In Italia al 31 maggio c'erano quasi 38,4 milioni di ettolitri di vini pregiati di tantissime aziende in giacenza secondo Cantina Italia: e una parte di questi sono ancora bloccati a causa del ritardo sui controlli da parte del ministero delle Politiche agricole, a seguito del decreto ministeriale 9341040 del 26 novembre 2020, sullo stoccaggio privato di sei mesi dei vini di qualità che aveva stanziato 9 milioni e 540mila euro da erogare a titolo di aiuto a fronte dell'operazione. A denunciarlo per prima è stata nei giorni scorsi l'Unione provinciale agricoltori di Siena, alla vigilia delle scadenze - previste tra fine giugno e primi di luglio - per lo stoccaggio obbligatorio di sei mesi, come sancito dal decreto ministeriale emanato per il rilancio dell'economia.

Ad oggi i produttori non possono sbloccare il vino in quanto non sono stati effettuati ancora i controlli obbligatori previsti dalla normativa, seppur il periodo di stoccaggio stia volgendo un po' per tutti al termine.

Oltre al danno dell'aiuto non ancora percepito c'è anche la beffa: numerosi imprenditori hanno ora contratti firmati con acquirenti per la consegna del prodotto e tutto questo a poche settimane dall'inizio della nuova vendemmia, e non possono imbottigliare il vino per venderlo.
 

Cosa prevede il decreto in materia di controlli sugli stoccaggi

Il decreto ministeriale del 26 novembre 2020 sulla misura dello stoccaggio privato per i vini di qualità per l'anno 2020 prevede lo svolgimento di controlli finali per la chiusura dello stoccaggio. L'articolo 4 comma 3 dispone che l'organismo di controllo effettui, presso gli stabilimenti dei produttori, i controlli finali di chiusura dello stoccaggio redigendo apposito verbale.

Ma solo il 22 giugno scorso il capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale, direzione generale delle Politiche internazionali e dell'Unione europea, ha finalmente individuato con proprio decreto in Agecontrol l'ente terzo delegato a questa specifica forma di controlli fisici, che vanno verbalizzati uno ad uno.

"In assenza di tali verbali - avverte Confagricoltura Siena - Agea non provvederà al pagamento dell'aiuto e allo svincolo delle garanzie fideiussorie. Invitiamo il Mipaaf ad individuare quanto prima una procedura snella per accelerare i controlli al fine di svincolare il vino in tempi rapidi".
 

Fideiussioni, quando e come si perde

Il problema è sentito in tutta Italia - perché fino al compimento dei controlli il vino è bloccato e non si può vendere - ma c'è anche un aspetto ulteriore, come spiega un produttore vitivinicolo campano che preferisce restare anonimo: "Intorno al 15 gennaio, dal momento che intendevo percepire il premio in anticipo, ho concluso una fideiussione assicurativa pari al 110% del valore richiesto, come previsto dal decreto ministeriale del novembre scorso, condizionata all'incasso del premio sullo stoccaggio da Agea entro il 30 giugno 2021. Ieri mi hanno chiamato dalla Agecontrol e lunedì 5 luglio saranno eseguiti controlli fisici e questo significa che ho già perso i denari della fideiussione per il ritardo con il quale è stato nominato l'ente di controllo".

Il vitivinicoltore campano inoltre sottolinea: "La cosa curiosa di queste verifiche è che sono eseguite da un ente terzo che non dispone degli strumenti dell'istituto centrale per la qualità e la repressione frodi: infatti mi hanno chiesto di esibire le giacenze, che sono però note al Mipaaf, dopo di che dovrò attendere la verbalizzazione dell'esito positivo dei controlli, senza la quale Agea non pagherà".