Verso il via libera definitivo all'utilizzo dei fondi europei di sviluppo rurale non ancora utilizzati, per fornire sostegno ad agricoltori e aziende agricole in difficoltà per la crisi del coronavirus. 420 milioni all'Italia. Fino a 5mila euro per agricoltore e 50mila euro forfettari una tantum per piccola impresa. Prorogata al 30 giugno 2021 la scadenza per i pagamenti agli agricoltori. Prossimo obiettivo: più fondi alla Pac nel bilancio pluriennale europeo 2021-2027.


420 milioni per l'Italia

420 milioni di euro per risollevare il settore agricolo, in particolare per dare sostegno alla liquidità di agricoltori, imprese e cooperative in risposta alla crisi provocata dal coronavirus. Questo è quanto avranno a disposizione governo e regioni italiane grazie all'approvazione di una misura d'emergenza da parte del Parlamento e del Consiglio europeo.

Una misura che rientra nel nuovo pacchetto proposto a fine aprile dalla Commissione europea, che offre agli Stati membri la possibilità di utilizzare i fondi europei di sviluppo rurale non ancora utilizzati per fornire sostegno nell'affrontare questi mesi di estrema difficoltà.
 


Indennizzi ad agricoltori e Pmi grazie ai fondi Ue

Gli Stati membri potranno stanziare fino a 5mila euro per agricoltore e 50mila euro per piccola impresa. Ciò rappresenta una nuova spinta al sostegno finanziario del fondo di sviluppo rurale europeo, visto che permetterà ai vari paesi di utilizzare i fondi Ue, rimanenti dai programmi esistenti di sviluppo rurale, per pagare una somma forfettaria una tantum, a titolo di compensazione, a coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi del coronavirus.

Un sostegno di liquidità mirato da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr) che dovrebbe aiutarli a rimanere in attività.


Aumento dell'importo di finanziamento

Per garantire questa misura, l'importo per finanziare la misura di sostegno alla liquidità è stato inoltre alzato al 2% della dotazione Ue per i Programmi di sviluppo rurale in ogni Stato membro, rispetto all'1% inizialmente proposto dalla Commissione europea.


Condizioni e criteri di selezione

Il regolamento della misura adottata consente ai paesi di identificare i beneficiari e di adeguare l'importo dei pagamenti, definendo condizioni obiettive di ammissibilità e non discriminatorie e possibilmente criteri di selezione.

Nel caso degli agricoltori, questi criteri possono comprendere settori produttivi, tipo di allevamento, strutture agricole, tipo di commercializzazione dei prodotti, numero di lavoratori stagionali. Mentre, nel caso delle Pmi, i criteri possono includere settori produttivi, tipi di attività e regioni.


Proroga della scadenza per i pagamenti

Sempre al fine di aiutare agricoltori e aziende in difficoltà, i deputati hanno anche prorogato la scadenza del 31 dicembre 2020 per i pagamenti fino al 30 giugno 2021, permettendo ai paesi di avere più tempo per sbloccare il sostegno.

Le domande di sostegno dovranno però essere approvate dalle autorità competenti prima del 31 dicembre 2020.


Paolo De Castro: "Risposta concreta"

"È la risposta concreta a un impegno preso durante la fase di lockdown con il comparto agroalimentare, messo in ginocchio dalle restrizioni alla libera circolazione nel mercato interno, dalla chiusura di negozi, mercati all'aperto, alberghi, bar e in generali degli esercizi di ristorazione" ha spiegato Paolo De Castro, coordinatore del Gruppo s&d alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. 


Riduzione tagli e aumento nel nuovo bilancio pluriennale Ue

Il nuovo bilancio pluriennale dell'Unione europea (Qfp), presentato dalla Commissione europea nelle scorse settimane, prevede una riduzione dei tagli alla Pac, che erano stati proposti dalla Commissione Juncker nel 2018. Inoltre, la nuova proposta di aumento del Qfp è di 391,5 miliardi, oltre 26 miliardi in più rispetto alla proposta di due anni fa, che saranno destinati in particolare al Piano di sviluppo rurale, ma anche a varie strategie come la biodiversità.
 


Prossimi passaggi

La bozza di regolamento, così come approvata dai deputati della Commissione Agricoltura e, in via informale, dai rappresentanti degli Stati membri, sarà ora sottoposta al Consiglio Ue per l'approvazione finale.
Una volta approvata, la nuova legge Ue sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea ed entrerà in vigore immediatamente dopo.
 

In collaborazione con Andrea Bonso