 2018 e highlights negli stand mettono in luce casi applicativi ed evoluzioni future. (Vedi la gallery riportata in calce).
Molte PMI italiane si stanno attivando nella trasformazione digitale dell'agroalimentare e una forte spinta innovativa proviene dalle nuove imprese, con quasi 500 startup internazionali Smart AgriFood nate dal 2011 ad oggi. Di agricoltura 4.0 - in particolare di supporto alle decisioni ed alle attività degli agricoltori grazie ai dati - si occupa anche il 20% delle startup italiane censite dall’Osservatorio Smart AgriFood e attive nell’innovazione tecnologica e digitale del settore agricolo e agroalimentare (dati presentati in occasione dell'Agrinnovation summit di fine ottobre). Lombardia ed Emilia Romagna risultano essere le regioni con la maggiore presenza di startup Smart AgriFood (33% e 17% rispettivamente). Non trascurabili il Lazio, che conta il 9% delle startup, il Veneto (8%) e la Campania con il 6%.
Esplorando i mercati di riferimento delle startup analizzate, si coglie la spinta verso soluzioni tecnologiche trasversali a più ambiti agricoli e agro-alimentari. Guardando invece i settori verticali, emergono come i più esplorati il vitivinicolo (17%) e l’ortofrutticolo (14%). Il 4% delle startup analizzate offre soluzioni per il settore lattiero-caseario, soluzioni volte a monitorare e migliorare il benessere animale oppure per monitorare e controllare la qualità dei prodotti nelle fasi produttive.
A fianco di queste, numerose realtà già affermate nel settore dell'agrimeccanica e dell'agricoltura di precisione che contribuiscono a delineare i confini dell'Agricoltura 4.0: l’utilizzo di diverse tecnologie per migliorare resa e sostenibilità delle coltivazioni, qualità produttiva e di trasformazione, condizioni di lavoro, nonché tracciabilità e sostenibilità delle produzioni, come ad esempio il QdC® - Quaderno di Campagna.
Cinque parole dell'agricoltura digitale
Alcuni termini ci aiutano a inquadrare l'evoluzione del contesto.
1. Big data
"Si tratta di collezioni di grandi quantità di dati che possono a loro volta essere tramutati in informazioni" sottolinea Paolo Menesatti del CREA. Oggi quando si parla dai big data (grandi dati, in inglese) si intende anche l'insieme di tecnologie e metodiche di analisi di questi dati. Uno degli aspetti principali da considerare è la eterogeneità delle fonti che spesso caratterizza questi grandi data set. Di conseguenza un ruolo sempre più importante sarà svolto da chi si occuperà di...
2. Smart data management
Il data management è uno degli aspetti che caratterizza l'agricoltura 4.0. "Da un punto di vista più strettamente scientifico," come segnalano i redattori delle Linee guida per l'agricoltura di precisione pubblicate a fine anno scorso sul sito del Mipaaf, viene prodotta "una grande mole di dati multi-sensore e multi-sorgente derivanti dai differenti sensori. Tali dati, inoltre, sono geolocalizzati e spesso sono temporalmente spazializzati, con frequenze di acquisizione elevate. Si generano, quindi, data-set di dimensioni enormi. Purtroppo, molti di questi dati vengono dispersi a causa della attuale limitata capacità organizzativa, di sintesi e di interrogazione". Applicazioni che integrano queste informazioni e l'esperienza di tecnici preparati svolgeranno un ruolo cardine per ottenere i vantaggi che derivano dallo...
3. Smart farming
Con questo termine possiamo inquadrare l'approccio dell'agricoltore o del contoterzista che implementa le varie tecnologie disponibili per produrre di più con meno risorse, garantendo sostenibilità e tracciabilità delle produzioni. Premiante il ruolo dei concessionari di macchine agricole, elemento cardine nel trasferimento tecnologico. Come segnala l'associazione Unacma,
l'importanza delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione non può essere sottovalutata. Il ruolo primario dell'ICT è quello di connettere le persone con le risorse. Il numero e il tipo di metodi di collegamento utilizzati sono cresciuti rapidamente soprattutto perché la tecnologia della comunicazione è in costante espansione, in particolare nel settore delle telecomunicazioni. Il collegamento sta cambiando la natura delle informazioni e ne delinea i miglioramenti nella qualità così come i cambiamenti strutturali sono fondamentali per facilitare questo processo. Concessionari e produttori di macchine agricole dovranno collegarsi con i portali dove sono i dati (o realizzarli in proprio), in modo da fornire la possibilità di uno scambio dei dati stessi. L'utilizzo dei portali offre vantaggi specifici e aggiuntivi dall'essere collegati con l'intera Rete. È però urgente e indispensabile un codice di condotta per lo scambio di dati tra i collegamenti nelle catene agricolo/alimentari.
4. Machine learning (apprendimento automatico)
Il termine non è nuovo, risale al 1959. Nuove sono le applicazioni in agricoltura che sfruttano l'abilità dei computer di apprendere senza essere esplicitamente programmati e sviluppare risposte a problemi che comprendono numerose variabili, non solo ambientali. Ne è un esempio il sofisticato algoritmo in grado di identificare e quantificare con precisione i ceppi batterici in un campione di microbiota messo a punto dall'unità di Biologia computazionale della Fondazione Edmund Mach.
5. Internet of things
L’Internet delle Cose è una delle nuove frontiere, ormai in realtà consolidata, dell’uso della rete internet. Così la definisce il portale internet4things.it:
non più solo le persone o le “persone giuridiche”, le imprese, sono riconoscibili sulla rete Internet, ma anche le cose possono esserlo. Cose, oggetti, strumenti che acquisiscono intelligenza, ovvero capacità di rilevare informazioni e di comunicarle.
In agricoltura potremmo parlare di Internet of Farming, raggruppando così le applicazioni più varie: sensoristica ambientale e territoriale, meteo, automazione di apparati per la gestione sempre più precisa di acqua, fertilizzanti, concimi, agrofarmaci necessità di soluzioni digitali, droni e sensoristica che rimanda ai temi dell’Internet della Terra, a soluzioni di logistica innovativa per la Smart Agriculture, o ancora a soluzioni per l’agroenergy o a operazioni che puntano a migliorare il rapporto legato a cibo e sostenibilità.
(Testi divulgati anche tramite Unacma Life)
Protocolli e standard per l'agricoltura digitale
Scambio di dati, connessioni, comunicazione. È la stessa Agricultural Industry Electronics Foundation - AEF, a rimarcare il proprio impegno ad assicurare una funzionalità senza interruzioni sulle macchine agricole dei sistemi Isobus, il protocollo internazionale per la comunicazione elettronica tra trattrici e attrezzature. Come? Sviluppando tool e test per garantire la compatibilità dei mezzi agricoli, fornendo ai costruttori linee guida per la realizzazione di soluzioni conformi allo standard ISO 11783 e compatibili con i prodotti di altri brand, organizzando incontri per creare un flusso di informazioni continuo tra i suoi membri e le organizzazioni esterne, come il recente AEF Plugfest.
Pur avendo già raggiunto diversi obiettivi e avendo instaurato una forte collaborazione con associazioni attive nei comparti dell'agricoltura e dell'elettronica (Cema, Federunacoma, Axema, Nttl, AgGateway, Etsi), la fondazione non si ferma, guardando con interesse all'elettrificazione, al Fmis, alla comunicazione wireless e machine to machine M2M, alla sicurezza delle reti e puntando ad aumentare la cooperazione con altri settori (automotive, off-highway e telematica).
"Inoltre" secondo Andrew Olliver di CNH Industrial "l'AEF è posta di fronte a tre sfide. Due di queste riguardano l'applicazione web based Isobus database, che fornisce l'accesso alle informazioni sui prodotti Isobus certificati AEF dei costruttori. Le aziende, infatti, possono inserire le loro soluzioni all'interno del database, dove i dealer e i clienti hanno la possibilità di controllare se le combinazioni di soluzioni Isobus sono compatibili e se ci sono aggiornamenti disponibili per i sistemi Isobus".
Dall'agricoltura di precisione all'agricoltura di "decisione"
Scorri la gallery per scoprire l'evoluzione dell'agricoltura digitale e analizzare in anteprima alcune delle novità di EIMA International 2018, a partire dalle applicazioni dell'agricoltura di precisione fino ai software e sistemi di supporto decisionale.
Perché il protagonista sarà sempre l'uomo - sia esso agricoltore, consulente o contoterzista - che userà in campo queste tecnologie e prenderà le scelte giuste in base ad esse.
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Autore: C S