Il mondo dei consorzi di bonifica è in movimento e sta investendo infrastrutture irrigue, per fare fronte al clima che cambia. Ecco alcuni esempi virtuosi, che dimostrano come sia possibile ottimizzare le risorse idriche irrigue utilizzando la creatività.
Taglio agli sprechi e alle perdite
Nonostante un'estate che ha registrato temperature record per periodi lunghi, il bacino sotteso alla diga sul Liscia gode di buona salute nella panoramica degli indicatori di siccità per il Nord Sardegna. L'invaso alimenta l'acquedotto irriguo del Consorzio di Bonifica della Gallura.
"Apparentemente sembra che non ci sia stato un consumo idrico maggiore rispetto agli anni scorsi per sopperire all'aridità; in realtà, le elevate temperature comportano una maggiore richiesta d'acqua, ma si stanno vedendo gli effetti di due importanti novità: una crescente sensibilità delle imprese agricole sul tema del risparmio idrico con maggiore efficienza nell'utilizzo della risorsa e gli effetti degli interventi per limitare le perdite dovute alla vetustà delle condotte". A spiegarlo è il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura, Marco Marrone.
"Anche grazie ai lavori iniziati nel 2020 con 20 milioni di euro del Ministero delle Infrastrutture di concerto con il Dicastero delle allora Politiche Agricole, si è potuto intervenire sul canale adduttore del Liscia - conferma il direttore dell'ente consortile, Giosuè Brundu -. Questo, assieme al recupero delle acque depurate, realizzato ad Arzachena, è un investimento importante per il futuro. Per questo abbiamo avviato progetti e collaborazioni con i comuni del comprensorio per un recupero delle acque reflue, idonee per l'agricoltura e che altrimenti finirebbero a mare".
"Il dato evidente è che ci stiamo avviando verso una tropicalizzazione del nostro ambiente - evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue -. È quindi fondamentale continuare nella strutturazione di una rete di bacini e di una rete di distribuzione più capillare: i nostri piani per nuovi invasi multifunzionali e per l'efficientamento della rete idraulica vanno in questa direzione, così come il quotidiano agire dei consorzi di bonifica ed irrigazione sul territorio".
Un nuovo acquedotto irriguo
In questo quadro, una buona notizia arriva dalla Toscana, dove il Ministero dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare ha finanziato la realizzazione del primo lotto del distretto irriguo del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno di Foiano della Chiana.
"Finalmente riprende lo sviluppo delle reti irrigue in un'area ad alta vocazione agricola, come la Valdichiana, dove le imprese da anni aspettano l'acqua da Montedoglio, il principale invaso dell'Italia centrale con i suoi 140 milioni di metri cubi di acqua" commenta con soddisfazione la presidente del Consorzio, Serena Stefani.
Con il Decreto Ministeriale, infatti, arrivano quasi 7 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto del "Distretto Irriguo n. 23", l'importante infrastruttura voluta con determinazione dall'ente consortile. La svolta è arrivata con il bando per la progettazione, messo a disposizione dalla Regione Toscana, che ha permesso di portare il progetto alla fase esecutiva, necessaria per poter accedere alle risorse messe a disposizione dal Fondo Nazionale Investimenti Irrigui e cominciare ad avviare un percorso tanto atteso e sollecitato. Con la somma a disposizione, 300 ettari di terreno verranno serviti dai primi 3 chilometri di condotte.
Sarà realizzata una piccola, ma importante porzione dell'intero distretto irriguo che, quando sarà ultimato, dovrà "dissetare" 2.300 ettari, attraverso l'installazione di condotte lunghe una quarantina di chilometri, dotate di circa 150 punti di consegna, che, per essere posizionati e messi in funzione, richiedono un investimento complessivo di 40 milioni di euro.
"Quello che andremo a fare con il finanziamento ottenuto è un primo passo, ma è soprattutto un importante segnale per le imprese agricole del territorio, che chiedono la consegna dell'acqua" sottolinea il direttore generale del Consorzio, Francesco Lisi.
"È comunque noto che la disponibilità idrica per l'irrigazione dipende perlopiù dalla quantità d'acqua presente nei fiumi - aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi -. La crisi climatica e le conseguenti, complesse, stagioni irrigue fanno emergere la necessità di comunicare costantemente all'utenza, ma non solo, la disponibilità di risorsa idrica, presente sul territorio".
Reti informative legate ai livelli dei fiumi
A tale scopo un'interessante esperienza è in atto a Padova, dove il Consorzio di Bonifica Bacchiglione ha individuato 6 punti nel sistema idrografico fluviale di Brenta e Bacchiglione, dove il livello dei fiumi è rappresentativo della disponibilità idrica nei vari distretti del comprensorio.
Il servizio, fruibile sul sito web consortile, consiste in una mappa del comprensorio, dove ogni distretto è rappresentato da un misuratore indicato da un pallino giallo, che identifica il luogo, dove viene quotidianamente effettuata la rilevazione; cliccando sullo schermo l'area desiderata, si apre una "finestra", in cui viene mostrato il livello giornaliero della risorsa idrica ed anche le misurazioni dei giorni precedenti, così da poter verificare l'andamento della disponibilità d'acqua.
Paolo Ferraresso, presidente dell'ente consortile patavino, conclude: "Quest'anno si è deciso di attivare questo servizio per fornire informazioni utili alla conoscenza e ad un maggior controllo del territorio. Il servizio è disponibile sulla home page del nostro sito web".