Agea, l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ha in atto una importante campagna di comunicazione per spiegare i vantaggi che deriveranno agli agricoltori ed al Paese dall'utilizzo della nuova Carta Nazionale dell'Uso del Suolo. Questo strumento serve ad identificare tutte le tipologie di suolo esistenti sul territorio, sulla base dell'uso agricolo e non agricolo, in modo da determinare con certezza le coltivazioni che vi si effettuano, contribuendo ad essere di ausilio all'esatto e più rapido computo degli aiuti spettanti agli agricoltori sulla Pac, Politica Agricola Comune, e non solo.

 

Perché la Carta apre la strada alla creazione di una ingente mole di dati che potrà essere utilizzata dai decisori politici per recuperare a coltura i suoli inutilizzati, ma anche per censire e controllare l'evoluzione di qualsivoglia presenza sul territorio nazionale: dallo sviluppo urbano alle infrastrutture e alle aree boscate.

 

Premessa essenziale di tutto questo è il miglioramento tecnologico avvenuto negli ultimi anni, in termini di processori informatici, e soprattutto la disponibilità di dati satellitari multitemporali su tutto il territorio nazionale (dati Sentinel), che ha consentito di sperimentare con successo tecniche di classificazione tematica multitemporale ed estrazione di oggetti con un elevato livello di automazione e ottenere risultati compatibili con quelli attesi per l'implementazione di un nuovo Refresh. Tutto questo è denominato Carta Nazionale dell'Uso del Suolo.

 

Le caratteristiche della carta sono:

  • Elevata precisione geometrica dei poligoni identificati;
  • Oggettività nella definizione del codice di macrouso assegnato a ciascun poligono;
  • Uniformità a livello nazionale dei risultati della fotointerpretazione, con minore soggettività degli operatori.

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Come è costruita la Carta Nazionale sull'Uso del Suolo

La Carta Nazionale del Territorio è ottenuta dall'analisi delle ortofoto (da foto aeree) del triennio più recente e presentata in scala tematica 1:2000. I dati sono georeferenziati rispetto al sistema di riferimento Wgs84/Utm32. I poligoni generati aderiscono a tutti gli standard topologici.

 

La Carta Nazionale dei Suoli è organizzata, ad un primo livello di sintesi, come una vera e propria Carta Nazionale dell'Utilizzo del Territorio, che copre l'intero territorio nazionale. Sono infatti presenti 13 strati tematici elementari che contengono elaborazioni tematiche a fini ecologici e amministrativi.

 

Questi strati tematici sono così definiti: Vegetazione, Aree urbane e artefatti, Strade e ferrovie, Aree non coltivabili, Foreste, Acqua, Colture permanenti, Seminativi, Aree di interesse ecologico, Pascoli, Prati, Piantagioni regolari (colture arboree permanenti), Tare.

 

Ma è possibile zoomare: in questo modo la Carta Nazionale dell'Uso del Suolo rappresenta il suolo nella sua complessità, sempre con gli stessi livelli di dettaglio: oltre a individuare le singole colture distinguendole rispetto ad una matrice di codifica di oltre 140 voci, è in grado di evidenziare le singole piante, i filari di vigna, le tare dei pascoli nelle aree dove è presente anche altra vegetazione, come accade nelle regioni del Centro Sud con le Pratiche Locali Tradizionali (Plt).

 

La nuova parcella agricola

A partire dalla campagna 2024 Agea ha utilizzato la parcella di riferimento creata dalla Carta Nazionale dell'Uso del Suolo basata sul principio del blocco fisico e non più dell'isola aziendale (concetto della proprietà che viene caratterizzato nel fascicolo aziendale).

 

Il nuovo Sistema di Identificazione delle Parcelle Agricole (Sipa) subisce variazioni indotte da:

  • Aggiornamento della Carta Nazionale dell'Uso del Suolo (un terzo del territorio nazionale ogni anno);
  • Istanze di Riesame (mutamento del territorio intervenuto successivamente all'immagine fotografica);
  • Controllo Ams o Controllo Tempestivo.

 

Tale sistema offre una serie di benefici, tutti riconducibili ad una maggiore aderenza della classificazione dei suoli alla realtà concreta dei territori: figurano meno bandierine gialle e rosse a seguito del controllo Ams, migliore performance rispetto ai sistemi di classificazione del suolo precedentemente adottati, minori controlli in campo per incoerenza delle misurazioni, riduzione delle correzioni finanziarie sul Sipa.

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Il sistema di controllo Ams

Se la Carta Nazionale dell'Uso del Suolo è l'elemento statico di partenza, ricavato sulla base delle foto aeree degli ultimi tre anni, il sistema di controllo Ams consente una verifica mensile dell'effettivo stato dei luoghi grazie alle foto satellitari Sentinel 2 in alta definizione.

 

"Di un terreno indicato come seminativo, siamo ora in grado di stabilire se effettivamente sia stato seminato grano - spiega Salvatore Carfì, direttore di Agea Coordinamento - ed anche di leggere l'effettivo stato fenologico raggiunto dalla coltivazione, capire se è stata effettivamente concimata e quindi se realmente è avvenuto il raccolto, o magari invece la coltura è stata abbandonata".

 

Il tutto è possibile grazie all'impiego della tecnologia: le immagini di Sentinel 2 Hr sono fornite allo stato grezzo, ovvero in bande Rgb e con una risoluzione a 10 metri, ma il sistema Ams fa sì che l'immagine sia riprocessata e portata ad una risoluzione altissima, 2,5 metri, sempre nelle bande Rgb. Tale realtà aumentata è resa possibile mediante processi di machine learning e una infrastruttura a reti neurali con le quali vengono processate le immagini Sentinel 2 aumentando la risoluzione delle bande Rgb.

 

Già dalla campagna 2023 Agea ha introdotto nell'ambito dei controlli Ams, basati sull'analisi degli indici di vegetazione Il processo di monitoraggio che si basa sul modello di Machine Learning specializzato nel task di Crop Mapping.

 

Il processo si basa sull'addestramento su serie temporali di immagini ed è in grado di riconoscere i pattern caratteristici di ciascuna coltura e di classificare gli appezzamenti a seconda della firma spettrale rilevata. Il processo opera a livello di pixel quindi è possibile identificare molteplici firme spettrali all'interno dello stesso appezzamento permettendo di distinguere le componenti del territorio analizzato.

 

Tanti dati a disposizione dei policy maker

"È così che viene prodotta un'immagine al mese completa, assemblando le immagini Sentinel 2 acquisite ogni dieci giorni, eliminando la copertura nuvolosa" afferma Carfì, che sottolinea come "questo investimento in tecnologia consente, restando nel settore agricolo, di poter individuare tutte le parcelle agricole lasciate incolte o anche coltivate, ma che non percepiscono aiuti Pac, cosa che consentirà la formazione del fascicolo aziendale di Agea sui terreni che potranno essere rimessi a coltura, individuandone i proprietari e mettendo a disposizione dei policy maker una impressionante mole di dati che potrà essere utilizzata proprio per costruire le politiche di incentivo più idonee".

 

I risultati ottenuti

Per avere un'idea della performance della nuova Carta Nazionale dell'Uso del suolo, basta dare uno sguardo ai risultati di riepilogo relativi alla campagna Pac 2024 che ha portato alla vera semplificazione: l'aggregazione in un solo atto amministrativo dei vari endoprocedimenti del Primo e Secondo Pilastro della Pac.

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Sono stati già censiti appezzamenti del Piano di Coltivazione Grafico (Pcg) per oltre 60 milioni, a fronte dei quali sono state presentate oltre 11 milioni di istanze di riesame, ma l'impatto delle istanze sulle parcelle di riferimento è minore di 700mila unità. Basti pensare che l'incidenza delle istanze sulla Carta dei Suoli, meno di 700mila correzioni, è inferiore al 2% dei poligoni della Carta Nazionale dell'Uso del Suolo.

 

In ogni caso, i tempi per la correzione di tiro sono rapidissimi: entro fine ottobre il sistema di controllo Ams aveva già processato il 93% dei poligoni, ad oltre il 99% è stato attribuito un esito, mentre il restante 7% degli esiti è atteso a seguito del completamento del periodo di osservazione.