La Pac 2023-2027 ha introdotto nuovi obblighi che l'agricoltore deve rispettare per poter accedere al pagamento di base. Tra questi c'è la Bcaa 7, che introduce l'obbligo di rotazione colturale sui seminativi con l'obiettivo di preservare la fertilità del suolo.

 

Per rotazione si intende un cambio di coltura, e nello specifico di genere botanico, almeno una volta all'anno all'interno della stessa parcella. Questo significa che non è possibile seminare mais o grano due volte sulla stessa parcella.

 

Si tratta di un vincolo che ha creato non pochi grattacapi ai maiscoltori, che nella Pianura Padana sono abituati a seminare, anno dopo anno, questa coltura. Sono agricoltori che hanno l'esperienza e i macchinari per fare bene il mais e che vorrebbero continuare a seguire la monosuccessione.

 

Posto che per il 2024 non sono state concesse deroghe, con l'aiuto di Luca Palazzoni, ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia ed esperto di Politica Agricola Comune, vediamo come è possibile gestire questo obbligo senza rinunciare al pagamento di base della Pac.

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Cover crop sì o no?

Inizialmente si era pensato di "aggirare" l'obbligo di rotazione introducendo delle cover crop per un periodo di almeno novanta giorni. Delle specie cioè che, seminate in autunno, hanno lo scopo di non lasciare il terreno scoperto durante l'inverno. Si tratta di colture che in primavera possono anche essere sovesciate, ma che non vengono raccolte.

 

"Il legislatore su questo punto è chiaro, le cover crop non valgono per il rispetto della Bcaa 7", sottolinea Palazzoni. "La coltura deve completare il suo ciclo produttivo e deve essere raccolta, non può essere lasciata in campo o sovesciata".

 

D'altronde, come ribadito nelle Faq della Rete Rurale Nazionale, le colture secondarie devono:

  • Essere tenute in campo almeno novanta giorni.
  • Essere portate a frutto, non necessariamente al frutto botanico ma anche un frutto agronomico. Ad esempio, il mais, che ha come frutto botanico (ma anche agronomico) la pannocchia con granella matura, può anche essere utilmente raccolto prima della maturazione botanica, cioè alla maturazione cerosa della granella, insieme a tutta la pianta, ed essere insilato. In entrambi i casi il frutto risponde agli obblighi della Bcaa 7.
  • Non essere sovesciate ma essere raccolte.

 

Rotazioni possibili per continuare a fare mais

Abbiamo detto che fare mais su mais non è possibile. Se gli agricoltori vogliono continuare a seminare mais tutte le primavere, ci sono però delle rotazioni che permettono di aggirare tale divieto.

 

Ad esempio per chi ha la stalla è possibile seminare il loietto che interrompe la monosuccessione del mais. Il loietto deve poi essere raccolto prima della semina del mais e può essere usato per l'alimentazione del bestiame. La rotazione sarà dunque: loietto più mais, loietto più mais, eccetera.

 

Lo stesso vale per erbaio più mais. Seminando un mix di foraggere, come ad esempio lupinella, sulla, loietto, eccetera. È possibile rispettare la rotazione (purché stiano in campo almeno novanta giorni). Certo, la produzione di foraggio non sarà abbondante, ma consentirà comunque di accedere al pagamento di base.

 

È anche possibile fare grano più mais, ripetendo l'avvicendamento ogni anno. Anche se seminare il mais in secondo raccolto dopo il frumento non è certo l'ideale.

 

Più interessante è l'avvicendamento mais più sorgo, con quest'ultimo che deve rimanere in campo novanta giorni e che viene raccolto prima della semina del mais.

 

Un'opzione interessante per chi ha i biodigestori è quella di fare triticale invernale più mais ogni anno, destinando quindi la biomassa prodotta alla produzione di biogas.

 

Rotazioni possibili per continuare a fare mais

Rotazioni possibili per continuare a fare mais

(Fonte foto: Luca Palazzoni, ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia ed esperto di Politica Agricola Comune)

 

Tutte queste successioni danno diritto non solo al pagamento di base (in quanto si rispetta la Bcaa 7), ma anche all'Ecoschema 4, in quanto il mais è considerato una coltura da rinnovo. L'Ecoschema 4 infatti prevede un pagamento aggiuntivo per chi, all'interno della rotazione obbligatoria, introduce delle colture da rinnovo, come il mais appunto.

 

Non è invece possibile fare grano più mais un anno e il successivo di nuovo mais, perché il mais succederebbe al mais stesso. Bisogna inserire una coltura prima della seconda semina di mais.

 

Infrangere l'obbligo di rotazione, ma solo un anno

Un escamotage che i maiscoltori possono mettere in campo per continuare a fare mais su mais senza rinunciare al pagamento di base e senza introdurre rotazioni è il seguente: fare mais nel 2023 senza aver aderito all'Ecoschema 4, fare mais anche nel 2024 e pure nel 2025.

 

"In questo caso nel 2025 si avrebbe una sanzione pari al 15% degli aiuti Pac percepiti nell'anno. Ogni agricoltore deve fare i propri calcoli e vedere se il gioco vale la candela, se cioè quel 15% incide di più o di meno sui bilanci aziendali rispetto all'adozione della rotazione", spiega Luca Palazzoni.

 

Focus sull'Ecoschema 4

Focus sull'Ecoschema 4

(Fonte foto: Luca Palazzoni, ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia ed esperto di Politica Agricola Comune)

 

Importantissimo è il fatto che nel 2023, all'interno della domanda unica, non si sia aderito all'Ecoschema 4, il quale ha come precondizione il rispetto della Bcaa 7. Nel caso si sia aderito è possibile presentare una rettifica presso il Centro di Assistenza Agricola (Caa) entro il 15 novembre prossimo, rinunciando all'Ecoschema.

 

Se nel 2025 si avesse una sanzione del 15%, se ipoteticamente si seminasse ancora mais anche nel 2026 (senza rispettare la rotazione) la sanzione salirebbe al 45%, diventando quindi assai impegnativa. Mentre se si perseverasse in tale infrazione, nel 2026 si arriverebbe al 90% della Pac.